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Piove, piove, piove: neanche a Wimbledon abbiamo assistito a così tante interruzioni per pioggia. Le due settimane degli Internazionali d’Italia procedono a singhiozzo, ma diversi spettatori in questo secondo sabato si sono ritrovati in una situazione di evidente disagio. I più sfortunati sono stati coloro che hanno acquistato il biglietto per la sessione serale il cui inizio era fissato per le 19.00: il programma prevedeva la finale del singolare femminile e la finale del doppio femminile.
Gli spettatori del serale in linea teorica non potevano entrare dentro l’impianto fino al termine di Medvedev-Tsitsipas, salvo entrare poi alle ore 20.00 durante una delle interruzioni della seconda semifinale maschile. Oltre al danno, la beffa: coloro che hanno acquistato oggi il biglietto hanno pagato una somma tra i 94,60 euro e i 300,40 euro per rimanere fuori dall’impianto per un’ora e mezza sotto la pioggia. Sicuramente più fortunati gli spettatori del diurno, che hanno potuto godersi un gran bello spettacolo nella prima semifinale tra Rune e Ruud, particolarmente di ottimo livello nel primo set. E’ durata quasi due ore e 45 minuti ed è stata vinta dal danese in rimonta: nessuna interruzione per pioggia ha disturbato questo match.
Il calvario è iniziato con il match tra Medvedev e Tsitsipas: un piccolo ritardo prima dell’inizio dell’incontro e un’interruzione da due ore e 50 minuti alle 16.55 del pomeriggio sul 4-4 del primo set. Rinvii spesso di una ventina di minuti, teloni che si sono aperti e chiusi più volte senza ripartire, fino alla ripartenza che sembrava definitiva alle 19.45: tempo di un game e ancora una volta tutto interrotto. Le righe sono troppo scivolose, le condizioni troppo pericolose: alle 19.50 tornano negli spogliatoi i giocatori e gran parte del pubblico sommerge dai fischi la comunicazione dell’arbitro (che non ha però alternative) e lascia il Foro Italico. Alle 20.30 circa si riprova a togliere i teloni, ma la pioggia si fa insistente e la nuova ripartenza, stavolta effettiva, viene fissata per le 21.15, dopo una nuova interruzione da un’ora e mezza: il match si conclude in due set e si chiude la sofferenza del pubblico pagante del diurno. Il prezzo del biglietto variava tra i 263 e i 663 euro. La giornata è stata interminabile. Nel frattempo che fine hanno fatto gli spettatori del serale? Sono stati dirottati sul Pietrangeli, laddove è stata trasferita la finale del doppio femminile tra Gauff/Pegula e Hunter/Mertens per intrattenere il pubblico che ancora non può entrare sul Centrale: qualcuno ha protestato ed è arrivato il contrordine. I possessori del biglietto del serale hanno così potuto seguire il secondo set tra Medvedev e Tsitsipas, per poi uscire dallo stadio per consentire il ripristino e le pulizie di rito e poter rientrare una decina di minuti dopo per la finale femminile tra Kalinina e Rybakina. La ciliegina sulla torta, si fa per dire, è stato il ritiro dell’ucraina dopo soltanto un set e un game e poco più di un’ora di gioco: Una vera disdetta immeritata per i paganti del serale che, oltre ad aver atteso tanto tempo in piedi e sotto l’acqua fuori dai cancelli, sono riusciti a vedere molto poco tennis, anche se alla fine il secondo set fra Medvedev e Tsitsipas li potrebbe avere in parte ripagati del sacrificio sostenuto. In fondo quello non era previsto.