dal nostro inviato a Parigi
[1] C. Alcaraz b. F. Cobolli 6-0 6-2 7-5
Nell’agosto 2020 a Todi, ai primi colpi tirati dopo lo stop per la pandemia, Flavio Cobolli faceva il suo esordio nel circuito challenger. Nel primo turno del tabellone di qualificazioni trovò dall’altra parte del campo un diciassettenne spagnolo assatanato che gli inflisse un netto 6-2 6-3.
Tre anni dopo Flavio, dopo aver superato brillantemente tre turni di qualificazione, fa il suo esordio in un tabellone principale di un torneo dello Slam: di fronte c’è lo stesso avversario di allora, solo che nel frattempo lo sbarbatello spagnolo ha vinto gli Us Open ed è divenuto numero 1 del mondo.
C’era decisamente la possibilità di beccare un sorteggio meno sfortunato, ma la cornice del Souzanne Lenglen gremito resterà in ogni caso nella memoria del romano in quella che sarà una giornata da ricordare.
Carlos Alcaraz non ha nessuna intenzione di farsi intenerire dall’esordio del suo avversario che, come ampiamente prevedibile, appare contratto ed emozionato.
L’azzurro prova anche a resistere al forcing del murciano ma finisce presto senza ossigeno. Quando al termine di uno scambio mozzafiato Flavio gioca un cross stretto di rovescio, sembra aver portato a casa il punto della partita, ma Alcaraz arriva sulla palla con un balzo felino e gioca un dropshot stratosferico che lo lascia immobile e fa impazzire il Lenglen. Il bagel in 24 minuti è un’inevitabile conseguenza.
Il boato del pubblico accoglie il primo game di Cobolli dopo gli otto consecutivi di Alcaraz: Flavio esulta come a un gol della “Magica” (sua grande passione), sorride ed aizza il pubblico che risponde con un secondo boato. Il numero uno del mondo non si scompone, ed anzi appare divertito da alcune espressioni facciali dell’azzurro dopo dei recuperi monstre del suo avversario che sugellano il 6-2 del secondo set.
Nel terzo set finalmente Alcaraz alza un po’ il piede dall’acceleratore e giungono addirittura due palle break nel quarto gioco a favore dell’azzurro: lo spagnolo le annulla con la solita freddezza, per poi piazzare il break sul 3-3
Flavio è bravo a continuare a lottare e a correre dietro ogni pallina con grande carattere per onorare il suo avversario ed il prestigioso palcoscenico. Nel decimo game con Alcaraz al servizio per chiudere la partita, Cobolli gioca il miglior game della sua partita, riuscendo a strappare il servizio al suo avversario alla seconda opportunità per impattare sul 5-5. Alcaraz però decide che è ora di chiudere per evitare inutili dispendi di energie: nelle sue intenzioni e nelle previsioni di tutti, il suo torneo dovrà durare un altro paio di settimane.
Papà Stefano dai box applaude in ogni caso il suo figliolo che finalmente è arrivato nel tennis che conta. Può consolarsi con una scontata riflessione: in giro non ci sono tanti giocatori più forti del suo avversario “degli esordi”. Anzi, probabilmente non c’è proprio nessuno.