[6] O. Jabeur b. [3] E. Rybakina 6-7(5) 6-4 6-1
Ons Jabeur ritorna in semifinale a Wimbledon dopo un anno e lo fa superando la sua nemesi della scorsa edizione, Elena Rybakina, per 6-7(5) 6-4 6-1. Match dall’andamento opposto rispetto alla finale 2022, quando la kazaka era partita contratta per poi riprendersi e giovarsi delle paure crescenti di Jabeur.
Oggi le parti si sono invertite e Ons ha confermato di gradire il ruolo di outsider piuttosto che quello di favorita. Perso il primo set ha lasciato da parte i dubbi e ha provato a dare fastidio al gioco robusto ma oggi poco ispirato della rivale, che nel finale ha perso per strada il servizio. Brava e intelligente nel mischiare le carte e nello spegnere il diritto di Rybakina, Jabeur si prende una clamorosa rivincita e si prepara alla semifinale di giovedì con Aryna Sabalenka. Ogni giorno una finale, ma a lei piace così, iniziarle da sfidante…
Primo set: Rybakina più solida si prende il tie-break
Si parte con apparente ossequio alla regola del servizio. Bene le prime palle ma anche le seconde sono opportunamente lavorate e causano imbarazzi a chi è in risposta. Quando si scambia Jabeur pare voler evitare il dritto di Rybakina, temendone l’affondo in lungolinea.
Con queste premesse arriva inaspettato il primo break. Jabeur lo subisce a zero mettendo in campo solo una prima di servizio e mostrando impaccio in uscita dal servizio sulle risposte della rivale. La reazione dell’atleta nordafricana è tanto immediata quanto sorprendente: controbreak a zero e sullo 0-30 un mirabile scatto in risposta a una volée di dritto incrociata di Rybakina che genera un passante lungolinea in drive con tocco morbidissimo.
Il numero degli scambi aumenta e la kazaka non trova il comando delle operazioni come vorrebbe grazie alle variazioni che le propone Jabeur. Sul 5-5 la numero tre del seeding si lascia irretire da una serie di recuperi in back dell’avversaria e sbaglia la conclusione con il dritto. È il momento migliore per Jabeur che centra il break con un passante di rovescio incrociato che lascia Rybakina di stucco.
L’atleta di Ksar Hellal serve per il set e deve cancellare due palle-break consecutive. Completa la missione e arriva al setpoint costringendo Elena a un rovescio oltre la linea di fondocampo, ma nei tre successivi scambi altrettanti suoi rovesci in rete causano il controbreak e spingono la conclusione al tie-break.
Lo shootout sorride alla campionessa uscente che viene supportata dal servizio ed è meno timida della rivale, che si scuote solo sul 3-6 e mette a segno due vincenti, prima di cedere ad un servizio vincente di Elena. Per la kazaka sei vincenti e sette errori, tre ace e un doppio fallo. Quarantacinque minuti di gioco.
Secondo set: Jabeur cresce e arriva il break per lei decisivo
Jabeur prova a ripartire al meglio per non sentire il contraccolpo negativo. In realtà la sconfitta nel parziale pare la induca a un atteggiamento più spavaldo, liberando soluzioni come la palla corta e la ricerca della profondità. Sul punteggio di 1-0 sale 0-40 con un dropshot perfetto, ma deve rimandare i programmi di break perché Rybakina infila un servizio vincente e due ace per poi chiudere il game.
Al di là dell’occasione persa con il passare dei minuti cresce la tunisina che ha una migliore percentuale di realizzazione con la prima palla e trova nelle sue rotazioni e nei suoi slice la chiave per smussare l’efficacia dei fendenti della kazaka di Mosca.
Sul 5-4 Ons gioca tutte le sue carte e dal 15-15 esibisce due dritti inside-in e una risposta di rovescio lungolinea che le danno il break e il set. Per lei 14 vincenti e solo tre errori, che sono invece sette per Rybakina nell’arco dei 38 minuti di durata del set.
Terzo set: si spegne Rybakina e trionfa Jabeur
Jabeur arriva carica al momento decisivo e la sorpresa è invece la caduta di rendimento di una giocatrice come Rybakina, solida e assai meno emotiva dell’artista tunisina. La kazaka viene tradita dalla prima palla (solo il 28% in campo) e si ritrova inerme di fronte alla esuberanza in risposta della rivale, che viaggia ormai sullo slancio delle sensazioni speciali che il suo mirabile tennis sa dare. Arriva il break in suo favore sull’1-0 e in ogni turno di servizio la kazaka rischia di cadere di nuovo. Quando questo accade, sul 4-1, nessuno scommetterebbe un soldo sulla sua rimonta e infatti Jabeur chiude il match alla battuta per 6-1. Un finale sin troppo facile ma meritatissimo.