[Q] P. Kotov b. M. Cecchinato 6-1 6-2
Marco Cecchinato arriva da un periodo difficile: dopo il terzo turno a Roma e la vittoria su Shelton a Ginevra ha perso sei partite consecutive. Torna in campo nell’ATP 250 di Bastad dopo la sconfitta al Challenger di Braunschweig contro il numero ottantanove del mondo, Pavel Kotov conquistando appena tre game, perdendo 6-1 6-2. Il russo viene dalle qualificazioni e da una stagione di ottimo livello: una semifinale sulla terra (a Marrakech), un quarto di finale sull’erba (a Maiorca, ottenuto fra l’altro da lucky loser, dopo aver perso nelle quali da Tu e aver poi battuto in tabellone…proprio Tu) e la finale nello stesso torneo di Braunschweig, sconfitto dall’italiano Agamenone. I precedenti tra Cecchinato e Kotov si sono curiosamente entrambi disputati in terra sammarinese: vittoria dell’italiano nel 2021, di Kotov l’anno seguente.
IL MATCH – Marco si trova in difficoltà fin da subito: in apertura di primo set, subisce un break che riesce immediatamente a recuperare, ma il secondo sarà l’unico game vinto del parziale. Da quel momento sono cinque i giochi consecutivi del suo avversario: l’italiano è falloso soprattutto al servizio, con il 43% di prime contro il 78 del suo avversario, e solo il 35% dei punti vinti con la prima.
Nel secondo parziale un Cecchinato nervoso (prenderà due warning, uno per ball abuse e l’altro per comportamento antisportivo, che si tramuteranno in un penalty point) non ha la forza di imbastire una rimonta. Pressato dall’ottima risposta del suo avversario, concede tre palle break nel quarto game e cede il servizio per l’ennesima volta. Nonostante i primi e unici due servizi tenuti in tutto il corso del match, si consegna all’avversario anche nell’ultimo turno di battuta: finisce 6-1 6-2 un’altra prova deludente del siciliano, che incappa nella settima sconfitta consecutiva.
Primo sorrso per Leo Borg, figlio di Bjorn, out Fokina
Giornata di soprese, per il resto, a Bastad. La più dolce per il pubblico di casa, indubbiamente è stata quella di Leo Borg. Il figlio di Bjorn vince la sua prima partita sul circuito maggiore a tre anni dal suo esordio al Challenger di Bergamo. Il successivo arriva contro Elias Ymer 7-6(5) 6-3. Il connazionale, favorito alla vigilia e anch’egli wild card, ha perso il primo set al tiebreak sette punti a cinque, poi ha subito il break nel secondo gioco di un parziale dominato da Leo, che è andato avanti 5-2 per poi chiudere 6-3. Proprio nelle scorse ore inoltre il fratello di Elias, Mikael Ymer è stato coinvolto in un caso di sospensione per aver saltato tre test-antidoping. E’ la prima vittoria di un Borg sul circuito dal 26 ottobre 1981: sono passati 15.240 giorni (l’ultimo successo di Bjorn fu al torneo di Tokyo Indoors, 6-3 4-6 6-2 su Krishnan). Affronterà ora il vincente del match fra Baez e Coria. Altri risultati inaspettati: il successo del qualificato Misolic ai danni di Dusan Lajovic, in due tiebreak; la sconfitta di Davidovich Fokina (che veniva dai cinque set con Rune a Wimbledon), eliminato da Jozef Kovalik per 6-3 6-4.
(5) A. Zverev b. A. Molcan 6-4 3-6 7-5
C’è un precedente recente fra Alexander Zverev e Alex Molcan: si sono affrontati nella scorsa edizione di Parigi, tre set a zero per il tedesco. La superficie e lo stato di forma del numero diciannove del mondo-che torna in campo dopo la sconfitta con Berrettini a Wimbledon- sono dunque più o a meno gli stessi.
La pioggia è, in apertura, la vera protagonista del match: le nuvole nere sopra la Roy Emerson Arena portano ad una prima sospensione dopo appena un gioco, e poi, dopo un minuto di pausa, ad un altro stop ben più lungo quando lo slovacco ottiene la prima palla break del match.
Il match tuttavia è equilibrato, e alla ripresa delle ostilità prosegue senza troppi scossoni fino al 4-4 ,eccezion fatta per due palle break a favore del tedesco. Ed è proprio Zverev a realizzare l’allungo che decide il primo parziale: grazie anche ad un sanguinoso doppio fallo del suo avversario, prende il là con otto punti consecutivi e, poco dopo, chiude 6-4 il primo parziale, in quarantanove lottati minuti.
Nel secondo set, tuttavia, il livello del tedesco scende: sul 2-1, subisce un break che si rivelerà definitivo. L’allievo di Marjan Vajda sembra più prestante fisicamente e più preciso soprattutto con l’arma della palla corta. Si salva annullando una palla break sul 4-2, e poi ancora quando si trova a servire per il set: lo slovacco deve recuperare tre palle break consecutive, e poi un’altra ancora, annullata dall’ennesima palla break. Il parziale termina, alla prima occasione, sei giochi a tre. Molcan ha annullato ben nove palle break su dieci.
L’andamento ondivago dell’incontro prosegue nel terzo parziale, ancora ricco di tante palle break e tante palle corte, che tuttavia perdono la loro efficacia, raggiunte sempre più frequentemente dalle scivolate di Zverev. Il tedesco passa una prima volta sul 2-1, sfruttando la prima di tre opportunità. Subito immediatamente il controbreak, salva una palla del 4-3 Molcan con un ace e poi brekka nuovamente, andando a servire per il match. Il tentativo si rivela infruttuoso: il tedesco cede a quindici il suo turno di battuta, mentre lo slovacco, pur rimontando dallo 0-30, tiene un salvifico turno di battuta nel game successivo, pareggiando i conti.
L’allungo decisivo è però di Zverev: il tedesco chiude 7-5, al quinto break del set, dopo un’ora e quarantuno minuti di gioco.