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Jannik Sinner è pronto e carico per il suo esordio agli Internazionali BNL d’Italia, programmato per domani contro l’insidioso australiano Thanasi Kokkinakis. In occasione della conferenza stampa di presentazione della partnership tra la Federazione Italiana Tennis e Padel e il brand Pigna, azienda abruzzese specializzata in prodotti cartotecnici, l’altoatesino ha parlato, tra l’altro, delle sue aspettative sul torneo romano, della gestione delle pressioni e del suo ruolo verso le giovani generazioni. Di seguito riportiamo tutte le sue dichiarazioni.
D. Jannik, ieri proprio all’esterno dello stand Pigna hai potuto tastare con mano l’entusiasmo dei tifosi. Non so quante migliaia di autografi tu abbia dovuto firmare. La collaborazione con questo marchio fa sì che tu possa alimentare anche il rapporto con i più giovani?
JANNIK SINNER: “Questa partnership è un’ottima cosa, soprattutto per i giovani. Tutti siamo andati a scuola e quando si inizia un anno scolastico bisogna comprare i materiali nuovi. Abbiamo lavorato due anni per trovare le combinazioni giuste tra i colori, cercando di creare prodotti belli esteticamente, e credo che ci siamo riusciti abbastanza bene. Ovviamente io con il mio lavoro devo essere abbastanza convincente, essendo ormai un punto di riferimento soprattutto in Italia. L’importante è comunque rimanere umili, divertirsi e continuare a lavorare, legge che vale non solo nel tennis ma anche in qualsiasi altro lavoro. Io sto facendo questo e sono molto contento di essere qui a Roma. La mia parte importante inizia domani e tenterò di andare in campo e di vincere le partite, che è il mio obiettivo principale. È la prima volta che questo torneo si gioca su quasi due settimane e ciò permette di avere più tempo libero e un giorno di riposo, circostanza che fa la differenza per i giocatori, specie dopo match molto lunghi. Auguro a tutta Italia un ottimo inizio di questo torneo fantastico e speriamo di fare bene”.
D. Che cosa si prova e quali sono le vere difficoltà nell’essere un esempio? Che cosa vuol dire, che cosa comporta e come ti senti tu Jannik alla tua giovane età nell’avere questo ruolo nei confronti di bambini, tennisti e pubblico?
JANNIK SINNER: “Io credo che si diventi un esempio sulla base di ciò che si è fatto prima. Devo tanto alla mia famiglia e ai miei genitori, e un po’ anche alle decisioni che ho preso, come l’essere andato via da casa molto presto. Ho investito tanto sulla mia passione, che fortunatamente ora è il mio lavoro. Ovviamente vedere i bambini felici quando firmi una pallina ti fa capire quello che sei per loro, e per me è l’aspetto più importante. Poi, certo, come ho detto prima devi andare in campo e vincere i match, ma ciò che sento adesso è che sono un esempio perché sono giovane e ho la mia personalità”.
D. Jannik, attorno al tuo torneo ci sono aspettative che probabilmente non si vedevano dai tempi di Panatta e dei giocatori che qui venivano per vincere. Questo è un peso in più o ormai sono pressioni che riesci a gestire tranquillamente?
JANNIK SINNER: “Innanzitutto non mi piace fare paragoni con altri giocatori. Credo che tanti prima di me in Italia abbiano fatto cose più importanti, quindi io per raggiungere grossi obiettivi ho tanto lavoro da fare e parecchia strada da percorrere. A prescindere da questo, alla fine son qua per vincere più partite possibili. Certo, c’è pressione ma è una pressione positiva, di gente che mi vuole bene e che mi spinge specie nei momenti di difficoltà in campo. Il pubblico è una carta che puoi usare a tuo favore, l’ho visto alle ATP Finals a Torino e soprattutto in Coppa Davis. Noi azzurri dobbiamo saper sfruttare bene questa carta, perché i tifosi italiani sono diversi da quelli di ogni altro palcoscenico. Ormai ho giocato su tutti i campi più grandi al mondo e quando entri sul centrale o sul Pietrangeli provi una sensazione unica e indescrivibile. Mi sento pronto perché mi sono allenato bene e cercherò di fare il mio meglio. Darà tutto quello che ho fisicamente e mentalmente, e vediamo chi mi può battere e chi posso battere io.
D. Qualche giorno fa Musetti durante il sorteggio del tabellone ha parlato di un Djokovic ferito per questo inizio di stagione sulla terra rossa. Tu ti sei allenato con lui l’altro giorno: ti è sembrato così o è il solito Nole, e quindi il favorito insieme ad Alcaraz?
JANNIK SINNER: “Beh, l’allenamento è sempre diverso dalla partita. Io normalmente gioco meglio in partita che in allenamento, però sicuramente Nole ha un’esperienza unica, e anche quando ha avuto più difficoltà nei tornei pre-Roma, qua si è sempre ritrovato. Sono convinto che anche quest’anno sarà pronto per il Roland Garros, che è l’obiettivo principale. Io personalmente l’ho visto bene, sta servendo bene, si muove bene nonostante l’età e ha tanta personalità. Se passa i primi turni sarà il favorito insieme ad Alcaraz, ma lo era già da prima del torneo. Comunque anche io ormai sento che tutte le settimane e nei tornei in cui gioco posso ottenere qualcosa di positivo e speriamo che ciò sia confermato anche qua al Foro Italico.
D. Scusa se esco un po’ dal seminato, ma hai visto il “tuo” Milan ieri sera?
JANNIK SINNER: “L’ho visto e sono sempre positivo. Si sa che anche sotto di due set si può vincere, certo non siamo partiti bene ma, se guardiamo il lato buono, nella seconda parte della partita ha giocato molto meglio e la squadra si è ritrovata un po’. Ci credo ancora”.
D. Jannik non ci hai detto niente su com’eri da studente, però…
JANNIK SINNER: “Ero bravo devo dire, soprattutto alle elementari, poi sono sceso un po’ di livello. Ma ero sempre positivo e ho preso poche volte insufficienze. Mi sono sempre comportato abbastanza bene. Certo, i primi giorni di scuola sono sempre i più belli, poi magari inizi a dimenticarti qualche materiale a casa… (sorride, ndr)”.