Amélie Mauresmo, Direttrice del Roland Garros dal 2022, nella mattinata della giornata conclusiva dell’Open di Francia 2023 ha tenuto la consueta conferenza stampa di fine torneo. Prima di lasciare spazio alle domande dei giornalisti presenti in sala stampa, Mauresmo ha voluto aprire con il proprio personale bilancio dell’edizione numero 122 dello Slam parigino.
Amélie Mauresmo: “Grazie per essere qui, innanzitutto. Vorrei solo dire qualche parola sui tre o quattro punti che abbiamo implementato per l’edizione 2023, e di cui siamo decisamente soddisfatti, prima di lasciare ampio spazio alle vostre domande in merito ad argomenti che potrò non aver toccato. Detto ciò, se pensiamo cronologicamente a ciò che avevamo annunciato molto prima che il torneo iniziasse, ossia all’obiettivo comune di realizzare un vero e proprio torneo da tre settimane, non posso che ritenermi estremamente soddisfatta, che, sia la settimana di apertura con le qualificazioni che le due del tabellone principale siano state un successo incredibile. Molte persone sono venute, i biglietti sono esauriti rapidamente. Abbiamo davvero fatto realizzare agli occhi di tutti che i giocatori che partecipavano alle quali, fossero a tutti gli effetti parte integrante dell’edizione 2023 del Roland Garros, e non una specie di sotto-torneo. Questo è stato un grandissimo successo. I giocatori ne erano molto contenti, il pubblico anche e lo ha dimostrato essendo lì presente con spirito festoso. È stato fantastico. Andremo avanti su questa direzione anche per il 2024 perché abbiamo ancora possibilità di sviluppo per quella settimana. La promessa che avevamo fatto prima del torneo era anche quella di offrire emozioni, di far trascorrere ad ogni persona nell’impianto una giornata unica e penso che ci siamo riusciti alla grande. La prima cosa che abbiamo fatto, specie per andare verso le necessità del grande pubblico, è stata diminuire il numero di spettatori in totale. Quindi per esempio meno di 2.000 persone sulle tribune più alte del Simonne Mathieu, e siamo stati ripagati con il fatto che tutti i biglietti corrispondenti a quella specifica parte della tribuna sono andati a ruba. Questo ci ha concesso il vantaggio di avere meno persone in coda, perciò maggiore comfort, in generale una migliore esperienza per il pubblico. È stato apprezzato da tutti. Abbiamo strumenti per misurare tale soddisfazione e il feedback è stato eccezionale. Quindi, di nuovo anche per questo aspetto, nel 2024 manterremo tutto intatto perché il feedback è stato super positivo. Nonostante queste circa 2.000 persone in meno al giorno, abbiamo battuto il record di 630.000 di visitatori in totale, con un migliore comfort, una migliore distribuzione nel corso delle settimane, e anche su tutto il sito dell’impianto grazie all’accesso al Mathieu reso più semplice. L’altra cosa che stavamo testando era iniziare le sessioni serali prima. Per il torneo era un work in progress relativamente a questo nuovo slot. Volevamo metterci alla prova ed imparare. Ed il fatto di iniziare alle 8:30 è stato più interessante per il pubblico e decisamente un aspetto più che apprezzato dai giocatori. Abbiamo avuto zero problemi di trasporto dopo le partite, al contrario dello scorso anno dove invece se n’erano registrati diversi. Da questo punto di vista abbiamo davvero migliorato la situazione, e difatti anche i feedback sono stati positivi. L’ultimo argomento di cui vorrei parlare è che era fondamentale per noi dell’organizzazione, per questa edizione del 2023, è la celebrazione dei 40 anni dalla vittoria di Yannick Noah. E’ stata ben recepita dal pubblico, nella giusta misura e con l’inevitabile emozione del caso, sia per Yannick, sia per le persone che erano presenti. Quindi è stato qualcosa di importante per noi, per me, per il torneo, per la Federazione, e penso che abbia lasciato il segno in tutto lo Chatrier, ed è qualcosa che non volevamo assolutamente perderci in questo 2023“.
