[3] D. Medvedev b. A. Fery 7-5 6-4 6-3
Non la miglior versione di Daniil Medvedev ma è quanto basta per battere la Wild Card, Arthur Fery. Il russo vince 7-5, 6-4, 6-3 in una gara durata 2ore e 4′ e interrotta una volta per la pioggia. Il n. 391 al mondo supera l’emozione del Centrale e prova con aggressività ad affrontare la testa di serie n. 3. A rete è sistematicamente punito dai passanti del russo che, però, non è mai riuscito a chiudere i conti anzitempo.
Alla fine chiuderà con 45 vincenti, ma ben 30 errori non forzati che hanno messo in equilibrio la gara. A rete ha portato a casa l’86% dei punti, al contrario del suo avversario che si è presentato a metà campo il doppio delle volte del russo, ma ha portato a casa solo il 59% dei punti.
Tattica aggressiva, spesso suicida, ma che comunque era l’unico modo per provare a sparigliare le carte in campo dove i valori erano nettamente dalla parte di Medvedev.
Avvio molto equilibrato rotto nel quinto gioco, quando un doppio fallo, ha agevolato il russo a strappare il servizio al suo avversario. Dall’altra parte della rete, Fery non si è buttato via, ma prontamente è riuscito a riequilibrare il parziale. Sul 5-5 la pioggia crea qualche scompiglio: gara interrotta per 30′ e tensione che gioca un brutto scherzo al britannico, osannato dal pubblico di casa. Perde la battuta, con il russo che si fa valere in risposta. Chiuso il primo parziale 7-5.
Stesso scenario nel secondo set: il giovane Fery è arrembante e si scuote subito. Medvedev si affida al servizio per cancellare una palla break preziosa, ma poi è cinico nel cambiare l’inerzia al set nel quinto gioco. Nell’ottavo game si torna in parità: a “0” battuta persa e applausi per Arthur che viaggia a grandi velocità in risposta e sfrutta un momento di pausa di Daniil. Tutto cambia nel turno successivo: Fery non cambia marcia e subito il russo si ritrova avanti di un break. Perso il secondo set 6-3, la gara perde di intensità e Medvedev riesce a tenere in mano le redini del match.
Non è brillantissimo il russo che con affanno tiene la battuta in avvio di terzo parziale. Poi nel quinto gioco, alla terza palla break con un passante vincente Medvedev strappa la battuta al britannico e tira un sospiro di sollievo. Nel nono gioco arriva un altro break per il definitivo 6-3. Adesso lo “zar” attende il vincente della sfida tra Mannarino e Shevchenko.
J. Lehecka b. [WC] S. Ofner 6-4 6-4 6-4
Triplo 6-4 per Jiri Lehecka che batte Sebastian Ofner e parte col piede giusto a Wimbledon. Il ceco sfrutta l’ottima percentuale di prime palle servite, 79%, ed è bravo a concedere e salvare solo due palle break al suo avversario. Troppa differenza tra i due giocatori con il n. 37 del ranking che dimostra un ottimo feeling con l’erba.
M. Raonic b. [Q] 6-7(5) 6-4 7-6(5) 6-1
Ancora un primo turno positivo a Wimbledon per Milos Raonic. Il tempo per scalare la classifica lo troverà, la classe non si discute. Il canadese sforna 28 aces e il 70% di prime palle con l’88% di punti vinti con la prima di servizio. Ingiocabile! Si addormenta un attimo durante il tiebreak del primo set, ma poi diventa implacabile già a partire dal secondo set. Subito il break in apertura indirizza il secondo parziale. Il tiebreak è l’epilogo giusto del terzo set: fallite tre palle break nel terzo gioco, il canadese domina il tiebreak e dà una spallata a Novak. Nel quarto set gioca, di fatto , solo Raonic che lascia solo sette punti agli avversari. Adesso per il canadese il vincente tra Paul e Mochizuki.
