[26] D. Shapovalov b. B. Nakashima 6-4 7-5 4-6 3-6 6-3 (Federico Martegani)
Quello tra il canadese Denis Shapovalov (tds n° 26) e Brandon Nakashima (n° 45 ATP) era uno degli accoppiamenti più interessanti, per qualità dei contendenti, del primo turno maschile. A spuntarla in 4 set è stato il canadese.
Shapovalov è il solito Shapovalov, fin dai primi punti. Vuole sempre essere lui a condurre le operazioni, rifiutando, quando può, di stare a lungo sulla fase difensiva e cercando piuttosto colpi decisivi anche quando è costretto a remare sulla spinta dell’avversario. E, lo sappiamo, quando le sue soluzioni entrano, è un piacere vederlo giocare. È proprio quello che capita nel primo set, nel quale il canadese ottiene il break decisivo nel settimo gioco e porta il vantaggio fino alla fine (6-4).
Nel secondo, era lecito attendersi una reazione del classe 2001 di San Diego e così è. Il vantaggio per lui, tuttavia, non arriva, perché Denis è bravo ad annullare due palle break consecutive nel quarto gioco e una nell’ottavo. Nakashima, invece, al servizio non soffre mai, lasciando soli sei punti nei primi 5 turni di battuta. Tutto questo vale però solo fino al 5-5, quando accade ciò che, per quanto visto, sarebbe impronosticabile. Lo statunitense incappa in un passaggio a vuoto deleterio per uno che deve già rimontare un set, mentre dall’altra parte della rete tutti i punti importanti vengono studiati e messi in pratica al meglio. Morale? Break a -15 di Shapo nell’undicesimo gioco e chiusura per 7-5 nel game successivo.
Dopo 1 ora e 39 minuti, dunque, il canadese si trova avanti per 2 set a 0, ma l’americano non sembra voler mollare la presa. L’inizio di terzo ricorda infatti da molto vicino i due parziali appena ultimati, visto che entrambi si difendono sui loro turni al servizio senza particolari problemi. La sensazione che però prima o poi un momento di down di Shapovalov debba arrivare è nell’aria, e in effetti si presenta proprio in un momento decisivo, ovvero sul 5-4 Nakashima e servizio del canadese, con quest’ultimo che perde la battuta a -0 con quattro regali. Si va al quarto. E qui, Shapovalov dimostra ancora una volta quando il killer instinct (sportivamente parlando) non sia nelle due corse. Issatosi fino al 3 pari, il n° 32 al mondo perde i successivi tre giochi, di cui un game al servizio scellerato con due doppi falli e un dritto a metà rete. Serie di errori che gli costa il set e lo costringe a giocarsi una partita che sembrava poter vincere agevolmente al set finale.
Un problema alla spalla sinistra costringe il canadese a chiedere un Medical Time Out. Tattica o dolore reale? Il campo dice ben altro, perchè l’americano esce dalla partita a dispetto di Shapovalov che torna ai livelli dei primi due set. Si procura subito due palle break, annullate con personalità. I problemi dell’americano arrivano con la seconda di servizio e nel quarto gioco passa il canadese con il dritto che torna a funzionare in maniera importante. Nel settimo gioco “sliding doors”: errore sulla palla break che avrebbe potuto riaprire i giochi e Shapovalov che vola al secondo turno. Rammarico enorme per Nakashima per una conclusione del match amara.
S. Wawrinka b. A. Ramos 7-6(5), 6-4, 6-7(2), 1-6, 6-4
L’aria di Parigi fa bene a Stan Wawrinka a prescindere dall’età anagrafica. Appena tocca la terra rossa dei campi del Roland Garros il pensiero corre verso quella vittoria ottenuta nel 2015. In questa edizione del 2023, l’esordio è duro, faticoso, ma alla fine comunque felice: chiude in cinque set contro un ottimo terraiolo come Albert Ramos-Vinolas per 7-6(5), 6-4, 6-4.
Entrambi fanno fatica a trovare la prima di servizio: quando la trova, lo svizzero porta a casa l’80%. Primo set di grande equilibrio con entrambi che hanno due chances di break, tutte ben annullate dai rispettivi avversari. Lo spagnolo va in difficoltà nel suo game di apertura del set, mentre Wawrinka ne deve cancellare due nel settimo gioco. Il tiebreak è il giusto epilogo, con lo svizzero subito capace di cambiare l’inerzia del primo parziale e di ottenere il minibreak che lo fa rapidamente salire sul 4-1.
L’avvio di secondo set porta con sè le scorie del primo parziale. Wawrinka solido, Ramos ballerino specie con la seconda con cui ottiene solo il 38% dei punti. Si salva nel suo primo turno di battuta, ma non nel secondo in cui cede subito il servizio. Wawrinka dovrà cancellare una sola palla break prima di salire 2-0.
I problemi di Ramos persistono evidenti anche in avvio di terzo set: lo svizzero mette in difficoltà lo spagnolo che rischia di finire sotto di due break nel quinto gioco. Non ne approfitta lo svizzero che si ritrova sul 4-4 in un “amen”: merito di Ramos che spinge forte col dritto e trova più profondità nei colpi. Wawrinka accusa il colpo e nel dodicesimo game deve fronteggiare due setpoint, annullati con la spinta del servizio e un dritto a rete e poi con un dritto robusto da fondo campo. Nel tiebreak sfonda subito con un dritto che trova gli ultimi centimetri del campo liberi. Wawrinka si tiene a galla col servizio ma sa di essere un pò col fiatone. Poi un doppio fallo dello svizzero spalanca le porte del quarto set allo spagnolo che è riuscito a prendere il sopravvento negli scambi lunghi.