D. Sembrava che i fan quest’anno fossero più caldi degli anni passati. Alcune volte questo eccesso è stato esclusivamente positivo rendendo ancor più magnifica l’atmosfera, in altre situazioni al contrario ha finito per degenerare scagliandosi in modo maleducato nei confronti di alcuni giocatori. Volevo soltanto sapere se alcuni dei tennisti coinvolti, ti abbiano menzionato qualcosa in merito o ti abbiano riferito qualche commento non lusinghiero per quello che hanno dovuto sopportare.
Amélie Mauresmo: “Non che io sappia. Non abbiamo ricevuto nessun feedback su questo argomento specifico da parte dei nostri Supervisor del Tour o anche dei funzionari dell’ATP e della WTA che sono qui sul posto durante l’intero torneo. Ma sì, in generale, ho notato anche io che ci fosse una buona atmosfera quest’anno. Credo che in tal senso abbiano influito le condizioni metereologiche, il tempo è sempre stato buono e penso che ciò abbia aiutato e non poco. L’anno scorso, da quello che ricordo, invece è stato decisamente più freddo e dunque il contesto non era così invitante per invogliare il pubblico a recarsi al torneo, dove chiaramente viste le circostanze non si sarebbe potuto godere appieno l’esperienza“.
D. La sessione serale quotidiana è stata promossa come il teatro della partita più importante di giornata. Jessica Pegula ha descritto la programmazione di una sola partita femminile su un bacino di dieci sessioni serali, per il secondo anno consecutivo, come estremamente deludente. Inoltre ha dichiarato che a questo punto non può che pensare che il tennis femminile venga sottovalutato rispetto al tennis maschile. Quanto è importante per te che sei la Direttrice del torneo, cercare in tutti i modi di modificare radicalmente questa situazione impedendo che il Roland Garros venga visto come un torneo dove le donne siano sottovalutate, e concretamente come cercherai di cambiarla in futuro?
Amélie Mauresmo: “Bisogna avere una visone più ad ampio raggio pensando all’intera programmazione, anche se comprendo perfettamente l’attenzione mediatica verso gli slot in prime-time che poi sono anche gli slot principali dello Chatrier. A mio parere, e ci sono numeri a sostegno di ciò che sto per affermare, gli slot serali di quest’edizione si stanno riequilibrando nella divisione tra torneo maschile e femminile. Basta semplicemente confrontare la frammentazione degli slot di quest’anno con quanto accaduto nella scorsa edizione. C’è decisamente più equilibrio, e questo è qualcosa che per noi è sicuramente importante. Ero già venuta a conoscenza del fatto che Jessica avesse dichiarato di essere rimasta delusa da questa programmazione. Voglio però evidenziare come proprio alcune di quelle giocatrici in possesso dello status da Top Ten, nel momento di dialogare con loro per inserirle nelle partite serali si sono dimostrate non propriamente entusiaste di giocare di sera con il rischio di fare le ore piccole. Non sempre ascoltiamo le richieste, non è quello che voglio far passare ci mancherebbe, tuttavia cerchiamo comunque di organizzarci considerando tutte le varianti, e se possiamo proviamo ad accontentare il più possibile i giocatori e le giocatrici. E chiaramente quando alcuni di loro ci fanno capire di non gradire tale sistemazione nel programma, rende ancora più complesso il nostro lavoro“.
D. Tutti i ragazzi invece vogliono giocare di sera?
Amélie Mauresmo: “Non tutti, no. Hanno anche richieste diverse dallo slot serale. Ecco perché ho dichiarato quello che ho dichiarato. Tutti i giocatori hanno le loro preferenze, a volte possiamo andare loro incontro altre volte non è possibile“.
