La vittoria di Sara Errani di oggi al Roland Garros è speciale. E non solo perché ha ritrovato un trionfo in un main draw Major dopo più di due anni, ma per la persona a cui l’ha dedicata. La scorsa notte, infatti, come raccontato da Sarita nella conferenza post gara, è venuta a mancare sua nonna. E questo chiarisce anche le lacrime e il bacio verso il cielo sul punto che le ha regalato il 6-2 al terzo.
D: “Complimenti per la vittoria. Ti mancava un success lottato, una partita difficile. Hai perso il primo, eri sotto di un break nel secondo“
Errani: “Sì partita difficile, oggi è stata una giornata difficile. Stanotte è venuta a mancare mia nonna, mi sono svegliata con questa notizia. Purtroppo è stata una giornata complicata fin da stamattina, però sono riuscita comunque ad entrare, a lottare, star lì…e alla fine l’ho portata a casa, non so neanch’io bene come. Mia nonna guardava tutte le mie partite, ovviamente questa vittoria è per lei. É difficile essere lontano da casa quando succedono queste cose, lontano dai miei, da mia mamma. Mi dispiace da un lato esser qua“
Vanni Gibertini (Ubitennis): “Sono anche partite come questa che ti danno la spinta, la convinzione di continuare. Quando non hai niente da dimostrare puoi prendere le decisioni che vuoi. Sono queste le partite per cui alla fine dici ‘domani ci si alza di nuovo, ci si allena di nuovo’?“
Errani: “No, per me sono un po’ tutte, non ho una che dici “per questa”. Anche al primo turno di un torneo da 60000 io ci metto la stessa voglia che in un primo turno di uno Slam. Non sono quelle. Ovvio che non mi mancherà ancora tanto, però mi piace. Ho ottenuto la soddisfazione che volevo quando sono riuscita a rientrare nelle prime 100, erano anni che ero lì fuori e non riuscivo mai a rientrarci. Quindi dopo quasi quattro anni rientrare tra le prime 100 è stata proprio una mia soddisfazione. Era quasi diventata una sfida personale, riuscirci mi ha un po’ tolto un peso. Adesso gioco sicuramente un pochino più tranquilla, e prendo quello che viene. Ovvio che quando entro in campo do tutto, però son cosciente che sono agli sgoccioli. Quindi ci metto tutto come sempre ma perché amo il tennis, perché mi piace giocare, lottare, e quindi provo con tutte le mie forze“
D: “Una volta finito col tennis giocato, vorresti comunque rimanere nell’ambito del tennis sotto altri aspetti?“
Errani: “Anni fa pensavo di no. Invece adesso penso di sì. Ogni tanto mi piace anche guardare altri ragazzi che giocano, se posso aiutare e dare consigli mi piace, mi piace guardare dove possono migliorare. É una cosa che fa un allenatore, ed è quindi una cosa che mi piace abbastanza. Poi vedremo cosa farò, non lo so ancora. Sicuramente il tennis farà sempre parte della mia vita, è uno sport che mi piace da morire. Quindi mi piace anche guardarlo, vado a vedere il figlio del mio allenatore ai tornei ed impazzisco, mi piace tantissimo guardarlo, star lì, cercare di capire cosa potrebbe fare e cosa no“.