Chiusa la stagione sul rosso col Roland Garros 2023 comincia il breve periodo sui prati verdi. Il calendario prevede 5 settimane di tennis giocato sull’erba. Tre settimane di tornei che portano al terzo evento del Grande Slam della stagione, ossia Wimbledon. Un repentino cambio di superficie dal grande impatto sui giocatori, che devono abituarsi ai rimbalzi del tennis su erba ed essere pronti per indossare i look total white nel tempio tennistico londinese.
Una parte di stagione così breve al punto da incidere relativamente sul ranking e sulla programmazione degli atleti. Sia nel circuito maschile sia in quello femminile capita di vedere giocatori saltare totalmente i tornei preparatori per presentarsi direttamente all’All England Club.
Swiatek sull’erba deve ancora sbocciare
Emblematiche sono state le dichiarazioni di Patrick McEnroe nel suo podcast The Hiding Court, che non vede come favorita la numero 1 del mondo Swiatek, bensì la kazaka Elena Rybakina. “Iga Swiatek sinora non ha giocato così bene a Wimbledon. Sospetto che con il suo atletismo possa prendere la palla in anticipo, ma sarà in grado di tagliare la palla abbastanza bene per il gioco sull’erba?”.
Questo è il grande quesito del cinquantaseienne statunitense che ribadisce come la polacca sia tutt’altro a differenza di com’era a Parigi: “Rybakina si presenterà a Wimbledon probabilmente come la favorita. Sabalenka ha giocato bene in Inghilterra, perdendo in finale contro Barty un paio di anni fa. Sarà anche pericolosa, ma penso che vada detto che Rybakina è la favorita e Sabalenka la seconda”.
A supporto della tesi di McEnroe siamo andati a vedere quali sono i numeri delle tenniste nei match sul verde nel circuito WTA (qualificazioni incluse) compreso ovviamente l’appuntamento cardine rappresentato da Wimbledon.
Diventa complicato non dare ragione a McEnroe quando si dà un’occhiata ai numeri sull’erba di Swiatek. La tennista polacca in carriera vanta 9 vittorie e 6 sconfitte nei match sui prati (qualificazioni di Birmingham 2019 incluse). A Wimbledon, il miglior risultato in carriera sono gli ottavi raggiunti nel 2021, mentre lo scorso anno si è fermata al terzo turno per mano della francese Cornet. Swiatek non ha mai sconfitto una top 50 sull’erba. L’avversaria con il ranking più alto che si è arresa alla tennista polacca è stata la numero 65 Watson.
Sabalenka e Rybakina molto più avanti
Se la numero 1 deve ancora trovare la sua dimensione la numero 2 Sabalenka ha sicuramente nelle gambe un maggior numero di partite e risultati su erba. Il bilancio recita 24 vittorie e 14 sconfitte (63% di successi). Due finali raggiunte a Eastbourne nel 2018 e a ’s-Hertogenbosch nel 2022 e la semifinale a Wimbledon nel 2021 sono gli apici raggiunti dalla campionessa di Minsk sull’erba.
Percentuali da rullo compressore quelle di Elena Rybakina. La kazaka vanta un 76% di match vinti sull’erba. 22 vittorie e 7 sconfitte aiutata da un servizio che fa la differenza. Regina dell’ultima edizione di Wimbledon, Rybakina ha anche conquistato la semifinale a ’s-Hertogenbosch nel 2019 e Eastbourne nel 2021.
Buone percentuali su erba anche per la numero 4 al mondo Caroline Garcia (64% di match vinti su un totale di 66 incontri disputati). La “maestra” vanta tre dei suoi dodici titoli WTA conquistati sui prati: Mallorca 2016, Nottingham 2019 e Bad Homburg 2022. Tuttavia a Wimbledon non ha mai brillato: il migliori risultato è il quarto turno raggiunto nel 2017 e lo scorso anno.
Jabeur la vera protagonista. Incognita Pegula
La migliore lo scorso anno per % di match vinti su erba è stata Ons Jabeur. La numero 6 al mondo nel 2022 conquistò il WTA 500 di Berlino a cui fece seguito la finale di Wimbledon. A testimonianza del rapporto speciale tra Jabeur e l’erba occorre sottolineare come la tunisina conquistò il primo titolo in carriera sull’erba di Birmingham. Per Jabeur dopo un inizio di stagione complicato, è arrivata la conquistata del titolo sulla terra verde di Charleston e poi i quarti a Parigi; adesso arriva Wimbledon. Pressione di difendere un grande risultato ma nessun punto e quindi la giusta occasione per rilanciarsi.
Poco da dire invece sulla numero 5 Jessica Pegula. La ventinovenne di Buffalo vanta come miglior risultato il terzo turno raggiunto lo scorso anno. Unico risultato degno di nota la vittoria contro Karolina Pliskova, top 10 in quel momento, a Berlino nel 2021.
Il resto della top 10, da Haddad Maia a Kvitova
Tra le attuali top 10 lo scorso anno si fece notare su erba Beatriz Haddad Maia. La brasiliana vinse Nottingham e Birmingham per poi fermarsi in semifinale ad Eastbourne. Tante energie bruciate che poi le fecero pagare dazio a Wimbledon, torneo nel quale si fermò subito contro la slovena Juvan. Quest’anno dopo l’ottimo Roland Garros si è arresa subito a Nottingham e ha deciso di saltare Birmingham per un problema fisico. Situazione che pone un enorme punto interrogativo sul suo cammino a SW19.
Curiosità per il rientro delle russe nello slam londinese, anche considerando la finale di s’Hertogenbosch tra Alexandrova e Kudermetova. Da sottolineare come Alexandrova vanta un 67% di match vinti su erba. Sebbene si evidenzi come a incidere su questa percentuale siano i match nella cittadina olandese, che è diventata una seconda casa per la ventottenne di Čeljabinsk.
Tra le top 10 non si può dimenticare la trentatreenne Petra Kvitova. La ceca è stata regina di Wimbledon per ben 2 volte (2011, 2014) e complessivamente su erba ha vinto 5 dei suoi 30 titoli (Eastbourne 2022 e Birmingham 2017 e 2018).
Menzione anche per l’indecifrabile Jelena Ostapenko. La campionessa lettone vanta una semifinale all’All England Club nel 2018 e un titolo ad Eastbourne nel 2021. La vincitrice del Roland Garros sin da Junior aveva dimostrata la propensione per l’erba come dimostrato dal torneo Junior di Wimbledon conquistato nel 2014. In carriera (quali incluse) vanta il 68% di match vinti (su 57 disputati), con tre vittorie contro top 10, due delle quali a Wimbledon Suarez Navarro nel 2015 e Svitolina nel 2017.