Paolo Bertolucci è stata la voce di Sky che ha raccontato, insieme ad Elena Pero, quella che è definibile come una tra le più belle finali della storia di Wimbledon. Un match che lo stesso Bertolucci, intervistato da Ubaldo Scanagatta alla fine del match, ha riassunto raccontando di come alcuni pochi momenti hanno cambiato la storia di questa finale:
“I momenti salienti della sconfitta di Djokovic (o della vittoria di Alcaraz n.d.c.) sono da trovarsi in quei tre errori col rovescio e lo schiaffo al volo sbagliato, tutti durante il tie break decisivo del secondo set. Lì probabilmente è cambiato il match. Sono stati tutti errori, però, dovuti alla potenza di fuoco di Alcaraz, che ha giocato una partita sempre in spinta, veloce e profondo nei colpi, si è mosso alla velocità della luce e questo ha fatto giocare più colpi al serbo ed è il motivo per il quale poi questi errori sono arrivati”.
“Non mi aspettavo- continua l’ex capitano azzurro di Davis- che giocasse con questa naturalezza sull’erba. Sembra un giocatore abituato a giocare da sempre su questa superficie ed in questo torneo. Invece è soltanto al quarto torneo su erba e ha già vinto il Queens e Wimbledon. Impara molto in fretta, ogni match è sempre più sicuro, sempre più convinto dei propri mezzi: mai visto un giocatore così completo a 20 anni dal punto di vista tecnico, fisico e mentale; è destinato a scrivere la storia del nostro sport”.
Una sconfitta che compromette il grande Slam di Djokovic: “ha perso un’occasione importante per il grande Slam. Pensavo che questo tra tutti fosse il più agevole, invece è quello che ha perso. Il tentativo dovremmo demandarlo ad Alcaraz. È lui che avrà i mezzi per fare il grande Slam. Nole comunque si muove ancora bene, super elastico, buono di testa, oggi ha perso ma se giocassero tra una settimana la vincerebbe. In definitiva match molto equilibrato avrebbe potuto vincere anche lui ed ancora una volta si è dimostrato un giocatore di altissimo livello”.