Lo avevamo lasciato al primo turno di Aix-en-Provence, sconfitto da Andy Murray nell’ultimo dei loro innumerevoli duelli cominciati quand’erano under 12. Gael Monfils torna a far parlare di sé per un’altra rottura, questa volta per fortuna non nel senso di infortunio, per quanto si sia tirato fuori da Bordeaux all’ultimo momento. Rottura intesa quindi come fine della collaborazione con il coach Günter Bresnik che durava da circa due anni e mezzo.
Gael si era rivolto a lui quando, alla ripresa del Tour dopo l’arresto pandemico, non solo non aveva ritrovato la spettacolare forma di inizio 2020, ma proprio non pareva più in grado di vincere match. Una ripresa culminata con i quarti di finale all’Australian Open dell’anno scorso (perse al quinto da Berrettini). Poi, il problema al piede e il difficile rientro, con un solo match vinto su sette disputati in questa stagione e l’inevitabile crollo in classifica: n. 389 per il parigino classe 1986, top 20 fino all’agosto scorso.
Finito quindi il rapporto con Bresnik, ex allenatore di Dominic Thiem e attuale (anche) di Alexander Shevchenko, Monfils si affiderà – secondo quanto riportato da De Tennistafel e confermato dal quotidiano l’Équipe – a una coppia di coach: lo svedese Mikael Tillström e l’olandese Peter Lucassen.
Con Tillström è un ritorno al passato, dal momento che i due avevano lavorato insieme da ottobre 2015 a giugno 2018, con un’eccezionale prima stagione insieme in cui Monfils ha raggiunto la finale a Monte Carlo, le semifinali allo US Open e il best ranking al n. 6. Lucassen è stato invece coach di van de Zandschulp, rapporto interrotto di comune accordo circa tre mesi fa, forse per l’indisponibilità di Peter come coach a tempo pieno dopo la nascita del figlio a ottobre. A mettere i due in contatto è stato Raemon Sluiter, anch’egli olandese e allenatore della moglie di Gael Elina Svitolina. Pare dunque che Tillström e Lucassen si alterneranno per seguire Lamonf nel Tour in una sorta di job sharing.