Subito in affanno lo svizzero che appare appesantito dalla fatica fatta fino ad allora. Non riesce più a sfondare con i colpi da fondo campo, mentre Ramos con il dritto è padrone del campo. Sale 4-0 e a quel punto Wawrinka decide di concentrarsi sui suoi turni di servizio. Si chiude 6-1 con il terzo break del parziale dello spagnolo. Si va al quinto, dopo che lo svizzero è andato a un passo dal secondo turno circa un’ora e mezza prima. All’improvviso va in debito d’ossigeno lo spagnolo che, forse, non si aspettava la grande reazione di Wawrinka. Da campione Stan reagisce e sale di due break portandosi al servizio per porre fine alla contesa. Niente di tutto ciò: Ramos si oppone e dopo aver annullato un matchpoint, di cuore costringe Wawrinka a prolungare l’agonia e, quando torna a servire per il match, chiude 6-4 sfruttando un gratuito di Ramos.
[14] C. Norrie b. [WC] B. Paire 7-5, 4-6, 3-6, 6-1, 6-4
A un passo dal sogno! Benoit Paire ci teneva a far bene al Roland Garros e a provare a cancellare le follie degli ultimi tempi. Ma, dopo 3 ore e 36′, la spunta Cameron Norrie tra il dispiacere del pubblico di casa con il punteggio di 7-5, 4-6, 3-6, 6-1, 6-4. Applausi, comunque, per il n. 149 del mondo, salito due set a uno, prima di una pausa prevedibile nel quarto, ed essere stato 4-2 nel quinto. Sul finale, ha abusato delle smorzate, la “prima” lo ha abbandonato e Norrie ha infilato quattro giochi di fila che gli hanno regalato il passaggio del turno.
E’ stata una gara molto spettacolare con entrambi i tennisti che hanno dovuto salvare una miriade di palle break, ben 15 delle 23 complessive offerte da Paire, 14 delle 20 di marca britannica.
Il francese si è aggrappato al servizio ed è riuscito a stare a lungo nei binari del match. Avrebbe meritato qualcosa di più nel primo parziale ma dopo aver sprecato cinque palle break nell’undicesimo game si è consegnato al suo avversario. Con lo schema servizio e dritto ha macinato chilometri e sorpreso il n. 13 del ranking, non a suo agio sulla terra rossa. Il break decisivo del secondo è arrivato nel terzo gioco, quando Paire ha recuperato da 30-0 e creato grattacapi al suo avversario. Gara in discesa per il francese trascinato dal suo pubblico amico. Sale 5-1, consente a Norrie di rientrare sino al 5-3, ma poi urla di gioia per un match che pende dalla sua parte.
Pausa prolungata del francese nel quarto set: dura 26′ e lo conquista Norrie che sfrutta gli errori gratuiti dilaganti dell’avversario. Paire ricarica le pile e mette pressione subito al britannico. Si procura tre palle break e magnificamente con il suo dritto strappa il servizio in apertura di set. Si gioca solo sul servizio del francese: supera le buche nel quarto gioco, annullando quattro palle break, ma poi sembra senza benzina si concede nel settimo gioco all’avversario. Paire saluta Parigi con un pò di rammarico. Un rammarico che ha espresso senza mezzi termini nella conferenza post partita.
D. Schwartzman b. [32] B. Zapata Miralles 1-6, 7-6(5), 6-2, 6-0, 6-4.
Diego Schwartzman deve rimontare due set di svantaggio a Bernabe Zapata Miralles prima di passare il turno. Gara durata 3ore e 40′ e finita 1-6, 7-6(5), 6-2, 6-0, 6-4. Una vittoria in rimonta molto importante per l’argentino, che prova così a rialzarsi dopo una prima metà del 2023 davvero poco felice, che lo ha visto sprofondare fino alla posizione n.95 ATP.
Che sia lo sport del diavolo è cosa nota a tutti, ma questa volta è lo stesso Diego ad essersi superato. Stagione in rosso opaca nel 2023, tralasciando le altre superfici su cui ugualmente non è riuscito a mettersi in mostra. Poi arriva il Roland Garros e il debutto è da ricordare, malgrado un avvio deludente. Subisce subito un 6-1, nel quale lo spagnolo è padrone del campo e l’argentino è abbastanza sottotono malgrado serva il 70% di prime in campo. Zapata va due volte avanti di un break, ma riesce a sbrigare la faccenda del secondo set solo al tiebreak.
Il servizio non fa la differenza in questo match, tanto che i break si susseguono all’ordine del giorno. Schwartzman sale 4-2 dopo aver annullato due palle break. Ma da quel 2-2 del terzo si spegne la luce e l’argentino infila dieci giochi consecutivi che lo portano al quinto set. Il quarto parziale ha un solo padrone e dura 26′ per un eloquente 6-0. Il primo a scappar via nel quinto è il n. 95, ma Zapata lo riprende puntualmente. La svolta arriva nell’ottavo gioco: lo spagnolo spreca due palle break con l’argentino spalle al muro. La reazione è da campione e conquista il break decisivo nel nono gioco. Adesso per lui un pò di riposo prima di affrontare Nuno Borges con lo spagnolo a interrogarsi di questo inspiegabile black-out.