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[7] E. Rybakina b. [1] I. Swiatek 2-6 7-6(3) 2-2 rit.
Avrebbe potuto essere una finale anticipata, per quanto Jelena Ostapenko sembri davvero inarrestabile e gli incontri vadano pur sempre giocati, e quello tra Iga Swiatek ed Elena Rybakina è stato un match che, partito (e quasi arrivato) a senso unico verso i lidi polacchi, si è lentamente eppure improvvisamente riaperto come a volte accade, mantenendo quindi i migliori auspici. Ma l’illusione è durata poco perché sul 2 pari della partita finale si è chiuso nella maniera più inaspettata e certo peggiore possibile perché Iga, imbattuta da 14 incontri agli Internazionali BNL d’Italia, si è ritirata. C’era stato un MTO fuori dal campo al termine del secondo parziale dal quale è rientrata con una fasciatura alla parte alta della coscia destra: “Non sapevo quanto serio fosse” ha poi detto Elena, “ma ha giocato i primi game in maniera molto aggressiva, così ho capito che non poteva muoversi molto”. L’auspicio è che possa trattarsi di un ritiro precauzionale in vista del Roland Garros. Un vero peccato perché Rybakina aveva rimesso in piedi un confronto che la vedeva sotto un treno, con Swiatek avanti 6-2 e palla del 5-2. Cominciando a limitare gli errori, il rientro kazako è stato inesorabile, mentre crepe sempre più evidenti si aprivano tra le certezze polacche.
Un peccato – lo ripetiamo e ci riferiamo solo al match nella speranza che l’infortunio sia velocemente recuperabile – perché gli ingredienti per un set e mezzo buttati alla rinfusa sul piano di lavoro stavano infine prendendo la forma sperata di un match di livello; d’altra parte, si affrontavano la numero 1 del mondo e la numero 6, le ultime due top 10 in gara, con la sfavorita avanti 2-1 nei confronti diretti in virtù delle due vittorie pesanti di quest’anno, all’Australian Open e a Indian Wells, ma qui è un’altra superficie, con campo e palline appesantiti dalla pioggia, ed è la prima volta per Elena ai quarti di un WTA 1000 sulla terra battuta.
Invece, si è partiti con una sola giocatrice in campo, Swiatek, anche perché il servizio e i colpi relativamente piatti di Rybakina che le hanno dato parecchio fastidio sul duro del primo spicchio di stagione non avevano efficacia, la percentuale di prime kazake in campo era sotto il 50%, il rovescio una miniera di gratuiti. In queste condizioni, Iga aveva tutto il tempo per organizzarsi e trovare aperture di campo che hanno costretto alla corsa chi vorrebbe invece comandare.
Per un un set e mezzo, quasi per tutto il match, sembrava già in dirittura d’arrivo; ma la reazione di Rybakina non si è fatta più attendere. Al tie-break la numero 6 al mondo – che dalla prossima settimana raggiungerà il suo best ranking di numero 5, o 4 se vincesse il torneo – ha gestito meglio la pressione ed è riuscita a portarsi a casa il parziale. Ma nel penultimo punto del set Swiatek, impegnata in un recupero di uno schiaffo al volo dell’avversaria, ha sentito male alla gamba destra ed è stata costretta all’intervento del fisioterapista. Dopo quattro giochi di un terzo set che sembrava potesse regalare altre emozioni la regina di Roma ha deciso di ritirarsi, regalando così la semifinale all’avversaria e lasciando il pubblico sconcertato.
Primo set: Swiatek trova angoli perfetti e comanda il gioco
Inizia la partita e le due giocatrici sin da subito non hanno paura di far vedere la loro caratura. Ritmo di gioco molto alto, risposte vincenti (di Swiatek), il telefono di Iga che squilla incessantemente… ma alla fine, dopo un lungo game, la numero 1 del mondo riesce a breakkare subito l’avversaria. Le due vanno ai vantaggi anche nel secondo, nel terzo e nel quarto gioco; a spuntarla è ancora la polacca, che con freddezza e un buon servizio si porta sul 4-0. Rybakina però, nonostante qualche rovescio sbagliato, riesce a portare a casa il suo primo game. Ma non è abbastanza per impensierire la numero 1 al mondo che, a suon di vincenti e prime di servizio, si porta a casa un primo set pressoché perfetto, con il punteggio di 6-2.
Secondo set: i giochi sembrano conclusi, ma Rybakina non ci sta
Iga parte forte anche nel secondo parziale, e breakka l’avversaria senza neanche lasciarle un punto. I sei game successivi vengono tenuti con sicurezza dalle giocatrici in battuta, e Rybakina ritrova parzialmente i colpi, che le permettono di stare (quasi) ancorata alla detentrice del titolo di Roma. Nel sesto game la kazaka si trova a due punti dal contro break ma, sul 15-30, giudica una palla fuori e – stranamente da come la si conosce – inizia una breve polemica con l’arbitro che però, irremovibile, concede il punto a Swiatek, che poi conquista anche il game. Annullata una palla del possibile 5-2, la kazaka reagisce, tiene il servizio e, alla prima palla break della partita, riaggancia la numero 1 al mondo sul 4-4. Nel nono gioco la numero 6 al mondo serve bene, annulla tre palle break, e per la prima volta si porta avanti nel punteggio: 5-4 in suo favore. Iga però non trema, tiene il servizio a zero, e pareggia i conti. Nel game successivo la detentrice di Wimbledon si complica un po’ la vita, annulla una palla break, ma con un ace porta nuovamente la testa avanti nel set, e si garantisce il tie-break. Il tie-break arriva e, fino al primo cambio di campo, regna l’equilibrio: 3-3 sul Centrale. Ma ecco arrivare un mini-break per la kazaka, la quale tiene i due turni di servizio successivi e si procura tre set point. Basta il primo e rimette la palla al centro: si va al terzo.
Terzo set: un inizio veloce e un finale anticipato
Dopo un intervento medico, dovuto a un brutto movimento del ginocchio della Swiatek alla fine del secondo set, si può ricominciare a giocare. Nei primi quattro giochi si scambia poco, e le giocatrici in battuta tengono facilmente i loro turni di servizio. Ma alla fine del quarto gioco la numero 1 al mondo, tra lo stupore del pubblico, si avvicina alla rete e decide di ritirarsi.
Ad attendere Rybakina in semifinale c’è Jelena Ostapenko che pare tornata quella che nel 2017 ha conquistato il Roland Garros.
Andrea Binotto (ha collaborato Michelangelo Sottili)