M. Vondrousova b. [6] O. Jabeur 6-4 6-4
(da Londra, il nostro inviato)
È il giorno della finale del singolare femminile di Wimbledon 2023, giornata ventosa, fresca, c’è qualche vago rischio di brevi piogge, il cielo promette bene, ma l’allerta vento ha convinto l’All England Club a giocare la partita sotto il tetto chiuso. Si affrontano la tunisina Ons Jabeur, al suo terzo assalto verso un titolo Slam (sconfitta nelle finali dello US Open e qui a Londra l’anno scorso), e la ceca Marketa Vondrousova, alla seconda esperienza a questo livello (perse la finale del Roland Garros 2019). Jabeur ha battuto 4 vincitrici di titoli Major sulla strada per questo match, Vondrousova 5 teste di serie. Sicuramente si meritano di essere qui. I precedenti sono 3 pari, le ultime due sfide sono state vinte da marketa agli Austrlian Open e a Indian Wells quest’anno, ma l’unica partita su erba, Easbourne 2021, era stata vinta da Ons.
Per quello che si è visto finora nel torneo, Vondrousova e Jabeur sono le interpreti migliori del tennis sui prati, Marketa è una mancina manovriera di ottima qualità (come tutte le giocatrici e i giocatori provenienti dalla scuola ceca), Ons dopo il ritiro di Ashleigh barty è probabilment il miglior talento manuale del circuito WTA, una vera maestra delle rotazioni in slice.
Il primo allungo è della tunisina, che strappa i servizio all’avversaria nel secondo game, ha due palle per salire 3-0, ma si irrigidisce, e restituisce subito il break. L’impressione è che le ragazze sentano molto il momento, d’altronde stanno giocando per un titolo che cambierebbe le loro vite e le loro carriere per sempre. In particolare, Jabeur affonda diversi dritti in rete, e manifesta tutta la sua frustrazione per non essere riuscita a spingere in modo elastico con le gambe. Da parte sua, Vondrousova gioca bene tutti i colpi, ma anche lei a volte incappa in qualche gratuito. Nel quarto game, ancora occasioni per Jabeur, che non concretizza ben 4 palle break (due per sua colpa, una controsmorzata facile fallita, e un passante di rovescio fattibile), siamo 2-2. In ogni caso, è Ons a essere più propositiva, e alla fine il secondo break arriva, 4-2 er lei. Marketa però è bravissima, reagisce immediatamente, tira un paio di gran pallate ed è controbreak a zero. La tensione in campo è altissima e si capisce anche dalle tribune, Jabeur è sempre più contratta, ed è bravissima Vondrousova ad approfittarne e salire 5-4 con il terzo break messo a segno nel set. Senza altri timori, la ceca chiude 6-4, ottima, semplicemente lei ha iniziato a giocare più sciolta, a Ons è dal 2-0 iniziale che non smette di tremare la mano. O si scuote in fretta, o questa finale durerà ancora poco.
Sullo 0-30 alla battuta nel primo game del secondo set, Jabeur riceve un’ovazione di incoraggiamento da tutto lo stadio, ma quello che ormai pare un blocco muscolo tensivo incontrollabile non le passa, gli errori si accumulano, anche gli spostamenti sono lenti e poco reattivi. Arriva un quarto break, e finalmente la tunisina ha una buona reazione, il dritto inizia a funzionare, e arriva il controbreak, seguito da un turno di battuta tenito a zero, siamo 2-1. Si è registrato un parziale di 23 punti a 4 per Vondrousova tra primo e secondo parziale, decisamente una situazione anomala. Marketa però accusa il rientro dell’avversaria, e con un dritto che le vola lungo cede la battuta per la quarta volta pure lei. Che sia un match di nervi più che di tennis ormai lo abbiamo capito tutti, nel game successivo di nuovo Ons alle corde, e quinto break subito. Si arriva al 3-3. Un paio di game di servizio regolari, che in questo match sembrano quasi una novità, ci portano al 4-4, ma poi ecco un’altra sbandata di Jabeur (sesto break subito), che manda Vondrousova a servire per il match sul 5-4. Poco dopo, una volée di rovescio di Marketa conclude questa edizione femminile di Wimbledon, brava davvero, alla fine ha vinto quella che ha avuto meno paura di farlo, crudele quanto si vuole, ma è giusto così.
“Credo che questa sia stata la sconfita più dolorosa della mia carriera”, dice trattenendo a stento le lacrime una sconsolata Ons. “Complimenti a Marketa per aver saputo rientrare dopo tanti infortuni, per me sarà una giornata dura, ma ce la metterò tutta per reagire, e tornerò qui oer riprovarci è una promessa”
“Non so nemmeno cosa stia succedendo ora”, dice raggiante Vondrousova. “Spero che tu vinca un giorno, Ons, sei un esempio per tutti noi. Il tennis è uno sport pazzo, non so come ho fatto dopo che l’anno scorso ero qui da turista infortunata. Ringrazio tutti nel mio box, vi voglio bene. Sì, mi farò un altro tatuaggio, e pure il mio coach, è stata una scommessa se avessi vinto! E adesso, credo che mi berrò una birra, sono state due settimane faticose!”