Aryna Sabalenka mastica amaro dopo la sconfitta in semifinale a Wimbledon. Nelle due ore e venti due minuti di gioco sul Campo Centrale si è visto un po’ di tutto – colpi incredibili, errori e tensione – e la tennista bielorussa sembrava poter prevale. Era avanti di un set e di un break anche nel secondo parziale, quando ha subito il rientro di Jabeur (6-7(5) 6-4 6-3 il punteggio finale a favore della tunisina). Sabalenka, nella conferenza stampa post-partita, traccia un quadro dei fattori che non le hanno permesso di ottenere la sua prima finale a Wimbledon.
D. Aryna, un giorno veramente difficile oggi. Dicci i tuoi pensieri.
Sabalenka: “Si, è difficile parlarne. Non lo so. Ho avuto così tante opportunità e non le ho sfruttate. Sento come se lei avesse giocato un po’ meglio di me nei momenti importanti.
D. Quale pensi sia stata la chiave? Hai già avuto modo di analizzare un po’? È stata la tensione o più qualcosa legato all’aspetto tecnico?
Sabalenka: “Complessivamente non ho giocato il mio miglior tennis oggi. È stata una combinazione di tutto. Un po’ di tensione, un po’ di fortuna per lei in certi punti. Lei non ha giocato così veloce ma più basso e alle volte non mi aspettavo tutti quei lungolinea. Lei ha giocato un tennis incredibile. Nei momenti chiave è stata leggermente più fortunata e io non ho giocato nel modo che mi aspettavo. Si, un match difficile.”
D. Ci sono state come due parti distinte in questa partita. Pensi che il cambiamento è dovuto al non giocato così forte o lei ha cambiato qualcosa che ti ha messo più in difficoltà?
Sabalenka: “Non direi che lei ha cambiato qualcosa nel secondo set. Non ha cambiato niente. È stato solo, non lo so…devo ancora analizzare in questo momento. Ma penso di non aver giocato come dovevo nei momenti chiave. Lei ha avuto le opportunità e le ha colte. Io ero un po’ giù dal punto di vista emotivo, lei invece era al massimo. Ha tirato dei colpi incredibili, pazzi, che non penso avrebbe messo dentro normalmente. Non l’ho messa abbastanza sotto pressione con il mio servizio. Non ho servito a meglio oggi. Era in grado si giocare sul mio servizio. E lei stava servendo meglio. È stato un po’ l’insieme di tutto.”
D. Parlavi dei progressi che devi fare. Cosa pensi che dovresti migliorare?
Sabalenka: “[…] Non lo so. Ci sono così tante cose che posso migliorare. Penso sia più una questione mentale. Penso siano proprio questioni mentali che posso migliorare piuttosto che di gioco, sai? Alla fine, stava andando tutto bene per me. Ho perso un po’ da quel punto di vista nel secondo set ed è andato. Lei tirava questi colpi pazzeschi e tutto stava dentro. Stavo solo cercando di rimandare di là la palla. Continuerò a lavorare, ad andare avanti. Sperando che la prossima volta sarò più forte mentalmente nelle semifinali”.
D. Parlavi anche della possibilità di raggiungere la semifinale di Wimbledon, della tensione. Stavi anche pensando alla possibilità di diventare numero 1 del ranking?
Sabalenka: “Non direi che ci stavo pensando. Per me è più una questione di finire l’anno [come numero 1,ndr] piuttosto che essere numero uno o due durante l’anno. Si va su e giù. Per me è più una questione di finire l’anno [come numero 1,ndr]. Continuerò a spingere e a fare tutto quello che serve per finire l’anno come numero 1 del mondo”.
Traduzione di Sara Zabeo