dal nostro inviato ad Halle
[4] J. Sinner b. L. Sonego 6-7(4) 6-4 6-4
E’ bastata una versione deludente e fallosa di Jannik Sinner per avere la meglio di un pur bravo Lorenzo Sonego. Dopo aver perso il primo set al tie-break, l’altoatesino ha stretto i denti e dimostrato di saper soffrire. Con un break per set, sconfigge il n.39 del mondo e approda ai quarti di finale, dove troverà il vincente di Bublik-Struff. Sinner ha vinto perché è stato più incisivo nei punti più importanti, ma Lorenzo Sonego ha giocato complessivamente meglio, come sottolineato dal pubblico che gli ha tributato un applauso intenso almeno quanto quello riservato a Sinner. Jannik si prende il nono quarto di finale della stagione.
Primo set: molto equilibrio, Lorenzo la spunta al tie-break
Non cambia il tempo qui ad Halle, domina il sole a volte intervallato da qualche nuvola. Il clima è caldo ma con più vento del solito. Lo speaker dello stadio presenta “Lorenzo Sonègo e Jannik Sinner”. Almeno metà del pubblico deve ancora arrivare quando Sinner, alle 12:13, gioca il primo punto. L’inizio di match vede il solito Jannik, capace di grandi accelerazioni di dritto ma anche di vanificare 4 palle break nel lunghissimo secondo gioco, durato 18 punti e portato a casa da Sonego. Nel game successivo, è Sonego a non sfruttare 3 break-point consecutivi. Sinner deve annullarne un quarto sul 2 pari. È una fase del match in cui le accelerazioni di dritto del n.9 del mondo fanno male, ma vengono poi vanificate da un rovescio troppo falloso, contro un Sonego molto centrato. Si seguono i servizi fino al tie-break, complice un ottimo servizio del n.39 ATP (da segnalare due risposte fulminanti, prima di Lorenzo e poi di Jannik, una stop-volley al bacio del ventottenne di Torino e un corpo a corpo a rete spettacolare, vinto da Sinner). Nel tie-break si susseguono 4 minibreak (gridano vendetta sia il primo doppio fallo di Sonego sia la volèe alta sparacchiata in rete dell’altoatesino), fino al 5-4 e servizio Sonego, che non perdona un Sinner opaco e porta a casa il primo set.
Secondo set: Sinner, minimo sforzo e massimo risultato
Nel secondo parziale, il n.39 del ranking insiste saggiamente sul rovescio della tds n.4, procurandosi nel secondo game con due dritti lungo linea vincenti di fila due palle break, vanificate però da una rispostaccia in rete e un servizio vincente di Sinner. Il match prosegue con pochi colpi di rilievo e diversi errori di misura, fino al quinto gioco dove un Sinner finora molto al di sotto delle aspettative centra il break al secondo tentativo (il sesto in totale). Sonego ha subito un’occasione nel gioco successivo, ma il finalista di Miami la annulla col servizio. Sul 5-3 servizio Sonego, Sinner non riesce a sfruttare 3 set-point, più per merito dell’avversario che per sue colpe, ma quando si appresta a servire per il set non ha tentennamenti e chiude al quarto set-point complessivo (il primo del gioco). 6-4 Sinner, che ottiene col minimo sforzo il massimo risultato. Sonego si mangia le mani per non aver sfruttato sinora nessuna delle 7 palle-break avute finora nel match (di cui tre nel secondo parziale). Dopo 2 ore e 6 minuti, il match approda al terzo set.
Terzo set: si gioca indoor, arriva la zampata di Sinner
Ad inizio terzo set, si prevede pioggia imminente, così viene chiuso il tetto della OWL Arena e sembra di essere in un gigantesco palazzetto dello sport. L’atmosfera si fa più raccolta e l’impatto scenico con le luci artificiali non è niente male. Non come il manto erboso, ormai quasi rovinato ancora prima dei quarti di finale (in programma domani). Mentre comincia a piovere intensamente, noi ci godiamo il match in questo immenso salotto. Il giovane collega tedesco vicino a noi in tribuna sussurra: “What a tough match!” Ringraziamo con un sorriso, ma noi saremmo molto più critici: la partita è molto equilibrata ma non stiamo vedendo né il miglior Sinner né il miglior Sonego (per quanto Lorenzo stia giocando meglio). Non accade niente di particolare (a parte qualche bello scambio a rete e qualche vincente di dritto di Lorenzo) fino al fatidico settimo game: qui il ventunenne di San Candido risponde bene e, complice un lob sulla riga battezzato erroneamente fuori da Sonego, centra il break al secondo tentativo (4-3 e servizio Sinner). Tre giochi più tardi chiude in sicurezza, con un bell’abbraccio a Sonego a rete.