D. Seguendo il tuo discorso, sembra che tu analizzi di volta in volta le modalità di stesura del programma attraverso una visione d’insieme prendendo in considerazione tutti e tre i campi principali. Appurato ciò, significa che con gli aggiustamenti adottati in quest’edizione tu ti senta già a tuo agio, come ti sei descritta tu stessa un anno fa, nelle vesti di paladina dell’uguaglianza nel nostro sport. Ossia una grande sostenitrice della parità dei diritti nel tennis femminile? Se sì, per continuare a perseguire tale principio di uguaglianza in quale fase della pianificazione futura pensi sia questo momento il tuo programma per gli anni avvenire?
Amélie Mauresmo: “Penso di aver sempre cercato di perseguire l’uguaglianza nel tennis. Mi sento a posto con la mia coscienza vedendo come abbiamo organizzato la sessione diurna in queste settimane, mentre possiamo certamente fare meglio per quanto concerne le sessioni serali. Il vero punto di un’analisi completa e oggettiva è rappresentato dal fatto che quest’anno abbiamo messo sicuramente molte più partite femminili negli slot principali rispetto al 2022. Il tutto non è ancora perfetto, ovviamente ci sono ancora alcuni aspetti da migliorare a causa soprattutto del fatto che la sessione serale sia costituita da un solo match. Ed è proprio qui che si cela l’intero bandolo della matassa, e che tra l’altro avevamo già toccato anche l’anno scorso. Perché una partita maschile può scivolare via rapidamente in soli tre set, oppure può durare decisamente molto di più ed è per questo che inevitabilmente siamo costretti a non poter programmare almeno un altro incontro nella sessione serale. Ciò rende il problema ancor più di difficile risoluzione“.
D. Sul Philippe Chatrier, in termini di slot principali, i numeri sono identici all’anno scorso. Pensi che vada bene così?
Amélie Mauresmo: “Sì, credo che abbiamo fatto il meglio che potevamo con i due campi principali. Infatti entrambi hanno numeri speculari in tal senso. Otto tenniste donne e sei tennisti uomini. Direi chi siamo a buon punto, siamo quasi al 50%. Non ancora esattamente ad una divisione perfettamente identica, ma abbiamo già raggiunto numeri nettamente migliori rispetto allo scorso anno“.
D. Vorrei chiederti cosa ne pensi della squalifica avvenuta nel doppio femminile. Molti giocatori e giocatrici, ma anche ex top player hanno tutti dichiarato in coro che si è trattato di una squalifica ingiusta
Amélie Mauresmo: “Penso che lo spogliatoio sia abbastanza diviso su questo argomento. Ho sentito, sì, molti tennisti dire che è stato ingiusto quello che è successo. Altri invece che hanno sostenuto che provocare il pianto di una raccattapalle per circa sette, otto minuti consecutivi, allora significa che qualcosa è effettivamente successo da meritare una squalifica. Però non ho intenzione di commentare nello specifico, perché quando vedi un video sull’accaduto a posteriori e dopo che la decisione è stata presa, è sempre troppo facile. La decisione è stata presa dal Supervisor e dall’arbitro che l’hanno dovuta prendere senza poter consultare prima alcun video o immagini. Devi esprimere un giudizio basato su qualcosa che non hai visto, e che altri ti stanno segnalando. Non è per nulla semplice. E quando vedi una ragazza piangere per così tanto tempo, immagino che sia allora che prendi quasi fatalmente quella presa di posizione. Non ho intenzione di dare il mio giudizio sulla squalifica, se a mio avviso sia stata positiva o negativa. Non sarebbe corretto. Quello che è accaduto è accaduto. Il regolamento degli Slam, in questo senso, è abbastanza chiaro. Vorrei però sottolineare comunque la decisione del torneo di permetterle di partecipare al doppio misto, che penso sia stato qualcosa di positivo per lei e quasi una forma di riscatto“.
D. Data la diversa lunghezza tra le partite maschili e femminili, come hai già sottolineato, prenderesti in considerazione dal prossimo anno una sessione serale composta da un singolare femminile seguito da un altro singolare femminile oppure da un match di doppio o ancora da un match delle leggende?
