L. Van Assche b. M. Cecchinato 6-1 6-1 6-3
Sconcertante prova di Marco Cecchinato nel primo turno del Roland Garros 2023. Il palermitano presenta una versione a dir poco sottotono, confusa e fragile del gagliardo lottatore che sa essere e di fronte alla speranza casalinga Luca Van Assche intasca solo cinque game.
Per lui ben 53 errori diretti e la completa incapacità di dare fastidio al biondo avversario, caricato da un pubblico a tratti invero più adatto per un match di calcio che non di tennis.
Finisce qui dunque la Parigi del Ceck, mentre il giovanotto bleu è pronto per sfidare lo spagnolo Davidovich-Fokina, che oggi ha sventato la contesa verde tutta francese di secondo turno eliminando Arthur Fils, il fresco vincitore del torneo di Lione.
Primo set: tantissimi errori di Cecchinato, Van Assche non ha nemmeno bisogno di spingere
L’inizio della contesa si rivela un autentico incubo per il palermitano. Rigido e contratto, Cecchinato non trova i colpi e i suoi movimenti ampi lo portano spesso ad incontrare la palla con i tempi sbagliati. Tanti errori, palle larghe o lunghe non di pochi centimetri ma anche parabole asfittiche che trovano la metà inferiore della rete.
È un Ceck troppo brutto per essere vero e soprattutto abulico. Van Assche non ha bisogno di attingere a invenzioni particolari: gli è sufficiente far partire lo scambio e raccogliere le imprecisioni dell’italiano. Cecchinato si intestardisce a stazionare molto distante dalla linea di fondo, anche sulla seconda invero esile del francese nato in Belgio.
L’azzurro difende il primo game alla battuta dopo aver messo in gioco la pallina per ben 18 volte. Van Assche tiene il proprio turno senza sudare e strappa la battuta al nostro portacolori sull’1-1 dopo venti punti e alla quarta palla-break.
Sul 2-1 per il transalpino si palesano per Marco le difficoltà poc’anzi descritte e il numero 72 del ranking non trova altro rimedio che rintanarsi nella zona dei teloni e alzare parabole senza profondità.
Sull’1-3 l’azzurro manda clamorosamente sul net una schiacciata assai invitante e con altri due lanci sparacchiati sotto il net cede ancora il servizio. Il diciannovenne infila una serie di sei giochi e chiude il parziale per 6-1: in 41 minuti 24 errori non forzati per l’atleta siciliano.
Secondo set: Una piccola reazione, poi di nuovo strada libera per Van Assche
il set si apre con Van Assche che si aggiudica il settimo game di fila. Nei primi minuti assistiamo però a un lodevole tentativo da parte di Cecchinato di cercare soluzioni più profonde e ficcanti. L’italiano ha bisogno di muovere il rivale che sta orchestrando il match troppo facilmente. Ceck si prende in tal modo il secondo game trovando soluzioni con il dritto che obbligano Van Assche ad alzare le traiettorie e a concedere spazio al gioco sopra la spalla dell’italiano.
L’interludio sopraddetto è di brevissima durata e serve semmai al giovane francese per mettere in mostra una solidità che prescinde dalla odierna versione accidiosa dell’italiano. Van Assche è solido in entrambi i fondamentali e non è mai davvero in difficoltà anche quando Cecchinato trova qualche traiettoria ispirata.
L’azzurro torna alla mediocrità del primo set e perde d nuovo tutti i game successivi all’1-1. Sull’1-4 lancia la racchetta per esasperazione e ai fischi del comunque rumoroso pubblico del court 14 risponde con un provocatorio invito a fischiare di più. Invito ovviamente raccolto immediatamente.
In soli 31 minuti si materializza un secondo 6-1: solo dieci errori questa volta per chi l’ha perso e dieci vincenti per chi l’ha vinto. Cinque punti strappati da Cecchinato in risposta.
Terzo set: il parziale migliore dell’italiano, ma Van Assche non trema e vince
Finalmente c’è partita, per la prima volta un minimo di equilibrio tra i due attori della sfida. Marco, messo alle strette da un punteggio impietoso si scuote e tiene lo scambio in maniera più costante.
Cecchinato arriva addirittura alla palla-break. Sul 2-1 in suo favore ne può giocare tre, ma non è preciso una volta di più sia di dritto che di rovescio e il treno passa inutilmente. Nel game successivo l’inedito pericolo concede energie supplementari al transalpino che raggiunge anch’esso la palla-break, con esito positivo, purtroppo per il nostro Marco.
Non a caso, ovviamente: il classe 2004 vola sulla spinta della fiducia e rintuzza ogni tentativo del rivale di rallentare il gioco con delle traiettorie ampie con il cross di rovescio, non mostrando alcun timore nel cercare il rovescio lungolinea da posizione assai decentrata. Il break sul 2-2 viene salutato da una estemporanea versione della “Marseillaise” arrangiata da un court 14 estasiato.
Bisogna dire che il teenager di casa non palesa paure di vincere o angosce da pressione psicologica. L’atmosfera del Roland Garros lo gasa tremendamente e in questa frazione mette a segno dei colpi in recupero profondi e spettacolari. Luca non smette di spingere e fa ripartire il gioco anche su alcuni buoni spunti del rivale.
Van Assche sale 5-3 e non molla anche quando si trova sotto 40-15 nel game seguente, arrivando per quattro volte a due punti dal match. Un dritto inside-out gli regala la palla del match, che Cecchinato annulla con un lob al volo sulla riga. Pochi minuti ancora e la terza occasione è per il francese quella giusta: 6-3 in quarantotto minuti.