dal nostro inviato a Wimbledon
Soddisfatto e sereno, così Lorenzo Musetti si presenta in conferenza stampa dopo la vittoria al primo turno di Wimbledon 2023 contro Juan Pablo Varillas. Ecco le parole del giocatore di Carrara.
D. La tua prima vittoria a Wimbledon, come ti senti?
Musetti: “Un giorno memorabile, aver vinto oggi è una conferma e una soddisfazione. In campo il ranking va sempre a farsi benedire e devi dimostrare tutto, questo è il bello del tennis. Oggi ho giocato una buona partita, c’è stata una fase in cui non ero in controllo ma oggi non si giocava bene a causa del vento e delle condizioni. Sono stato bravo a tenere quasi sempre in mano il controllo del gioco, ed è questo quello che mi ha fatto vincere”.
D: Si vedeva che sull’erba ti adatti meglio tu rispetto a lui, nonostante la superficie migliore probabilmente sia la terra. Ho visto certi slice in mezzo al campo tuoi su cui lui era in difficoltà. L’avete preparata con Simone cercando di fargli fare cose per lui difficili?
Musetti: “Tutti e due abbiamo giocato poco sull’erba in carriera, ma credo di essere maturato tanto rispetto a un anno fa a livello di gioco e ho le idee più chiare su quello che devo fare. Questo mi dà una mano a semplificare il mio repertorio di giocate e di colpi. Ovvio che a lui sicuramente i colpi così davano fastidio, ma in generale la palla quest’anno rimbalza veramente poco, mi pare che l’erba sia più alta, perché tante palle tendono a fermarsi. Questa può essere un’arma contro tutti, poi oggi c’era anche tanto vento, e lui, abituato ad aspettare un po’ la palla da terraiolo, ha fatto fatica. Oggi comunque ripeto, non era facile giocare e servire, anche il lancio di palla era condizionato dall’erba. Ma la mia è stata una buona prestazione”.
D. Cosa ti piace di più e cosa di meno di Wimbledon?
Musetti: “La cosa che mi piace di meno è il tempo, perché io sono uno che ama il sole. La cosa che mi piace di più è come la sto vivendo. Abbiamo preso casa e siamo più vicini al torneo rispetto agli anni scorsi, quando ero più lontano e sentivo la pesantezza di fare un viaggio ogni giorno. Quest’anno mi sento di più a casa anche se questa era la mia prima vittoria, ma ora mi sento più a casa, forse per il fatto di vivere con il team unito”.
D: Chi cucina?
Musetti (sorridendo): “Io insieme al preparatore, ma se intervistate Simone Tartarini probabilmente si lamenterà. Devo dire che comunque mangia… In ogni caso ci diamo un po’ da fare tutti, poi è bello anche scherzare su queste cose, sono meglio come tennista che come cuoco, ma sto migliorando anche lì”.
D: Ora che hai vinto la prima partita, cosa ti aspetti?
Musetti: “Il primo ostacolo è sempre duro da superare, per tutti. Non so ancora con chi giocherò al secondo turno ma dico sempre che devo concentrarmi su me stesso e su quel che devo fare. Credo che giocare qui mi faccia bene perché mi aiuta a sviluppare il gioco a 360°. Essere più aggressivo penso mi aiuta anche quando gioco su terra. Si sono già visti comunque dei miglioramenti in servizio e sulla risposta. Su questa superficie posso fare male con le variazioni che appartengono al mio tennis. Raggiungere la seconda settimana può essere un obiettivo”.
D: Semplificando il tuo gioco come dici non c’è il rischio di sminuire quella parte di Musetti che tutti quanti cercano e apprezzano?
Musetti: “Capisco la domanda, è chiaro che il rovescio lungolinea in corsa o la palla corta son le cose che strappano applausi. Mi piace anche a me giocarle, mi sono sempre definito un esteta, perché mi piace la bellezza del colpo, ma alla fine stringi stringi si parla sempre di un punto. A questi livelli c’è bisogno di concretezza e semplicità. Oggi per chiudere la partita sono stato solido a un certo punto, perché a tratti abusavo troppo del back stando troppo dietro, allora ho cercato di riavvicinarmi, cercando di mettergli più pressione. Poi è chiaro che cercherò sempre la bellezza, perché è quello che mi contraddistingue, ma trovare il giusto equilibrio è la cosa che mi farà fare il salto di qualità”.
D: Pensi che Djokovic riceva il rispetto che merita per il suo record di Slam?
Musetti: “Buona domanda. Penso di sì e se qualcuno non lo rispetta, questo non gli interessa più di tanto, lui è concentrato sulla sua carriera e sui record da battere. Ieri mi sono allenato con lui, era rilassato e in forma. Il Roland Garros vinto gli ha dato ulteriori motivazioni per vincere ancora in modo da poter essere definito il più grande di tutti i tempi. Da me ha enorme rispetto”.
D: Quale è la cosa che bisogna fare quando si gioca contro di lui?
Musetti: “Difficile. Il suo timing sulla palla è il migliore che ho sempre visto, soprattutto in risposta. Sembra uno scherzo per lui saltare sopra la palla che gli arriva sul servizio dell’avversario. Meraviglioso”.
(L.B.)