[4] A. Mannarino b. Y. Hanfmann 7-6 (4) 6-4
Che Adrian Mannarino si trovasse bene sull’erba non era certamente una novità. Il francese aveva già raggiunto, prima di questa, tre finali sul manto verde, due ad Antalya e una a ‘s-Hertogenbosch, e in quest’ultima occasione aveva anche vinto il titolo. E nel sabato che precede lo start di Wimbledon (il tabellone è già stato sorteggiato) avrà la possibilità di aggiungere un altro trofeo in bacheca ai Mallorca Championships. Sì, perché il transalpino n° 43 al mondo ha sconfitto per 7-6 6-4 il tedesco Yannick Hanfmann – solo 5 posizioni dietro di lui in classifica e negli ultimi 8 a Roma qualche settimana addietro – e lo ha fatto dopo aver comandato fin da inizio incontro e pur non avendo sfruttato per due volte un vantaggio di un break nel primo set, chiudendolo solo al tie-break. Hanfmann, come di consueto, ha avuto il merito di non mollare neanche un “15”, pur dovendo soccombere a un rivale ben più abituato a disputare partite di una certa rilevanza sul questa superficie. Tra Mannarino e la terza coppa in carriera in singolare ora c’è solo Christopher Eubanks, che forse sentirà la tensione della prima finale ATP in carriera ma che è uscito da una battaglia e da cinque match point salvati al cospetto di un ritrovato Lloyd Harris. L’americano ha però vinto l’unico precedente, risalente a Miami 2023, con un doppio tie-break, e un favorito di diritto dunque non c’è.
Il match
L’inizio di match è particolarmente equilibrato, ma a sorprendere sono i tanti break e le occasioni a ripetizione per il tennista in risposta, aspetto non consueto per un incontro maschile su erba. Eppure, dopo due games tenuti agilmente dal giocatore in battuta, nel terzo il francese, alla 21esima semifinale ATP in carriera – sono invece 6 quelle del teutonico – è il primo a strappare, grazie a ribattute incisive e a discese a rete perentorie che tolgono il tempo al rivale. Break subito recuperato da Yannick (2-2) ma di nuovo concesso a -15, complice qualche gratuito di troppo, compreso un rovescio in corridoio sull’ultimo punto. Bisogna attendere il sesto gioco affinché uno dei due, Mannarino nella fattispecie, torni, pur soffrendo e recuperando da 0-30, a conservare il servizio e a salire 4-2. Hanfmann si salva dal doppio break di svantaggio (annullando una chance per il 2-5) e sul 4-5, quando Adrian si trova a servire per il parziale, riesce anche ad aggrapparsi fino al 5-5 grazie a uno straordinario passante incrociato di rovescio che mette un sigillo sul game dell’aggancio. Nel tie-break che segue, un solo minibreak fa la differenza in favore della testa di serie n° 4, che chiude per 7 punti a 4 e si porta a un solo set dalla finale.
Il secondo parziale è più lineare del primo. Entrambi mantengono intatti i loro games al servizio senza concedere palle break, pur dovendo rimontare una volta a testa da 0-30 nel quinto e nel sesto gioco. Mannarino, il cui tennis si adatta egregiamente all’erba, è quello che si affaccia più volentieri a rete, ma anche Hanfmann non disdegna sporadiche offensive per conquistarsi agilmente il punto. Il problema per il teutonico è quello di trovarsi sempre a servire indietro nel punteggio, e quindi di non poter mai sbagliare nulla, soprattutto nei momenti delicati. E invece, proprio il primo di questi momenti costa caro al n° 48 del mondo, poco aiutato anche dalla buona sorte. Sul 4-5 15-30, infatti, un dritto in recupero di Mannarino bacia il nastro e cade nel campo avversario, regalando un doppio match point all’ex campione dell’ATP di ‘s-Hertogenbosch. Opportunità troppo grossa per lasciarsela sfuggire, con il classe ’88 vittorioso nello scambio successivo. Dodicesima finale in carriera per lui.
C. Eubanks b. L. Harris 4-6 6-3 7-6(9)
A contendersi il titolo a Mallorca con Mannarino sarà Christopher Eubanks, n° 77 ATP, ma il suo successo in semi contro il sudafricano Lloyd Harris, di nuovo protagonista in palcoscenici importanti da diverso tempo a questa parte, ha del rocambolesco. L’americano ha infatti annullato ben cinque match point, di cui tre consecutivi sotto 4-5 nel set decisivo, prima di imporsi per 11 punti a 9 nel tie-break finale, e dopo essere stato per altre due volte a un solo -15 dal dover fare le valigie anzitempo. Per lo statunitense è questo il primo atto conclusivo raggiunto in carriera a livello ATP, con la certezza di essere perlomeno n° 50 del mondo al via dei Championships lunedì 3 luglio.