La prima delle tre domeniche parigine del Roland Garros, quella in cui fanno l’esordio alcuni dei giocatori più attesi del torneo, ha regalato partite lottate anche per alcune teste di serie, e gioie per tennisti che sembravano aver ormai abbandonato le speranze di tornare a livelli dignitosi, ma che hanno ritrovato tecnica, testa e cuore proprio in un palcoscenico tanto importante quanto quello dello Slam di Bois de Boulogne. Ogni riferimento a Lucas Pouille (non) è puramente casuale, ma vediamo se e come se la sono cavata anche teste di serie altisonanti come Andrey Rublev o vecchie glorie come John Isner. b
[Q] L. Pouille b. [LL] J. Rodionov 6-2 6-4 6-3
Aveva promesso che avrebbe dato l’anima nell’evento di casa, e così Lucas Pouille sta facendo. Il transalpino, per la verità, ha avuto anche un pizzico di fortuna perché, uscendo dalle qualificazioni, il sorteggio gli ha riservato un giocatore già sconfitto proprio al terzo turno di quali e poi ripescato come il lucky loser, Jurij Rodionov, ma poi devi sempre entrare in campo, scacciare le pressioni dovute a una classifica alquanto deficitaria (n° 675 ATP) e a risultati assenti da un po’.
Eppure il francese, sospinto da un pubblico tutto per lui, ha avuto vita piuttosto facile, piallando l’avversario per 3 set a 0 senza mai farlo arrivare a 5 games (6-2 6-4 6-3). Servizio mai perso – pur con 6 palle break concesse – e strappato invece al rivale in due circostanze nel primo parziale e in una nel secondo e nel terzo. “Si tratta di emozioni indescrivibili” – ha dichiarato Lucas, che non vinceva una partita in un Major dal 2019 – “Dopo il match sono rimasto per oltre mezz’ora sul campo a firmare autografi. Credo sia il momento in carriera in cui sto ricevendo il maggior supporto da parte dei tifosi, e questo mi fa stare bene”. Per Pouille, ora, il confronto con uno tra la testa di serie n° 14 Cameron Norrie e un altro pupillo transalpino, Benoit Paire.
[7] A. Rublev b. L. Djere 6-1 3-6 6-3 6-4
Francese sarà anche l’avversario di secondo turno per il settimo favorito del tabellone Andrey Rublev, chiamato a Parigi a confermare quanto di buono mostrato sulla terra quest’anno, per esempio con la vittoria a Montecarlo. A battagliare con il russo sarà infatti Corentin Moutet, e vedremo se quest’ultimo potrà approfittare di un sovietico ancora in fase di rodaggio oppure no. Andrey ha infatti dato l’idea, un po’ come Tsitsipas pur vincendo in quattro con Djere, di dover ancora prendere confidenza con torneo e tipologia di campi, come spesso, va detto, capita ai grandi nelle partite di debutto di uno Slam.
Rublev ha dominato il primo parziale per 6-1, salvo poi rilassarsi nel secondo (3-6) dopo essere stato avanti di un break in apertura, e rischiare di capitolare anche nel terzo, nel quale si è trovato sotto per 2-0 prima di riprendere la marcia verso la vittoria (6-3 6-4). Il sovietico ha poi parlato del motivo, a suo parere, della défaillance momentanea: “Credo che fossi troppo rilassato al termine di un primo set vinto molto agevolmente e nel quale Laslo non si è espresso al suo massimo. Poi ho ritrovato energie quando ho capito che stavo rischiando, ovvero nel momento in cui ho perso il servizio in apertura di terzo”. Il n° 7 al mondo ha poi commentato il fatto di non essere reputato tra i favoriti per alzare la coppa l’11 giugno: “Meglio così. Meno pressioni. È sempre meglio essere citati di meno piuttosto che a sproposito”.
N. Borges b. J. Isner 6-4 5-7 7-6(3) 4-6 7-6(9)
Non sono bastati a John Isner i 37 ace scagliati e la voglia di non mollare mai per avanzare nel torneo. Il portoghese Nuno Borges, favorito alla vigilia considerata la costante discesa di John, ha vinto così la sua prima partita nel main draw di uno Slam, e lo ha fatto al termine dell’incontro più lungo della giornata di apertura dell’evento (4 ore e 3 minuti). L’americano è stato sotto di un set in due circostanze, poi di un break anche nel quinto parziale ma si è sempre rialzato, annullando anche 3 match point sotto 4-5 e poi recuperando da uno svantaggio di 8-4 nel tie-break decisivo, al cardiopalma. Ma alla fine ha trionfato chi si è avvicinato di più alla meta nell’intero duello. Borges presterà attenzione al programma odierno e soprattutto a Zapata Miralles-Schwartzman, perché da lì uscirà il prossimo contendente del n° 80.
Gli altri match: a Korda il successo nel derby americano con McDonald. Humbert sarà l’avversario di Sonego, Shevchenko quello di Musetti
Guardando alle partite di cui ancora non si è parlato, spicca la vittoria di Sebastian Korda, tds n° 24 ma non così brillante nelle ultime settimane, ai danni di Mackenzie McDonald, spesso ricordato come colui contro il quale il grande assente Nadal si è infortunato all’Australian Open. Il trentesimo giocatore al mondo si è imposto per 6-4 7-5 6-4 e sarà ora opposto a Ofner. Di interesse per l’Italia era invece un altro derby, quello francese tra Adrian Mannarino e Ugo Humbert, perché da lì si sarebbe palesato l’opponent di Sonego nel round 2. E Humbert ha fatto un sol boccone del buon Adrian, che non vede l’ora che finisca la stagione su terra, sbarazzandosene con lo score di 6-3 6-3 6-1.
Già detto del passaggio del turno di Corentin Moutet su Cazaux per 6-1 3-6 6-3 6-4, vanno rimarcati per concludere i successi di Carballes Baena su Nava, pure questo in tre set (7-6 6-3 6-2) e del promettente russo Shevchenko, autore di una bella partita con Sinner a Roma, impostosi sul tedesco Oscar Otte al tie-break del quarto set per un punteggio complessivo che recita 7-5 4-6 6-1 7-6. Il sovietico sarà il prossimo complicato rivale del nostro Lorenzo Musetti, già un ottimo test per capire quanta strada potrà fare il carrarino.