Il processo di durissima selezione imposto dalle qualificazioni di Wimbledon nei confronti dei giocatori italiani ha dato i suoi responsi definitivi: tra gli uomini, il solo Matteo Arnaldi (che era anche il numero 1 del seeding del tabellone) ha superato indenne tutte e tre le prove guadagnandosi un posto nel main draw. Non ce l’hanno fatta, invece, gli altri due superstiti (rispetto ai 16 che si erano presentati ai nastri di partenza), Bellucci e Gigante. Il primo ha fatto il massimo contro Dominic Stricker e si è arreso in quattro set, mentre il secondo ha fatto partita pari con Harold Mayot soltanto nel primo parziale, in cui era stato anche in vantaggio di un break. Tuttavia, un lumicino di speranza è ancora accesso per loro: per via dei forfait di Cilic, Struff e Monfils, ci sarà infatti il ripescaggio di tre lucky loser.
[1] M. Arnaldi b. F. Ferreira Silva 7-5 6-4 6-4
Fuori dall’ingresso diretto nel tabellone principale per un solo posto? Nessun problema per Matteo Arnaldi che non sembra avere intenzione di fermarsi un attimo in questo 2023 fin qui da incorniciare (da aprile il suo score è di 22 vittorie e sole 4 sconfitte). Il giovane azzurro ha messo da parte tutti i dubbi legati a una superficie a lui quasi sconosciuta e ha superato con enorme autorevolezza le qualificazioni, facendo pesare il suo status di prima testa di serie del tabellone cadetto. Dopo le vittorie su Shang e Gaio, oggi è infatti arrivata quella decisiva sul portoghese Ferreira Silva, bravo a rimanere sempre in partita (anche grazie a una buona prestazione al servizio) ma mai capace di impensierire Arnaldi in risposta.
L’unica palla break per il numero 188 del mondo è infatti arrivata solo nell’ultimo game dell’incontro, poco prima che, all’inizio della terza ora di gioco, il sanremese chiudesse senza lasciarsi prendere dalla paura di vincere. Matteo è stato, come al solito, solidissimo: ottime le sue percentuali al servizio (arricchite anche da 11 ace) e soli 16 errori gratuiti. Soprattutto, l’azzurro ha confermato di sapersi muovere bene sull’erba grazie alle sue naturali doti di agilità e rapidità e promette quindi di essere un cliente scomodo per tutti al primo turno dei Championships: sarà la sua seconda partecipazione a uno Slam dopo l’ultimo Roland Garros, dove un mese fa superò il primo turno prima di fermarsi al cospetto di Shapovalov.
[10] D. Stricker b. M. Bellucci 6-3 1-6 6-3 6-4
Dovrà rimandare il suo esordio nel tabellone principale dei Championships Mattia Bellucci. Dopo le ottime prestazioni nei primi due turni, il 2001 di Busto Arsizio ha nuovamente dato prova del suo talento ma non è comunque riuscito a opporsi alla netta superiorità fisica e alla potenza di Stricker. Lo svizzero, numero 117 del mondo, ha puntato proprio sull’uno-due con servizio e dritto eseguendo spesso alla perfezione questo schema. Gli errori non sono certo mancati, specie nel secondo set in cui Dominic si è sostanzialmente assentato dal campo, ma l’approccio iper-aggressivo alla fine ha pagato: Mattia è stato infatti costretto ad accelerare i tempi di costruzione del punto per non lasciare l’iniziativa all’avversario ma la fretta è stata sua nemica, soprattutto nei punti decisivi del terzo e del quarto parziale. Non ha aiutato l’azzurro nemmeno la bassa percentuale di prime in campo (53% il dato finale) che ha compromesso in particolare il primo parziale (quello che lascia più rimpianti, anche per via della palla break non sfruttata sul 3-3).
H. Mayot b. M. Gigante 6-4 6-2 6-2 (con la collaborazione di Sara Zabeo)
Ottimo tennis da parte di entrambi in avvio con scambi combattuti e soluzioni vincenti (due ottimi passanti di Gigante nei primi due giochi). Aggressivo in risposta, l’azzurro si prende subito il break nel secondo game, ma poi cede la battuta nel gioco successivo. Ora è Mayot a cercare di comandare il punto. Gli scambi si accorciano, ma il punteggio rimane in equilibrio fino al 4-4, quando il francese brekka alla prima opportunità nel game: è l’allungo decisivo per aggiudicarsi il primo set.
Mayot cerca sempre di verticalizzare il gioco e chiudere anche a rete e in questo modo strappa il servizio a Gigante in apertura di secondo parziale. L’azzurro sbaglia molto e così il francese brekka ancora – a zero – nel quinto gioco. Scivola Mayot sul primo punto del sesto gioco ma dopo una brevissima interruzione e un po’ di stretching alla caviglia, si riprende. Il copione non cambia con Mayot che va a servire per il set sul 5-2: due set point ed ace sul primo per vincere il parziale.
Sull’1-1 si rompe l’equilibro anche nel terzo set con Gigante che salva due break point, ma cede il servizio sul terzo: il serve and volley sulla seconda dell’azzurro non paga vista l’ottima risposta nei piedi giocata dal francese. La partita, portata sui giusti binari da Mayot grazie all’aggressività in risposta e alla precisione in battuta, finisce sostanzialmente qui: il transalpino non concede letteralmente nulla al servizio, mentre il 21enne romano non crede alla rimonta e subisce un altro break nel quinto gioco. Dopo un’ora e 45 minuti di gioco è 6-4 6-2 6-2 per il giocatore nato a Metz che conquista il tabellone principale al termine di un percorso netto senza alcun set perso: giocherà per la seconda volta in un main draw Slam dopo l’esordio nel 2020 al Roland Garros (in quel caso grazie a una wild card).
WIMBLEDON 2023, I QUALIFICATI
Harold Mayot (Francia), Shintaro Moshizuki (Giappone), Gijs Brouwer (Olanda), Kim Coppejans (Belgio), Enzo Couacaud (Francia), Hamad Medjedovic (Serbia), Sho Shimabukuro (Giappone), Radu Albot (Moldavia), Matteo Arnaldi (Italia), Tomas Machac (Repubblica Ceca), Maximilian Marterer (Germania), Oscar Otte (Germania), Dennis Novak (Austria), Dominic Stricker (Svizzera), Tomas Barrios Vera (Cile), Laurent Lokoli (Francia)
QUI IL TABELLONE COMPLETO DELLE QUALIFICAZIONI MASCHILI DI WIMBLEDON 2023