Com’è finita quella che da molti era considerata la finale anticipata di questo Roland Garros lo sappiamo tutti. Dopo un inizio colmo di tensione del giovane spagnolo, nel secondo set lo Chatrier è diventato un vero e proprio palcoscenico per due artisti che se le sono date di santa ragione. Dal terzo parziale, però, il crollo fisico del numero 1 al mondo ha lasciato spazio ai sogni di Nole, che domenica cercherà di agguantare il suo 23esimo titolo Slam e, nuovamente, la prima posizione del ranking. Come previsto, su Internet migliaia di persone hanno espresso il loro parere in merito alla partita e ai due giocatori. Ma ascoltiamo le parole di chi il tennis lo conosce come le proprie tasche.
L’ex numero 1 al mondo John McEnroe ha voluto fare un bilancio della partita, partendo da Alcaraz. “Troppi errori per Carlos nel primo set. È stata colpa della tensione. È stata colpa di Novak. Quest’ultimo è consapevole al 100% di quello di cui ha bisogno per giocare il più a lungo possibile a questi livelli”. L’americano poi fa riferimento alle leggende Pete Sampras e Rod Laver, che sono anche loro riusciti a conquistare un Major compiuti 30 anni, ma “il livello che mantiene Djokovic è impensabile. Forse il fatto che non si sia vaccinato e che abbia saltato molti tornei l’anno scorso può aver aiutato la sua condizione fisica. Una persona qualunque magari si sarebbe ritirata ma lui, invece, ha preso ispirazione da ciò, ed è impressionante quanto si dedichi ancora a questo sport”.
Anche il semifinalista al Roland Garros del 2004 Tim Henman ha speso qualche parola sul match tra i due campioni. “È stata una sorpresa vedere Carlos così rilassato alla fine del secondo set; stava alzando il livello e aveva il pubblico dalla sua parte”. All’inizio del terzo parziale, però, “ha iniziato ad avere i crampi e, all’inizio, ha cercato di nasconderlo a Djokovic. Ma quando anche la gamba ha cominciato a dargli fastidio lo spagnolo ha capito che il problema stava diventando più serio”.
Non sono mancate anche le parole dello stesso Djokovic ai microfoni di Eurosport, con Mats Wilander intento ad analizzare il match insieme al serbo. Il 22 volte campione Slam ha affermato che “era ovvio dovessi comandare il gioco ed essere aggressivo. Se dai tempo ad Alcaraz lui ti distrugge in campo; ma servendo bene e mettendogli pressione ho cercato di evitare questa possibilità. Ho giocato molto bene per un set e mezzo, poi sono calato un po’ e lui ne ha approfittato. È stato un match alla pari fino alla fine del secondo set, ma poi avete visto tutti cos’è successo. In ogni caso lui è un giocatore giovane, quindi tornerà presto e sarà più forte di prima”. Parlando del livello raggiunto, invece, il serbo racconta che “lo desideravo da tutta la stagione sulla terra, e mi dicevo che farlo al Roland Garros era, ovviamente, il miglior momento per riuscirci”.
Dall’altro lato del microfono Wilander ha espresso il suo parere sul serbo che, secondo lui, “ha come obiettivo tornare numero 1, e vuole far vedere ancora una volta che lui è il migliore. Potrà vincere nuovamente Wimbledon e lo US Open, anche perché penso che vedere Carlos e molti altri giocatori a livelli alti possa essere per il serbo solo un’ulteriore motivazione per fare bene. Djokovic è un campione a livello fisico, ha una mentalità da gigante e, soprattutto, lui non ha crampi”. Per far capire a tutti quale sia la pressione che un giocatore del calibro del serbo possa mettere ai suoi avversari – in questo caso anche al numero 1 al mondo – lo svedese continua con “la tensione e i crampi di Alcaraz sono stati a causa di Novak, solo di Novak. La differenza tra come si muove il serbo quando è esausto e come lo fa lo spagnolo è enorme”. Non è da sottovalutare, però, anche lo sforzo fisico del 20enne murciano, poiché “hanno giocato 155 punti, e lo spagnolo ha corso su ogni singola palla”.
A proposito di spagnoli, il finalista di 2 edizioni del Roland Garros Alex Corretja ha voluto fare un bilancio del torneo disputato dal numero 1 al mondo. “Carlosvuole giocare ogni punto al massimo, e questo è molto dispendioso. Deve imparare a gestirsi partite 3 set su 5 sulla terra,ma a parte questo ha giocato un buon torneo, in cui ha comandato il gioco in tutte le partite che ha giocato. Oggi, però, contro Novak è stato molto difficile per lui mantenere lo stesso livello, anche perché il serbo difende alla perfezione. L’anno prossimo arriverà pronto a Parigi, ma quest’anno deve aver subito un po’ la pressione di essere il favorito”. Sul campione serbo, invece, Corretja dice che “è incredibile quello che sta facendo, soprattutto perché l’anno scorso e anche quest’anno è stato costretto a saltare tornei. È arrivato in semifinale al Roland Garros con una buona forma, soprattutto mentale, e il suo gioco è pulito. Sarà molto difficile per Ruud batterlo in finale, ma allo stesso tempo Nole sentirà sicuramente la pressione perché avrà la storia del tennis sulle sue spalle”.
Andrea Binotto