Amélie Mauresmo: “La tua domanda mi porta a riflettere sul motivo per cui abbiamo deciso di inserire una sola partita nella sessione serale. Crediamo, io e il mio staff, che mettere cinque partite su un unico campo sia eccessivo. Non vogliamo finire troppo tardi. Inoltre, se pure decidessimo di far disputare quattro partite su ogni campo dovremmo per forza di cose metterne due nella sessione diurna e altrettante nella sessione serale. E come se ciò non bastasse, dovremmo anche far sì che vengano rispettate le medesime tempistiche poiché il nostro obiettivo è vedere gli spalti pieni. Ma se non si ha certezza a livello di tempi sulla seconda partita, non sapendo quando possa iniziare e quando possa finire, il tutto diventa insormontabile. E’ un’opzione che dunque scartiamo anche perché non vogliamo assolutamente che i giocatori vadano a letto alle 2:00, le 3:00, o le 4:00 del mattino. Non è qualcosa che vogliamo vedere qui a Parigi. Quindi andiamo avanti così, con la sessione serale che inizia alle 7.00 o al massimo alle 7.30. Poi per quanto riguarda il discorso sulle tribune che possono essere semivuote, è perché a Parigi la persone finiscono di lavorare verso le 6:30/ 7:00, se non ancora più tardi. Questi sono i problemi che dobbiamo affrontare. In teoria, ribadisco, inserire nella sessione serale una seconda partita femminile sarebbe possibile. Ma cosa succede se poi la prima partita finisce per durare due ore e mezza? Non esiste un piano perfetto e non credo sia giusto essere paragonati allo US Open o all’Australian Open, che hanno deciso per due incontri in sessione notturna. Noi non vogliamo finire così tardi. Ecco perché abbiamo scelto di rimanere con un’unica partita nel serale. Eppure abbiamo comunque previsto quattro match sullo Chatrier“.
D. Le chiederò di commentare la frase che ha pronunciato qualche minuto fa, in cui ha detto che il Supervisor e l’arbitro in campo devono prendere una decisione senza poter usufruire di un filmato inerente alla situazione che vanno a giudicare. Poiché è successo diverse volte in questo torneo che ci fossero quantomeno situazioni dubbie come per esempio casi di doppio rimbalzo, mi chiedo come mai gli ufficiali di gara non abbiano accesso a tali informazioni e materiali che oggigiorno è quasi del tutto banale avere a disposizione. Nel caso specifico della raccattapalle si è trattato chiaramente di una situazione accidentale, la palla non è stata colpita con rabbia e tutti nel mondo hanno visto cosa è realmente successo al contrario di coloro che dovevano effettivamente prendere una decisione.
Amélie Mauresmo: “Questo è certamente un grande cambiamento del Regolamento che può essere portato avanti, ma non sono io quella che può realizzare tale modifica strutturale delle regole. Tuttavia mettere la conversazione sul tavolo è positivo, per vedere in particolar modo come il tennis possa essere trainato verso un’evoluzione tecnologica già presente in maniera massiccia in altri sport. Un quesito di sicuro interessante da proporre agli organi di competenza in materia regolamentare“.
D. Ha qualche commento sulle osservazioni di Ivan Dodig, rilasciate nella giornata di ieri durante il discorso a latere della premiazione della finale di doppio maschile. Il tennista croato si è lamentato di non essere trattato allo stesso modo dal torneo.
