[1] C. Alcaraz b. (LL) A. Rinderknech 4-6, 7-5, 7-6(3)
Il francese salva il “Re” sbagliando nei momenti cruciali del match. Con classe, ma anche ringraziando il suo avversario, Carlos Alcaraz si tira fuori dai guai e bagna con il successo il suo esordio stagionale su erba. L’ultima sua immagine stagionale era di un atleta sofferente per via dei crampi che ne avevano condizionato il rendimento nella semifinale del Roland Garros con Novak Djokovic. Al Queen’s fa i conti con la lucida follia di Arthur Rinderknech che prova col “serve and volley” a mandare a casa il n. 1 del seeding, ma poi fa i conti con qualche errore di troppo che hanno spianato la strada della rimonta a Carlos Alcaraz.
Il finale è spettacolare e premia lo spagnolo 4-6, 7-5, 7-6(3) in due ore e 37 minuti. Sciagurato Arthur che la mette su tocchi di fino e palle corte che, alla distanza, mostrano i suoi limiti a rete ed esalta la classe del n. 2 del mondo.
Alcaraz appare subito arrugginito ed è il primo a perdere la battuta. Accade nell’ottavo gioco, dopo che nel settimo, il francese si era affidato al servizio per cancellare tre palle break. Rinderknech a “0” strappa la battuta al suo avversario e va a servire per il set. Arriva anche a setpoint, ma poi apre troppo la racchetta e un comodo dritto a rete finisce fuori di parecchio. Alcaraz capisce il momento e si fa aggressivo: controbreak che si materializza. Nel decimo gioco, ancora falloso lo spagnolo con Rinderknech che trova uno strepitoso lungolinea di dritto per procurarsi due palle break. L’errore di Alcaraz gli costa il set.
Il secondo parziale vive molto dei punti che entrambi ottengono con il servizio. Alcaraz comincia a chiamare a rete il suo avversario che mostra una mano non proprio raffinata. E si va su e giù per il campo, con lo spagnolo che si esalta e il francese che deve salvarsi con il servizio. Poi nell’undicesimo gioco arrivano quattro errori in fila di Rinderknech: Alcaraz mette la palla in campo, mentre il suo avversario perde la misura dei colpi e sparacchia fuori dal campo.
Riequilibrato il numero dei set, Alcaraz mette subito pressione al francese: sale 15-40 e si procura due palle break. Molto bene Arthur che si aggrappa al servizio e risale conquistando il primo gioco. Poi è lo spagnolo a perdere la misura dei colpi e a cedere la battuta a “15”. Alcaraz appare spalle al muro, ma è il francese a dargli una mano. E’ clamoroso l’errore di dritto a rete con il quale si consegna all’avversario per il controbreak che riequilibra la gara. Il n. 2 del mondo sollecita il francese che comincia ad andare in confusione anche tattica. Si offre spesso e volentieri a rete ai passanti dello spagnolo oppure alle palle corte che cominciano a essere eseguite con più frequenza da Alcaraz.
Si va al tie break con la testa di serie n. 2 che offre gli scambi migliori e sale di livello. Rinderknech perde subito il minibreak pasticciando a rete e poi soffre la qualità dello spagnolo. Alcaraz sale 6-1, prima di sfruttare il terzo matchpoint di giornata per garantirsi la sfida con Lehecka.
[2] H. Rune b. M. Cressy 7-6(4), 7-6(3)
Qualche game per adattarsi all’erba, poi è il solito Holger Rune che regala spettacolo e batte in due set Maxime Cressy 7-6(4), 7-6(3) in due ore di partita. La notizia è che il danese vince sull’erba, riscattando le tre sconfitte della passata stagione in altrettante gare. Una bella mano gliel’ha data sicuramente che con tredici doppi falli la strada verso l’eliminazione se l’è segnata da solo. Vani gli undici aces realizzati a fronte dei dieci del danese, meno falloso di lui al servizio con soli due doppi falli commessi. La testa di serie n. 2 è il primo a perdere il servizio nel quarto gioco e fa fatica a mettere in difficoltà il suo avversario. Cressy va a servire per il primo set, sale 30-0 ma poi si ritrova falloso e Rune ne approfitta. Quest’ultimo ha anche una palla del 6-5, ma non la sfrutta e i due si dirigono verso il tie break. Il minibreak di Rune sul 5-4 è decisivo per la conquista del set. Nel secondo parziale, chi rischia di più è il n. 6 del ranking. E’ lui a offrire palla break e nel nono gioco e poi altre due anche nell’undicesimo. Si salva e poi domina il tie break.
Adesso sfida con il britannico Peniston che bene si sta destreggiando sull’erba.
A.Mannarino b. (WC) L. Broady 1-6, 6-4, 6-3
Svogliato per un set e due giochi, letale nella restante parte di gara. Adrian Mannarino prosegue il suo ottimo momento di forma sull’erba. Il francese batte il n. 143 del ranking, Liam Broady 1-6, 6-4, 6-3 in due ore e quattro minuti.
