Alla vigilia del tanto atteso Grande Slam sulla terra rossa, Marco Cecchinato si è lasciato andare, confessando in un’intervista a Puntodebreak, che è stufo di dover sempre ritornare a parlare di quella semifinale raggiunta nel 2018. Prima di tutto, perché in quell’anno erano successe molte altre cose, oltre alla semifinale Roland Garros persa contro il Dominic Thiem dei tempi d’oro. Il palermitano aveva portato a casa due trofei ATP, Umago e Budapest, senza contare il fatto che anche nel 2019 arrivò la conquista di Buenos Aires. Ma dopo quella vittoria in Sudamerica, iniziava un lungo periodo buio, che lo vide passare da numero 16 del mondo, ad incassare 12 sconfitte in 13 partite. Da lì in poi, tanti problemi, sia fisici che mentali hanno iniziato a definirlo troppo in fretta come l’italiano arrivato in semifinale al Roland Garros e nient’altro.
Finalmente questo 2023 si sta rivelando l’anno giusto per dimostrare che mai come adesso Marco Cecchinato sente di avere la maturità giusta per tornare a vincere, proprio come ha detto durante l’intervista a Puntodebreak: “Credo che non ci sia niente di più importante dell’esperienza che ti viene data passando tanti anni nel circuito. Impari a capire bene le situazioni, leggi meglio le partite, dosando con più attenzione gli sforzi da fare. Io arrivo da due anni molto complicati. Sono uscito dai top 100 e ho dovuto ricominciare dai Challenger. È stato molto difficile da accettare, soprattutto all’inizio. Poi però ho iniziato a sentire solo più la felicità di poter giocare a tennis e ho capito che per poter ritornare a disputare grandi tornei dovevo continuare ad allenarmi tanto e con costanza”.
Ad oggi il duro lavoro sta ripagando il palermitano che si presenterà al Roland Garros non più da ragazzo “inesperto” ma da trentenne maturo. Dopo aver conquistato la semifinale all’Estoril Open, ha superato le qualificazioni a Madrid raggiungendo il secondo turno dove ha perso contro De Minaur; si è presentato a Roma, dove ha raggiunto il terzo turno dopo aver eliminato due avversari come McDonald e Bautista Agut. Eppure, nonostante le nuove conquiste per tornare tra i grandi del tennis, si continua a parlare di lui come il Marco Cecchinato del 2018 e Puntodebreak gli ha chiesto, secondo lui, come mai: “E’ passato tanto tempo da quando vinsi quella partita contro Djokovic per guadagnarmi la semifinale al Roland Garros. Adesso sto attraversando un’altra fase della mia storia e non posso continuare a restare aggrappato a quella parte, altrimenti diventerà un ostacolo inutile. Quello di cui ho bisogno è solo continuare a giocare il più partite possibili”.