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Un Holger Rune a risparmio energetico non poteva bastare a sottrarre Carlos Alcaraz alle semifinali di Wimbledon. E infatti ci arriva più agevolmente del previsto. Tra delusione personale e consapevolezza sportiva, il danese n.6 del mondo tira le somme del suo quarto di finale con cui saluta per quest’anno l’erba londinese. Ecco un estratto dell’intervista post partita.
D. Holger, cosa pensi di oggi?
Rune: “Sono ovviamente un po’ deluso. Non mi sono sentito al meglio nella partita, ma ho fatto del mio meglio per non deludere il pubblico. Ho provato a lottare fino alla fine. Non mi sentivo come mi sentivo gli altri giorni quando mi sono svegliato questa mattina. Ma fa parte del gioco e oggi io sono stato sfortunato”.
D. Non ti sei sentito bene. Puoi dirci qualcosa di più a riguardo?
Rune: “Sì, stamattina non mi sentivo molto bene quando mi sono svegliato. Ma, ripeto, è normale. Non ti senti bene ogni volta che ti svegli. Ho fatto tutto il possibile per cercare di stare meglio per la partita, ma non avevo la stessa energia che ho normalmente quando gioco. Ci ho provato. Provarci è tutto quello che potevo”.
D. Ti sentivi un po’ male o cos’altro?
Rune: “Questa mattina stavo un po’ male quando mi sono svegliato. Ma, ripeto, fa parte del gioco: quando giochi molti tornei, molte partite, inizi ad accusarlo. Anche a Parigi lo scorso anno mi è successo, ma lì andò bene. Va bene così, siamo esseri umani”.
D. Quali sono gli insegnamenti che trarrai da questa partita in particolare? C’è qualcosa che puoi portare via, anche solo l’esperienza sul campo Centrale o aver giocato contro di lui (Alcaraz, ndr)?
Rune: “Penso di aver imparato che, al di là delle circostanze, devo impegnarmi al massimo nel mio gioco. Oggi non credo di averlo fatto al 100%. Credo di averlo lasciato sfruttare troppi punti. Quando ha la possibilità di approfittarne, lui è pazzesco. Devo correre di più il rischio. Quando ho una palla libera, devo spingerla”.