Da Palermo, il nostro inviato
[WC] C. Rosatello b. V. Golubic 6-1 6-1
Camilla Rosatello, 28enne e numero 363 del mondo, centra la prima vittoria in un tabellone principale WTA al quarto tentativo, dopo esserci andata vicina a Roma (perse da Liu 6-2 al terzo set). Nata a Saluzzo, Rosatello ha beneficiato di una wild card per essere presente al Palermo Ladies Open – dopo aver tentato la via delle qualificazioni, senza successo, nel 2011, 2012 e 2021 – e ha ripagato la fiducia degli organizzatori battendo Viktorija Golubic 6-1 6-1. La svizzera, medaglia d’argento in doppio a Tokyo 2020, non era al meglio fisicamente come dimostra la stretta fasciatura sotto il ginocchio sinistro, ma resta pur sempre la 120 del mondo e va battuta sul campo, cosa che Rosatello ha fatto splendidamente. “La conoscevo perché abbiamo già giocato contro – ha spiegato Rosatello – Sapevo che con le variazioni potevo metterla in difficoltà”.
IL MATCH – L’unica a non apprezzare la leggera brezza che dà un po’ di sollievo al caldo insostenibile delle 4 di pomeriggio è forse Golubic, fallosa alla battuta e incerta nel lancio palla. Messa sotto pressione da Rosatello, va sotto di un break in apertura e anche quando si risolvono i problemi alla battuta, l’italiana continua ad essere aggressiva da fondo raddoppiando il vantaggio. I fondamentali con aperture ariose permettono a Rosatello, alta 1,76 cm, di avere il controllo da fondo, mentre Golubic deve ricorrere al suo maggior talento per restare a galla, dando vita a scambi lottati spesso risolti da vincenti (spettacolare il passante vincente della svizzera col rovescio a una mano). Dopo 29 minuti la tennista azzurra è avanti 5-1 e con un altro break chiude 6-1.
L’andamento del match non cambia nel secondo parziale e dopo un primo game duramente portato a casa da Rosatello, va tutto in discesa per lei che prima sale 4-0 e poi chiude agevolmente con un altro 6-1 dopo 71 minuti di match. Camilla può così finalmente alzare le braccia al cielo.
[Q] N. Brancaccio b. [Q] T. Andrianjafitrimo 6-3 6-4
A seguire sul campo centrale va in scena un derby tra qualificate, con un’altra italiana protagonista positivamente. Nuria Brancaccio numero 180 del mondo, alla sua terza presenza consecutiva a Palermo (questa volta presente non grazie ad una wild card ma passando dalle qualificazioni) riesce a centrare il primo successo sulla terra sicula battendo 6-3 6-4 Tessah Andrianjafitrimo.
Queste le parole di Nuria a fine partita: “Sempre bello giocare in Italia, e auguro a tutte le italiane di andare avanti nel tabellone. Possibile secondo turno con Cocciaretto? Mi piacerebbe, andiamo d’accordo e ci conosciamo bene e per me sarebbe un onore” Poi la 23enne italiana ha anche spiegato il perché giochi con gli occhiali: “Non sono una scelta ma un obbligo visto che ho un problema e non posso giocare con le lenti. È iniziato lo scorso anno a Palermo nei match serali, dove non vedevo quasi nulla. Dopo visite e accertamenti questa era l’unica possibilità”.
IL MATCH – A differenza di Rosatello, Brancaccio deve sudare molto di più nel primo set, e non solo a causa del caldo che non ne vuole sapere di scemare nonostante siano ormai passare le 18, ma per via della grande resistenza della francese. Andrianjafitrimo infatti recupera il break subìto in avvio con un gioco aggressivo fatto di colpi piatti e dalla stretta apertura. Brancaccio la spunta comunque 6-3 piazzando il break decisivo proprio nel nono game.
Nel secondo set la francese continua ad incitarsi col pugnetto e con gli occhi alla ricerca di uno sguardo amico, ma non trasmette lo stesso entusiasmo al suo gioco, che si fa estremamente falloso soprattutto sul lato del dritto. Va detto comunque che è Andrianjafitrimo a cercare per prima l’accelerazione – forse anche troppo precocemente nello scambio – e con la smorzata di rovescio fa faville. La numero 388 del mondo va sotto di un break in due occasioni distinte, ma Brancaccio, sotto lo sguardo vigile di Tathiana Garbin, non brilla di incisività e il match si trasforma in una classica battaglia WTA. Tanti punti spettacolari (tra smorzate e discese a rete, lo spettacolo non manca affatto) alternati da errori dettati dalla tensione. E mantenere il servizio diventa una rarità. Le oltre 200 posizioni di differenza in classifica comunque alla lunga si notano e l’allungo decisivo di Brancaccio arriva puntuale cinque minuti prima dello scoccare delle due ore di gioco. Un break a zero suggella il 6-3 6-4 concluso con un bellissimo vincente lungolinea di rovescio.