Mannarino si trova sotto di un set e due game, prima di cominciare la lenta e inesorabile rimonta. Dopo un parziale di otto giochi a uno, comincia a trovare certezze al servizio dopo aver strappato il servizio al suo avversario nel terzo game.
Broady perde a “0” il servizio nel decimo game e si vede riequilibrare il computo dei set. Il break decisivo si materializza nel quarto gioco, con due errori gravi da parte dell’americano. Mannarino incassa e con la prima di servizio riesce a imprimere il giusto ritmo allo scambio. Grossi pericoli non ne corre e chiude al primo matchpoint. Per il francese agli ottavi ci sarà il vincente della sfida tra Zapata Miralles e Fritz.
J. Lehecka b. A. Davidovich Fokina 7-6(4), 6-3
Jiri Lehecka corre un brivido solo dopo aver concretizzato il setpoint nel primo parziale per via di una scivolata sull’erba che poteva costargli caro. Poi per il resto percorso netto per un giocatore che dimostra di trovarsi molto bene su questa superficie grazie anche alla rapidità con la quale riesce a presentarsi a rete.
Allo “start” parte meglio lo spagnolo che, dopo aver annullato due breakpoint, strappa il servizio e sale 3-0. Davidovich Fokina ha addirittura un setpoint in suo favore, ma da quel momento in poi comincia un altro match. Il ceco piazza un parziale di 7-1 e riequilibra i giochi. Altro setpoint por il n. 33 nell’undicesimo gioco: anche questo non va a buon fine e la gara prende un’altra strada. Lehecka domina il tiebreak e poi deve chiamare un MTO per riprendersi dopo la scivolata sull’erba.
Nel secondo set, Lehecka è perfetto al servizio e perde solo tre punti. Lo spagnolo va in difficoltà nel quarto gioco in cui è costretto ad annullare due palle break e poi nel sesto gioco, alla terza opportunità, il ceco scappa via. Per Jiri Lehecka l’occasione di mettere in difficoltà Carlos Alcaraz.
(SE) J. Thompson b. (LL) Popyrin 6-4, 6-4
In due set Jordan Thompson elimina Alexei Popyrin in un derby tutto australiano che ha gratificato il n. 76 del ranking con un doppio 6-4 in un’ora e 31’.
Il primo a cedere il servizio è Popyrin, poi è Thompson che rimette in partita l’avversario. Nel settimo gioco, il break che decide il primo parziale.
Nel secondo set è monologo per il n. 76: sale 5-1 con doppio break prima di subire un parziale di tre giochi a zero. Nel mezzo due match point non sfruttati nel settimo gioco. Il terzo è decisivo e vale la sfida con Cameron Norrie.
(4) F. Tiafoe b. B. Van De Zandschulp 6-2, 6-4
Francis Tiafoe conferma la sua straordinaria stagione su erba: debutta al Queen’s eliminando in due set 6-2, 6-4 Botic Van De Zandschulp in un’ora e otto minuti. L’americano sta vivendo uno straordinario momento di forma, si esalta con la prima di servizio con la quale ottiene l’87% dei punti. L’olandese non riesce a sfruttare il suo servizio e incappa in sei doppi falli che vanificano i sette aces.
Primo set a senso unico in cui Tiafoe sale 5-1 dopo aver annullato anche tre palle break nel quarto gioco. Al quarto setpoint chiude la prima frazione. Si scambia pochissimo nel secondo set, anche se il servizio di Tiafoe è un fattore e lascia un solo punto in risposta all’olandese. Il break arriva nel nono gioco e per l’americano adesso si materializza la sfida con Sebastian Korda.
(Q) G. Dimitrov b. E. Ruusuvuori 6-2, 6-4
Vedere Grigor Dimitrov su erba è sempre uno spettacolo. Il bulgaro si diverte, fa valere la potenza dei suoi colpi e si esalta con il servizio. Emil Ruusuvuori fa quel che può ma i numeri testimoniano le sue difficoltà odierne: cinque doppi falli contro gli undici aces del suo avversario, ma, soprattutto, quattro palle break non concretizzate. Dimitrov vince 6-2, 6-4 in un’ora e ventinove minuti.
Subito avanti di un break, il bulgaro con disinvoltura riesce a salire 5-1. Corre un brivido nell’ottavo gioco, ma, dopo una palla break non sfruttata, il setpoint vale il 6-2 definitivo.
Nel secondo set la partita è molto più equilibrata. Nel quarto gioco il finlandese sale 15-40 ma si vede annullare i due breakpoint da Dimitrov con un servizio perfetto. Un altro errore di Dimitrov, apre alla palla break n. 3 del game: il bulgaro ci crede e si tira fuori con il servizio.
Ruusuvuori commette un doppio fallo sanguigno nel gioco successivo che spalanca le porte al break del suo avversario. Dimitrov non sfrutta i primi due matchpoint nel nono gioco, ma poi chiude senza affanni nel decimo gioco. Per lui adesso la sfida con Cerundolo.