Amélie Mauresmo: “Credo che anzitutto bisogna contestualizzare. Da quello che mi è parso di capire il problema è legato alla Transportation offerta dal torneo. Ha purtroppo ragione e mi dispiace profondamente per questo. Tuttavia, dovete essere a conoscenza del fatto che abbiamo un’autonomia limitata in termini di accesso ai trasporti che è pari ad un massimo di cinque chilometri intorno al torneo, abbiamo infatti 19 hotel nel medesimo raggio a disposizione. Chiunque può prenotare il trasporto, tutti i giocatori, l’importante è che si trovi entro questi cinque chilometri. Lui invece soggiornava in tutt’altro dipartimento, che si trova all’altra estremità di Parigi, a est precisamente. Abbiamo avanzato delle proposte per poter migliorare questa situazione. Siamo così giunti quantomeno a poter concedere ai giocatori la possibilità di cambiare il loro hotel, trovandone un altro nella zona che possiamo coprire. Abbiamo fornito soluzioni alternative, più di questo non possiamo fare anche perché abbiamo ulteriori limiti derivanti dall’avere trasporti responsabili sul piano ambientale. Dunque non possiamo contare su di un numero illimitato di auto. Abbiamo un determinato numero di veicoli e, pertanto, dobbiamo essere equi con tutti rispettando l’unica area che si può coprire. Pertanto lui non sarà soddisfatto o felice perché non ha avuto a disposizione i mezzi di trasporto, ma sapeva perfettamente quali erano le regole per usufruirne ben prima che arrivasse qui e decidesse di prenotare il suo albergo altrove. Quindi non può affermare che gli atleti vengano trattati in modo diverso, perché va contro la realtà dei fatti. Altrimenti, avremmo dovuto fare un’eccezione proprio per lui, dato dove fosse situato il suo alloggio. Questi sono fatti. Secondo me, non è accettabile avere questo tipo di linguaggio in campo. Soprattutto insultare qualcuno quando stai lasciando il campo, questo non è certamente accettabile“.
D. Siamo tutti d’accordo noi addetti ai lavori nell’affermare che ieri la finale femminile sia stata fantastica. Temevi che sarebbe potuta concludersi troppo velocemente? E a proposito di questo, pensi che in futuro potremmo avere una finale femminile da cinque set? C’è bisogno di un accordo tra i quattro tornei del Slam? Forse è proprio questo l’ostacolo più arduo da superare.
Amélie Mauresmo: “Per quanto riguarda il regolamento, credo che potremmo adottarla autonomamente. Devo controllare con dovizia di particolari, a questo punto. Io ho sempre sostenuto, anche quando giocavo, e pensato che potesse essere una pista interessante da esplorare. Ad esempio io rimasi molto delusa quando anche la finale del Master maschile di fine anno fu ridotta sulla corta distanza al meglio dei tre. Per il tennis femminile è però qualcosa di più complicato da applicare. Ma tornando a ieri, queste sono le finali che vogliamo, 2ore e 40, è stato fantastico. Quando lo spettacolo è questo, perché dovremmo volere di più? L’anno scorso non ricordo esattamente la durata della partita, probabilmente vicina all’ora di gioco, più o meno. Quindi sicuramente meno di quest’anno. Ma ripeto non è qualcosa di semplice da cambiare. Non possiamo farlo da un giorno all’altro. Penso che sia qualcosa che eventualmente verrà adottata, deve essere preparata in largo anticipo. Ma sarebbe certamente molto interessante da poter ammirare sul campo come scenario“.
D. Prima ti sei soffermata sulla prima settimana, dove l’atmosfera è stata pazzesca in particolare sul Court 14 grazie anche a Lucas Pouille. Abbiamo la sensazione che questa atmosfera rock and roll abbia superato la prima settimana per poi estendersi durante la seconda settimana fino a raggiungere il suo apice sul Lenglen con Fritz antagonista agli occhi del pubblico. Apprezzi questo rinnovamento dell’atmosfera? A volte non diresti che vanno troppo oltre?