[21] G. Dimitrov b. S. Shimabukuro 6-1 6-2 6-1
Troppo il divario tra Grigor Dimitrov e Sho Shimabukuro 6-1, 6-2, 6-1 in un’ora e 29′. Più il tempo a raccontare dell’invasione di campo da parte dei manifestanti di “Just Stop Oil” e della pioggia che quello trascorso sul campo n. 18. Solo quattro giochi e la grande capacità di esaltarsi sull’erba da parte del bulgaro.
[Q] D. Stricker b. A. Popyrin 3-6 6-3 6-2 4-6 7-5
Tra sospensioni per pioggia, rinvii e ansie, Dominic Stricker batte Alexei Popyrin al termine di cinque set rocamboleschi con il punteggio di 3-6, 6-3, 6-2, 4-6, 7-5 in 3ore e 10′. Dalle qualificazioni al secondo turno, lo svizzero ci arriva dopo esser stato sotto 4-1 nel quinto e decisivo set. Sul più bello l’australiano si è piantato col servizio e messo nelle condizioni l’avversario di passare il turno.
[10] F. Tiafoe b. Y. Wu 7-6(4) 6-3 6-4
Due ore e 19′ per chiudere la pratica Wu e accedere al secondo turno. Debutto positivo per Francis Tiafoe che batte il cinese 7-6(4), 6-3, 6-4. Più ostico del previsto l’esordio dell’americano che perde quattro volte il servizio e si salva grazie alla maggior propensione ad ottenere punti a rete. Parte male l’americano sotto di un break dopo due giochi. Ottenuto il controbreak, deve cancellare due palla break nel sesto gioco e cancellare un setpoint lo statunitense prima di approdare al tie break. La maggior esperienza fa la differenza e pende dalla parte di Tiafoe che vince 7-4 un tie break decisivo. Gara sospesa per un MTO chiesto da Wu. Al ritorno in campo quello più reattivo è sempre il cinese che non riesce a concretizzare una palla break nel quinto gioco. Break decisivo che arriva nell’ottavo gioco e spalanca il 6-3 finale per lo statunitense. Ben sette i break in dieci game nel terzo e decisivo set. Il cinese, dopo un iniziale break e controbreak, va a servire per il 4-1, ma si pianta sul più bello. Arrivano tre giochi consecutivi di Tiafoe che fa rientrare in partita l’avversario dopo aver concesso quattro palle break. Nel nono gioco lo statunitense rimette a posto le cose e chiude nel decimo con il 6-4 finale.
Prossimo turno con Stricker!
[16] T. Paul b. [Q] S. Mochizuki 7-5 6-3 6-1
Tommy Paul parte col piede giusto a Wimbledon. Su di lui gli occhi degli appassionati che lo avevano visto dolorante nelle fasi conclusive della finale di Eastbourne persa contro Francisco Cerundolo sabato scorso. Invece, l’americano regola in un’ora e 50′ Shintaro Mochizuki proveniente dalle qualificazioni con il punteggio di 7-5, 6-3, 6-1. Adesso per lui la sfida con Milos Raonic.
[9] T. Fritz b. Y. Hanfmann 6-4 2-6 4-6 7-5 6-3
Esce con più dubbi che certezze Taylor Fritz dalla sfida con Yannick Hanfmann vinta 6-4, 2-6, 4-6, 7-5, 6-3. La gara era stata sospesa per pioggia sul 3-2 senza break nel quinto set in favore di Fritz e ha visto lo statunitense ribaltare il 2-1 in favore del tedesco. La testa di serie n. 9 ha dovuto faticare tantissimo per avere la meglio su Hanfmann calato al 58% di prime palle servite nel set decisivo. Scampato pericolo per Fritz: ora, per lui, turno con Mikael Ymer.
