E. Cocciaretto b. [10] P. Kvitova 6-3 6-4
Mantenendo attenzione, concentrazione e calma per tutti gli 87 minuti del match, Elisabetta Cocciaretto elimina la decima forza del seeding Petra Kvitova imponendosi per 6-3 6-4 grazie a tanta solidità e tirando fuori il massimo dalla voglia di lottare nei momenti più critici del secondo parziale, quando ha dovuto resistere agli attacchi della campionessa che, pur non al meglio fisicamente, ha tentato fino all’ultimo di rovesciare l’esito del match.
Subìto un pericoloso break sull’1-1, Cocciaretto ha infilato otto giochi consecutivi, contenendo – anzi, quasi sempre spegnendo sul nascere – le velleità offensive di una Kvitova sotto il livello di guardia quando chiamata dall’azzurra a fare più di due passi lateralmente. Una chiamata arrivata parecchie volte e, obiettivamente, Petra ha sbagliato anche tanto di suo; d’altra parte, l’ex n. 2 del mondo ha dovuto fare i conti con un problema al piede destro che l’ha tenuta fuori da Stoccarda e da Roma, mentre a Madrid ha perso all’esordio contro Niemeier in quello che era stato il suo solo match sulla terra battuta prima di questo.
Primo set – Elisabetta reagisce al break e prende le redini del gioco
È un match dal piano tattico molto semplice per entrambe: Kvitova vuole comandare lo scambio e chiuderlo con relativa rapidità sfruttando il servizio mancino e salendo sopra le seconde dell’altra, Cocciaretto deve tenere un’alta percentuale di prime e muovere o comunque togliere il tempo un’avversaria che fa malissimo quando colpisce con i giusti appoggi, mentre è vulnerabile se costretta a ricorrere la palla.
Petra tenta l’allungo strappando terzo gioco, ma si incarta in quello successivo e, se è brava a rimediare allo 0-40, lo è anche di più Elisabetta sul vantaggio esterno a trovare con il rovescio incrociato un mal difeso angolo ceco. Il controbreak quasi imprescindibile della classe 2001 evita così che la n. 10 del mondo possa fare una tranquilla gara di testa. Kvitova si muove particolarmente male, regala l’ottavo game con la ciliegina del doppio fallo sulla palla break e Coccia consolida prendendosi il meritato set.
Secondo set – Kvitova tenta due volte di rientrare, ma la strada è sbarrata
Petra si prende invece una un po’ meno meritata ma certo necessaria pausa che tuttavia non sortisce l’effetto sperato. Al rientro è ancora in difficoltà e cede la battuta perdendo il punto su uno scambio di ritmo che dovrebbe invece favorirla. La n. 44 WTA mette una solida prima per cancellare l’occasione dell’immediato rientro ceco, sale 2-0 sempre grazie alla battuta (e alla risposta di Petra) e brekka di nuovo, sfruttando anche il sesto doppio fallo.
Kvitova sarebbe sotto un treno se non fosse che parliamo della due volte campionessa di Wimbledon e che sempre due volte a Parigi ha raggiunto le semifinali, l’ultima tre anni fa. Il vantaggio pesante si alleggerisce, sul 3-2 Cocciaretto si fa raggiungere da 40-0 e Petra è a due punti dal riaprire la questione. E allora la 165 cm da Ancona si eleva opelkianamente per piantare un ace alla T che smorza l’assalto (spoiler: questo assalto) da Bilovec.
Ancora un brutto game di servizio per Kvitova, così Elisabetta va a servire per il secondo turno, ma l’altra dice che la doccia può attendere: accorcia di nuovo, tiene autoritaria il servizio e si prende i primi due “15” sulla battuta della nostra – un parziale di 10-2. Però Coccia non scompare, tutt’altro, rientra, si guadagna un primo match point e annulla la palla del 5 pari con una precisissima prima alla T. Secondo match point, è quello buono, chiuso a rete sul recupero di Kvitova. Coccia non sta nella pelle, è raggiante con il suo sorriso contagioso, ha battuto la sua prima top 10 in carriera al terzo tentativo dopo Gauff e Pliskova. Al prossimo turno, troverà la qualificata svizzera Simona Waltert che ha battuto Elizabeth Mandlik in tre set nello scontro fra qualificate. Una buona occasione…