[6] O. Jabeur b. M. Frech 6-3 6-3
Ons Jabeur supera il primo turno di Wimbledon 2023 battendo sul Campo Numero 1 la polacca Magdalena Frech per 6-3 6-3. La numero sei del ranking ha mostrato progressi negli spostamenti rispetto alla sconfitta contro Camila Giorgi a Eastbourne e ha confermato di essere sostanzialmente pronta per dire la sua nei Championships. Sicuramente le giova non partire con tutti gli occhi puntati addosso e la presenza del gruppetto Swiatek-Sabalenka-Rybakina le permette di praticare tranquillamente il suo tennis potente e pieno di variazioni.
Il tennis leggero di Frech le ha concesso di mettere a punto i colpi senza mai rischiare veramente di dover inseguire. Ons ha sbagliato molto ma è parsa sempre in partita e mai in affanno, non lasciando scampo alla rivale in nessun aspetto del gioco, anche quando la polacca ha provato improvvise sortite a rete.
Al secondo turno per la vincitrice ci sarà una tra la belga Bonaventure e la cinese Bai.
Primo set: inizio lento poi Jabeur prende il comando
L’atleta nordafricana comincia subito bene e manca una palla-break nel game d’apertura. La sensazione è che Jabeur sia in fiducia e aspetti il momento propizio per affondare i colpi; la sua palla è più pesante di quella della polacca, come anche il servizio. In breve, Jabeur arriva a gestire il match alla sua maniera, ossia facendo e disfacendo, alternando splendide soluzioni a colpi fuori misura. Non dà mai l’impressione di perdere il controllo della partita e il gioco di Frech sembra troppo leggero ed estemporaneo per metterle pensieri.
Sul 2-2 La campionessa di Madrid 2022 rompe gli indugi e sale 0-40 con tre vincenti, uno aiutato anche dal nastro: Frech riesce ad arrampicarsi fino a 30-40 ma rovina tutto con un rovescio che cade oltre la linea di fondocampo. Jabeur non corre rischi in battuta e sul 5-3 trova un secondo break e con esso la chiusura del set, infilando un passante di dritto incrociato in recupero su una palla corta della rivale. Per chi ha vinto il parziale 17 vincenti e 14 errori gratuiti, per chi l’ha perso c’è un 2 contro 6, a riprova della conduzione altalenante ma sostanzialmente sicura della seeded six. Tutto questo in 53 minuti.
Secondo set: Jabeur va avanti, si distrae ma chiude poco dopo
Il successo nel primo parziale ha l’effetto di distendere la favorita e di agevolarne le folate offensive, evidenziando ancora di più gli impacci della numero 70 del mondo, che ha Wimbledon vanta al massimo un terzo turno nella scorsa edizione. Jabeur conquista il break sull’1-0 con una risposta di rovescio da destra verso sinistra e sul punto decisivo con una splendida volée sempre di rovescio.
Jabeur si distrae quanto basta per lasciare spazio al gioco di conserva della venticinquenne di Lodz, che raccoglie i frutti della sua pazienza trasformando quella che rimarrà l’unica palla-break del match. Si torna sulla parità e Ons è rapida nel rimettere a posto i suoi colpi e soprattutto l’attenzione. Tiene il turno di battuta successivo e riprende a comandare sia di dritto che sulla diagonale dei rovesci, dove le variazioni dell’angolazione e della profondità dei suoi slice mettono in crisi la rivale. Il break è cosa fatta e pochi minuti dopo arriva il 6-3 finale. Ancora 16 vincenti e 15 errori non forzati per la ventottenne tunisina. Solo il 42% di prime palle, sarà probabilmente questo il dato da migliorare in vista di impegni più faticosi. Per oggi è stato sufficiente.
[2] A. Sabalenka b. P. Udvardy 6-3 6-1 (Giulio Vitali)
Una sorta di uragano si è abbattuto sul Centre Court e non è solo la pioggia copiosa che è scesa oggi su Londra. E’ Aryna Sabalenka, che ha lasciato soli quattro game alla malcapitata ungherese Panna Udvardy in poco più di un’ora di gioco. Una bella dimostrazione di forza per quella che è stata la semifinalista del 2021 e ha tanta fame di rifarsi dopo non aver potuto prendere parte all’edizione 2022.
Prestazione sontuosa al servizio: sole due palle break concesse e annullate, otto ace, 21 su 26 con la prima palla. I bookmakers alla vigilia del torneo hanno affidato alla bielorussa il ruolo di una delle prime tre favorite e questa prova conferma che merita assolutamente questo status. L’avversaria era tutt’altro che irresistibile: la magiara aveva giocato un solo match sull’erba quest’anno prima di questo, perdendo nelle quali di Eastbourne contro Ana Bogdan. Spesso però l’avversaria di Aryna è proprio lei stessa: questa facilità e rapidità nel passare i primi turni sono sintomo di nuova dimensione e maturità agonistica raggiunta.