[18] F. Cerundolo b. N. Borges 5-7 6-3 6-3 6-4
Il fresco vincitore di Eastbourne parte male, ma poi mette prontamente a posto le cose. Francisco Cerundolo esordisce con una vittoria a Wimbledon. Batte 5-7, 6-3, 6-3, 6-4 Nuno Borges e affronterà Jiri Lehecka per un interessante match di secondo turno. Entrambi fallosi al servizio, 8 doppi falli per l’argentino, 9 per il portoghese, la gara ha vissuto della scelta di Cerundolo di rischiare molto e cercare il vincente a tutti i costi. 50 i vincenti contro i 42 gratuiti dell’argentino, si oppongono ai 58 errori non forzati del portoghese.
G. Barrere b. L. Harris 7-5 6-7(4) 7-5 6-3
Gara avvincente e ricca di colpi di scena quella vinta da Gregoire Barrere contro Lloyd Harris finita 7-5, 6-7(4), 7-5, 6-3. Il sudafricano ha fatto gara pari, grazie anche ai 20 aces serviti contro gli 11 del francese. 69 i gratuiti di Harris a fronte di 57 vincenti, la dicono lunga sui suoi demeriti. Al servizio per chiudere il primo set, ha incassato un parziale di tre giochi che ha cambiato lo scenario della gara. Vinto il tie break del secondo, altre occasioni sono capitate al sudafricano: ben tre i setpoint nel terzo set sprecati, prima di perdere il servizio nel gioco successivo. Poi Harris cala fisicamente e per il francese un parziale di 4-0 chiude il match. Ora per lui la sfida con il vincente tra Shapovalov e Albot.
A. Muller b. A. Rinderknech 7-6(5), 1-6, 6-3, 6-4
A vincere il derby francese è Alexandre Muller che batte Arthur Rinderknech 7-6(5), 1-6, 6-3, 6-4. E’ battaglia autentica con Muller molto più reattivo del suo avversario a salvare palle break, ben 13 su 18. Risultato contropronostico: a Rinderknech non sono bastati i 15 aces serviti.
G. Pella b. B. Coric 6-3 7-5 4-6 3-6 6-1
La sorpresa di giornata arriva dalla vittoria di un terraiolo come Guido Pella sull’erba di Wimbledon su Borna Coric 6-3, 7-5, 4-6, 3-6, 6-1. Cade la testa di serie n. 13, con il croato incapace di portare a casa l’incredibile rimonta messa in atto. Sotto di due set reagisce, ritrova la parità dei parziali ma poi si perde nel quinto set. Pella ha salvato ben 14 delle 17 palle break offerte, mandano ko mentalmente il suo avversario.
Non sono serviti a nulla i 16 aces serviti e paradossalmente la fatica nel rientrare in partita ha inciso nell’ultimo parziale a discapito del croato.
[Q] H. Mayot b. B. Bonzi 6-3 6-4 7-5
Il ventunenne Harold Mayot vince il derby con Benjamin Bonzi 6-3, 6-4, 7-5 in due ore esatte. Dalle qualificazioni al secondo turno, un sogno per Mayot che piazza ben 49 vincenti e 15 aces: numeri importanti che hanno consentito al classe 2002 di coronare il suo sogno.
R. Safiullin b. [20] R. Bautista 2-6 7-6(9) 6-7(4) 6-4 7-5
La partita più combattuta ha visto primeggiare Roman Safiullin sulla testa di serie n. 20 Roberto Bautista-Agut. Battaglia sportiva autentica vinta dal russo 2-6, 7-6(9), 6-7(4), 6-4, 7-5 in 4ore e 8′.
Spagnolo avanti 2-1 nel computo dei set, a cui è mancata la zampata finale. Decisivo il break nell’undicesimo gioco del quinto set, ottenuto da Safiullin. Ben 89 i vincenti del russo contro i 72 suoi errori commessi, 20 dei quali piazzati nel set decisivo. L’età ha inciso anche nella tenuta fisica nelle fasi finali del match da parte dello spagnolo.