(da Londra, il nostro inviato)
J.Cristian b. L.Bronzetti 6-3 6-4
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La rumena Jaqueline Cristian, 25 anni, buonissima giocatrica a livello ITF, attualmente numero 133 WTA, si è rivelata un osso inaspettatamante duro da rosicchiare per la nostra Lucia Bronzetti, fresca top-50, che l’ha affrontata sul campo 10 nel primo match in programma oggi. In particolare, Jaqueline è dotata di un servizio molto incisivo per il tennis femminile, colpo che le ha portato in dote diversi ace (7 alla fine) e vincenti diretti, spesso in momenti importanti come le palle break da annullare (sette salvate su dieci).
La partita è stata interrotta, come tutti gli incontri (eccetto quelli sul centrale e sull’uno) da un paio di scrosci di pioggia, che hanno fermato il gioco in due occasioni, allungando di molto la vicenda. Lucia nel primo set è andata sotto 3-1, ha pareggiato, e poi si è fatta sorprendere nell’ottavo game, quando Cristian ha piazzato il break che l’ha mandata a servire per il set sul 5-3. Davvero brava Jaqueline alla battuta a chiudere al primo set point.
Arriva subito la giusta reazione di Bronzetti, che nel secondo parziale prova a scappare nel punteggio salendo 3-0, e poi 4-2, ma Cristian oggi è tenacissima, e la riprende. La lotta è avvincente, super servizio di Jaqueline contro pressione e spinta da fondo di Lucia, però appare chiaro che l’azzurra – seguita a bordocampo da Tathiana Garbin – non sta riuscendo a esprimersi al livello che l’aveva portata, pochi giorni fa, alla finale del torneo di Bad Homburg. Jaqueline è spietata nell’approfittare delle occasioni concesse da Bronzetti, brekka ancora, e va a servire per il match sul 5-4. Lucia sbaglia un brutto rovescio, subisce un buon attacco con volée chiusa in diagonale, e deve arrendersi al primo match point.
Dispiace molto, però bisogna ammettere che il risultato è giusto per quello che si è visto oggi in campo, troppo fallosa Lucia, e davanti a un’avversaria che ha giocato benissimo, a questi livelli è dura salvarsi. Peccato, rimane il doppio, e poi salutata l’erba bisognerà ripartire con positività, e una classifica prestigiosa e meritata.
(dal nostro inviato a Londra)
A. Kontaveit b. [Q] L. Stefanini 6-4 6-4
Nell’immaginario collettivo, l’idea di giocare a Wimbledon è legata a immagini di campi verdi perfetti, tennisti con mise immacolate e scambi giocati in un silenzio irreale degli spettatori presenti. Ecco, per quel che riguarda quest’ultimo aspetto, a volte la realtà non potrebbe essere più lontana dalle aspettative. I campi dal 4 all’11 sono tutti concentrati in un piccolissimo fazzoletto di terra, separati l’un l’altro da una piccolissima striscia di asfalto sulla quale si assiepano centinaia di persone, la metà delle quali si muovono continuamente. Dai campi attigui, gli applausi e qualche volta anche le chiamate e i grugniti degli atleti si sentono perfettamente, e non è semplice a volte non farsi distrarre da improvvise eruzioni di entusiasmo da parte del pubblico per punti spettacolari occorsi dall’altra parte della tribunetta.
Questo è stato l’esordio a Wimbledon di Lucrezia Stefanini, dopo un tabellone di qualificazione superato a Roehampton e un rinvio per pioggia di 24 ore. Sul campo 6 ha affrontato la “pensionanda” Anett Konteveit, ex n. 2 del ranking WTA, che è al suo ultimo torneo in carriera a causa di un problema degenerativo alla schiena che non le consente più di allenarsi come dovrebbe.
Stefanini si è difesa con onore, ma ha dovuto cedere alla maggiore potenza dell’avversaria che ha approfittato del servizio piuttosto debole dell’azzurra per impostare subito gli scambi sulla pressione ed evitare do dover correre troppo da un lato all’altro del campo. In un primo set giocato a singhiozzo a causa delle multiple interruzioni per pioggia, Stefanini ha pagato soprattutto la partenza molto contratta, nella quale probabilmente ha sentito un po’ di emozione per la prima partita all’All England Club, ed è sempre stata costretta a inseguire.
Tuttavia dopo le due palle del 2-2 avute poco prima della prima interruzione per pioggia e annullate con buona autorità da Kontaveit, è stata sempre la giocatrice estone ad avere il comando delle operazioni nel primo parziale, con diverse opportunità di andare avanti due set mancate grazie al grande cuore e alle grandi gambe di Stefanini, che si è aggiudicata quasi tutti gli scambi più prolungati.
Chiuso il primo set 6-4 in 50 minuti di gioco effettivo (più un’altra ora abbondante di attesa e pioggia), Kontaveit ha fatto lo strappo quasi subito anche nel terzo set, scappando sul 3-1, ma contrariamente a quando accaduto nel parziale precedente è riuscita a ricucire lo strappo con un parziale di otto punti consecutivi che le ha consentito di riagguantare l’avversaria sul 4-4. A quel punto però Kontaveit ha ricambiato la striscia precedente con sette punti consecutivi (quasi tutti vincenti) e ha quindi chiuso il match prolungando di almeno un altro giorno la sua carriera professionistica.