Amélie Mauresmo: “Sì, è vero. Ma credo se non erro che soltanto in quel match di Fritz gli spettatori siano andati oltre le righe. Ma a parte quell’episodio, onestamente, penso che sia stato fantastico avere una atmosfera del genere con ogni singola persona sugli spalti così entusiasta di partecipare allo spettacolo del campo. Anche l’atmosfera durante le qualificazioni è stata meravigliosa, per poi continuare con il tabellone principale e soprattutto con il Court 14. E dopo la prima settimana nel tabellone principale, avere ancora un pubblico così incandescente è semplicemente favoloso. Proprio per questo faremo ancora di più nel 2024 per la settimana di apertura, quelle delle qualificazioni. Vogliamo continuare a sviluppare questo aspetto rendendo così sempre più conveniente l’accesso al torneo da parte del grande pubblico. Perché sappiamo che al contrario nelle due settimane del tabellone principale non possiamo fare molto di più. Siamo un po’ bloccati, arrivati a questo punto. Perciò, se vogliamo avere più giovani, più accessibilità in generale alla manifestazione, se vogliamo includere più persone che scriveranno la storia del Roland Garros, l’avventura deve essere garantita a prezzi abbastanza accessibili. Questo è il momento in cui possiamo attirare l’attenzione dei più giovani per spingerli ad interessarsi al tennis e al Roland Garros. E’ il più grande obiettivo del torneo, vedrete“.
D. Il Simonne Mathieu potrà essere utilizzato in futuro anche per le qualificazioni, data l’atmosfera che ha prodotto quest’anno e la grande affluenza?
Amélie Mauresmo: “Possiamo immaginare di poterlo fare. Questa è una strada che certamente possiamo prendere in esame. È qualcosa a cui in verità abbiamo pensato proprio lunedì, ma prima di tutto dobbiamo vedere cosa ne pensano le diverse componenti. Abbiamo bisogno del loro feedback e poi eventualmente studiare un piano operativo. Inoltre ci siamo accorti, quando abbiamo riflettuto sull’eventuale opportunità, che il campo n. 14 fosse troppo piccolo. Quindi naturalmente abbiamo pensato che per la prossima edizione avremmo potuto usare il campo Simonne Mathieu. Tra quindici giorni abbiamo fissato una riunione proprio con l’obiettivo di discutere di questa possibilità per il 2024. Questo ed altri punti sono stati già inseriti nella road map verso la prossima edizione. Lo abbiamo fatto l’anno scorso e ha funzionato davvero bene. Tutte queste novità che avete visto sono state infatti sviluppate e introdotte proprio in occasione dell’incontro che facemmo circa una decina di giorni dopo la conclusione dell’edizione 2022. Perciò ci rincontreremo di nuovo, per promulgare altri progressi anche in vista della prossima stagione“.
D. Hai parlato di molte difficoltà nella stesura dei programmai, soprattutto degli incontri femminili previsti per il match di singolare della sessione serale. Tuttavia due volte sei riuscita comunque a far giocare le donne. Quindi questo dimostra che puoi superare queste complessità, se c’è la volontà di dare priorità al singolare femminile. Perciò il vero il problema non è qualcosa che ha a che fare con la logistica o l’organizzazione in sé. È la volontà quella che fa la differenza. Cosa ne pensi di questa riflessione?
Amélie Mauresmo: ” Sì, io ho sicuramente la volontà di far giocare di più le ragazze nei match serali. Ho molta volontà. Ho una forte volontà. Ma non è sempre semplice metterla in pratica. Ora non vi posso dare tutti i dettagli, ma ciò che dobbiamo considerare prima di poter programmare il torneo delle volte va oltre il controllo della mia personale volontà“.
D. La decisione di proporre venerdì come prima semifinale di giornata la sfida tra Alcaraz e Djokovic, si è basata solo ed esclusivamente sulla correttezza sportiva, perché la parte inferiore del tabellone aveva giocato prima della parte superiore o ci sono stati altri criteri che hai preso in considerazione nella valutazione della scelta?
Amélie Mauresmo: “La correttezza del nostro sport, ovviamente, è ciò che mi guida quando programmiamo le partite. E’ stato indiscutibilmente il fattore più importante nella scelta, e il motivo principale che ci ha spinto a prendere questa decisione“.