Franco Agamenone al Challenger di Braunschweig (terra battuta) aveva giocato un torneo perfetto, con vittorie pesanti come quella su Daniel Altmaier, fino alla finale contro l’insidioso russo Pavel Kotov (n.105 ATP e quinta testa di serie), in cui sono sembrate riaffiorare tutte le insicurezze che hanno accompagnato questo suo difficile 2023. Così il match si è trasformato in un percorso ad ostacoli pieno di capovolgimenti di fronte e colpi di scena. Nel primo set, sotto 2-4 l’azzurro rischia di incassare il doppio break ma salva due palle del 2-5 e sul 3-5 si trova a servire per rimanere nel set, salvo trovarsi sotto 15-40. Franco è bravo ad annullare i due set point, come anche il terzo che è arrivato subito dopo. Ma l’operazione salvataggio non è terminata perché Kotov va a servire sul 5-4. Poco cambia però perché il nostro eroe è ormai entrato in modalità ‘posso anche subire il tuo gioco ma piuttosto che far cadere la pallina muoio sul campo’. E la cosa per l’avversario può essere molto fastidiosa come ha plasticamente dimostrato Kotov sparando alle stelle la pallina dopo aver perso il servizio che si rivelerà decisivo.
Ma non è tanto l’inevitabile warning a preoccupare il russo, quanto il non riuscire più a ritrovare il filo del proprio gioco. Così la strada per il 7-5 è una dolce discesa, che diventa vertiginosa nel secondo set quando Agamenone va sul 3-0. Ma come i ciclisti ben sanno dopo la discesa arriva la salita che nel nostro caso si materializza sotto le sembianze di una contrattura alla coscia sinistra che costringe Franco al medical time-out. Riprende dopo alcuni minuti con una vistosa fasciatura e tutti sono consapevoli che a questo punto la partita potrebbe cambiare di nuovo padrone, a cominciare dal numeroso pubblico che ha sempre sostenuto con calore in nostro tennista. Agamenone subisce infatti un break che riavvicina pericolosamente il russo, ma lo spavento dura poco: oggi il nativo di Rio Quarto non ha nessuna intenzione di andare a fare la doccia da sconfitto.
Quando l’ultimo colpo in rete di Kotov certifica il 7-5 6-3 finale in poco più di due ore di gioco, l’azzurro si butta a terra esternando tutta la sua gioia, dopo tutti i problemi che hanno costellato questo suo 2023. Per lui è il quarto titolo in carriera dopo Praga e Kiev 2021, e Roma 2022. E soprattutto sono 125 punti preziosissimi che vanno a rimpolpare la sua classifica che l’aveva visto precipitare verso il n.200. Ora risale al n.142 e può affrontare con maggiore serenità la pesantissima cambiale della semifinale all’ATP 250 di Umago, che andrà in scadenza a breve. Ma, cosa ancor più importante, aggiunge un altro capitolo alla sua parabola che rimane straordinaria sia dal punto di vista sportivo che umano. Saranno felici quelli del Circolo Tennis Mario Stasi di Lecce, sarà felice Andrea Trono, coach ritrovato, sarà felice la fidanzata Alfonsina che ci ha mandato la bella foto che pubblichiamo e sono felice io che ho più volte misurato lo spessore umano del ragazzo.