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È un Lorenzo Sonego che sprizza positività quello che si è presentato a Roma per gli Internazionali d’Italia, e per un tennista tra i più “elettrici” del circuito questo è un ottimo auspicio. Il tennista di Torino viene presentato come il jolly, la possibile sorpresa dietro le stelle azzurre Sinner e Musetti; non a caso, perché al Foro Italico Lorenzo ha già dimostrato il suo valore arrampicandosi fino in semifinale nel 2021 in una edizione del torneo condizionata ancora dalle regole sull’emergenza covid ma comunque rimasta impressa nella storia del giocatore torinese.
“Ricordo benissimo” – dice “Sonny” al Corriere dello Sport – “contro Thiem fu una partita strana. Il pubblico era da poco tornato sugli spalti dei tornei e ricordo i primi due set giocati con un calore poi svanito quando per le regole sul Covid hanno fatto uscire gli spettatori interrompendo a lungo il gioco. Per fortuna c’era il mio team, che fu decisivo nel darmi coraggio per vincere una partita molto importante dove annullai anche un match point. Anche la vittoria su Rublev non fu da meno, Andrey era già fortissimo”.
Sonego: “Il pubblico di Roma ti dà qualcosa in più”
Ricordi a parte, Lorenzo è carico anche perché sa bene cosa aspettarsi dalla capitale: “Il pubblico qui ti dà sempre qualcosa in più e io proverò a farmi ricordare. Quando sono qui mi viene da dare il massimo e coinvolgo il tifo, di conseguenza escono partite spettacolari. Roma è stato il mio primo Masters 1000 della carriera e ho un ricordo speciale del match con Sousa nel 2016 e di quello dell’anno dopo con Almagro (perso 6-3 3-6 7-6)”.
Un altro argomento sempre caldo è la nazionale: Sonego ha già ampiamente dimostrato l’attaccamento alla maglia azzurra. “Tengo tanto alla Coppa Davis e all’Italia. In campo voglio far bene prima per me stesso e poi per fare parte di una squadra composta da grandi giocatori. Rimanere a casa? Una volta tocca uno una ad un altro, siamo una delle migliori nazionali al mondo”.
Sonego: “Non guardo il ranking, ho alzato il mio livello”
Il 2022 è stata una stagione piena di alti e bassi, ma lui ne intravede gli aspetti più interessanti in funzione di un 2023 già migliore. “Questa finora è un’annata positiva. Il 2022 mi è servito anche nei momenti difficili per fare nuove esperienze. Ho alzato il mio livello e sto cercando di dare il massimo per ottenere dei risultati e l’atmosfera del foro in questo mi aiuta sempre”. La classifica non è il suo primo pensiero: “Il ranking non lo guardo in questo momento in cui devo dare priorità al mio sviluppo e alla mia crescita. Questo processo è giornaliero e serve a costruire il mio futuro anche perché tutti i giocatori del circuito stanno migliorando”.
L’ultimo pensiero è per il suo grande amore calcistico, il Torino: “Annata da 8. Ha fatto dei buoni risultati per stare a metà classifica e Juric è un grandissimo allenatore. È carismatico e fa rendere la squadra al 100%”.