Se c’è un ingrediente che non è mancato nella grande sfida di Birmingham tra Camila Giorgi e Venus Williams è sicuramente il piccante. Dopo oltre tre ore e un quarto la leggenda statunitense è riuscita ad imporsi al tie-break del terzo, lasciando tanto amaro in bocca all’italiana che non è riuscita ad attuare un piano B per muovere la sua avversaria, visibilmente condizionata da un problema fisico fin dai primi giochi della partita.
Che le due non fossero particolarmente amiche già lo si sapeva e una prima conferma è arrivata già nei primi minuti. Venus ha impiegato ben più di 25 secondi tra un punto e l’altro per sistemarsi la capigliatura, senza però ricevere alcun warning. “Time?” – aveva richiesto perplessa l’azzurra alla giudice di sedia, sollecitandola a prendere provvedimenti che non sono poi arrivati. Al punto dopo, di conseguenza, quando Williams era pronta per servire Giorgi era ancora a fondocampo, girata di spalle, a sistemare l’asciugamano. Anche in questo caso nessuna sanzione, ma dalla 43enne californiana arriva già uno sguardo terrificante. Sarà il primo di una lunga serie.
Anche da parte di Camila le occhiatacce, seppur con meno frequenza, non mancano. Il climax di tensione arriva a metà primo set. Un gran dritto incrociato di Giorgi manda Williams fuori dal campo: quest’ultima perde l’equilibrio, lancia un urlo che alla fine è più frutto dello spavento che del dolore e inevitabilmente perde il punto. La 31enne di Macerata gioca un semplice vincente a campo spalancato e si lascia andare ad un’esultanza che, per i suoi standard silenziosi e riservati, è rara da ascoltare. E ancor di più lascia diverse perplessità quando l’avversaria è a terra e incapace di opporre resistenza.
La partita è poi finita come sappiamo tutti, con la vittoria della 7 volte campionessa Slam al termine di un tie-break non adatto ai deboli di cuore. Al termine del match Williams si è sfogata con un’esultanza rabbiosa, che certamente non siamo abituati a vedere da una come lei (e c’è anche chi l’ha definita una delle celebrazioni più marcate da parte sua). Il saluto di rito non poteva certo dissolversi in un affettuoso abbraccio e un caloroso sorriso: la stretta di mano gelida, unita ad un celere scambio di sguardi, sono suonati come una piccola rivincita per Venus, che non si può dare per spacciata neanche a 43 anni. Con un sorriso finale, mix di euforia e soddisfazione, che non fa altro che confermare questa tesi.
Nell’intervista a caldo la statunitense ha poi anche indirettamente rincarato la dose, ammettendo quanto la sua avversaria avesse giocato bene e, tuttavia, lanciandole una (non troppo velata) frecciatina: “Mi meraviglio che giocando così non sia la n°1 del mondo!“ – ha detto la Venere nera. Al secondo turno la nordamericana attende una tra Linda Noskova, che ha 25 anni in meno di lei, o la campionessa del Roland Garros 2017 Jelena Ostapenko. Contro entrambe Venus sarà sfavorita, ma ha già dimostrato quanto poco le si addica questo ruolo. Ricordando ancora una volta a tutti che una campionessa del suo calibro non va sottovalutata per nessuna ragione.
Dalla parte di Giorgi resta molto amaro in bocca per non essere riuscita a conquistare un match dove, sulla carta, era ampiamente favorita. Lo era prima che iniziasse la partita e ancor di più dopo che la sua avversaria ha cominciato ad avvertire qualche guaio fisico, eppure Camila è raramente riuscita a muoverla e ad evidenziarne i limiti negli spostamenti.
Questa sconfitta non è certo il primo risultato deludente del 2023 della marchigiana, che finora ha collezionato una sola vittoria in tre partite su una superficie come l’erba che esalta (o, quantomeno, dovrebbe farlo) le sue caratteristiche. Mandlik e questa Venus non sarebbero dovute essere ostacoli insormontabili per la n°48 del mondo, i cui alti e bassi però non possono più stupire.
Gli alti, tuttavia, sono stati decisamente pochi quest’anno, con il titolo a Merida (il quarto della carriera) come unica eccezione. Per il resto tanti KO prematuri – 11 in totale in stagione, a fronte di 14 vittorie – con i terzi turni in Australia e a Roma come flebili luci in un 2023 prevalentemente ombroso, condizionato anche da qualche problema fisico che l’ha costretta al ritiro a Madrid e a Parigi. Wimbledon è ormai alle porte e, pur arrivandoci senza grande fiducia, chissà che Giorgi non riesca a stupire tutti ancora una volta. Con quel tocco di imprevedibilità a farla sempre e inevitabilmente da padrone.