dal nostro inviato ad Halle
In una giornata in cui sia Musetti sia Sinner sono stati eliminati, a tenere alti i colori azzurri ci ha pensato qui ad Halle il doppio composto da Simone Bolelli e Andrea Vavassori. I due hanno giocato una partita nel primo set dominata ma poi fattasi molto complicata per il rientro degli avversari, il doppio composto dal brasiliano Marcelo Demoliner e dal tedesco Andreas Mies. Riusciamo a ottenere una breve intervista esclusiva, nel lussuoso albergo dei giocatori, situato proprio all’interno dell’impianto di Halle.
Avete raggiunto la finale, raccontateci le vostre emozioni.
Vavassori: “Siamo molto felici, non dovevamo nemmeno essere qui all’inizio, siamo riusciti a entrare all’ultimo, ma abbiamo fatto degli ottimi allenamenti in queste due settimane sia a ‘s-Hertogenbosch che qui e anche delle belle partite: nel primo turno abbiamo anche annullato un match-point, oggi è stata forse la nostra miglior partita, poteva finire anche in due set.”
Oggi nel primo set stavate dominando, poi siete calati al servizio: cosa è successo?
Bolelli: “Stavamo giocando meglio, sfruttando le poche occasioni avute. Poi può succedere di calare e allo stesso tempo crescono gli avversari: dopo il contro break subito siamo rientrati in partita, ma il tie-break del secondo set è partito male e finito peggio (l’hanno perso per 7-0, nda). Dopo però al super tie-break siamo partiti carichi, servendo molto bene: questo ha fatto la differenza.”
Ora pensiamo alla finale, qual è la coppia più temibile?
Bolelli: ”Su questa superficie sono doppi molto lottati, dopo il servizio si scambia molto poco, c’è pochissimo margine. Entrambi i possibili avversari sono temibili. La coppia tedesca Otto/Struff ha nel primo un grande battitore e nel secondo uno che serve bene e risponde benissimo. L’altra (Melo/Peers, nda) è una coppia collaudata di doppio. Noi sappiamo quello che dobbiamo fare e in finale daremo tutto”.
Il vostro obiettivo è vincere una prova dello Slam?
Vavassori: “Beh, già fare una finale al secondo torneo insieme è molto positivo, stiamo cerscendo come coppia, abbiamo preparato benissimo Wimbledon perché abbiamo fatto tante partite sull’erba. Poi vediamo che cosa succederà”.
Simone, qual è il tuo personale giudizio della tua carriera in singolare? Hai qualche rimpianto? Ad esempio i cinque set giocati con Nishikori a Wimbledon 2015?
Bolelli: “Sì quella è stata una delle partite più belle che ho giocato, purtroppo l’ho persa, ma sinceramente non ho rimpianti. Ho fatto il massimo che potevo, ho avuto momenti belli e altri meno, ho subito tre operazioni dalle quali mi sono sempre ripreso. Ho fatto la mia carriera, mi sono divertito e adesso cerco di fare il massimo anche in doppio finché avrò voglia.”
Andrea, nel singolare qual è il tuo obiettivo da qui alla fine dell’anno?
Vavassori: “Il singolare per me è importante quanto il doppio, l’obiettivo è centrare la Top 100. Devo lavorare bene e alzare il mio livello, vincere più partite possibili.”