A soli 27 anni annuncia il ritiro una grande campionessa: Anett Kontaveit. Nella mattinata di ieri la tennista estone ha ufficializzato un po’ a sorpresa sui suoi profili social l’allontanamento dalle competizioni: giocherà il suo ultimo torneo della carriera in un luogo iconico come Wimbledon. Per Annett una parabola ascendente dal 2017 al 2021, poi i problemi cronici che l’hanno costretta a gettare la spugna. La stagione di sei anni fa ha lanciato la ragazza di Tallinn nel grande tennis con il primo titolo della sua vita a ‘s-Hertogenbosch, battendo in finale Natalia Vikhlyantseva. Prima della settimana meravigliosa in Olanda, l’annata per lei aveva visto anche la finale indoor a Biel, i quarti di finale a Roma partendo dalle qualificazioni e la finale a Gstaad. Risultati che le permisero di entrare in top 30, malgrado un finale di stagione non semplice.
Le annate 2018 e 2019 invece non le regalano titoli, ma una continuità sempre crescente: ottavi agli Australian Open e al Roland Garros, semifinale a Roma e la prima finale in un Premier 5 in quel di Wuhan, sconfitta solo da Sabalenka dopo vittorie a sorpresa come quelle su Stephens e Wang. Stagione che si concluse con l’ingresso in top 20 e verrà confermata dal 2019, quando la classe 1995 entrerà in top 15 grazie alla semifinale a Miami e la prestigiosa finale sulla terra di Stoccarda (battuta da Kvitova). Il 2020 sarà condizionato dalla pandemia del Covid-19, ma prima si toglie la soddisfazione del primo quarto Slam agli Australian Open.
La svolta arriva nel 2021: Dmitry Tursunov interrompe la collaborazione con Aryna Sabalenka e l’estone lo assume come coach da Cincinnati in poi, ad agosto. La prima parte dell’anno non vede picchi particolari, ma dalla finale di Eastbourne in poi la stagione assume una piega straordinaria: vittoria a Cleveland, vittoria a Ostrava, quarti di finale a Indian Wells, vittoria a Mosca, vittoria a Cluj-Napoca contro Simona Halep che le consente di arrivare in extremis alle WTA Finals dove arriverà in finale (a vincere l’edizione messicana fu Muguruza), oltre che sfondare per la prima volta in carriera il muro della top 10. Il 2022 comincia ancora bene con il sesto titolo in carriera a San Pietroburgo (battuta in finale Sakkari in tre set) e la finale di Doha (sconfitta da Swiatek), risultati che le permettono di arrivare al numero 5 del mondo. Questi sono gli ultimi grandi lampi della carriera di Kontaveit che arriverà anche al numero 2 della classifica WTA e ad altre due finali tra Amburgo (battuta da Pera) e il torneo di casa di Tallinn (battuta da Krejcikova).
Una stagione che la vede separarsi da Tursunov prima della stagione sull’erba, un divorzio che non le permette più di tornare ad esprimere il tennis straordinario della fine del 2021. Quest’anno poche partite, pochi risultati e poi il fulmine a ciel sereno di ieri: “Ho una degenerazione del disco lombare della schiena. È dunque impossibile per me continuare ai massimi livelli in un campo così competitivo. Pronta per nuove sfide dopo il mio ultimo sforzo come tennista professionista: divertirmi e competere al meglio delle mie possibilità a Wimbledon“. La carriera professionistica porta a uno sforzo mentale e fisico talvolta difficile da sostenere a lungo: questo è stato il caso di Kontaveit. Buen camino Anett, e in bocca al lupo in qualsiasi campo della vita.