Da Palermo, il nostro inviato
[1] D. Kasatkina b. M. Trevisan 6-3 6-7(2) 6-0
Dopo le forti emozioni del match di Cocciaretto – purtroppo culminato con un terzo set anticlimax – il campo centrale ci mette un po’ a scaldarsi per il match tra la testa di serie numero 1 Kasatkina e forse la tennista italiana più celebre Trevisan. Alla fine lo spettacolo non mancherà neanche in questa partita anche se l’epilogo sarà lo stesso: Martina lotta con le unghie e con i denti per riequilibrare il match dando tutto nel secondo set e arrivando scarica nel set decisivo, finito 6-0 in favore della russa.
Primo set: Kasatkina sempre sotto controllo
Kasatkina parte ordinata e, complice anche qualche imprecisione dell’azzurra, la russa brekka l’avversaria fino a portarsi avanti 4-1. Martina però non è affatto fuori dai giochi e col dritto mancino inizia a prendere il controllo degli scambi, tenendo lontana la russa e non disdegnando l’uso della smorzata. Recuperato lo svantaggio… l’equilibrio dura poco. Kasatkina, grande ammiratrice di Nadal, si trova a suo agio un paio di metri oltre la linea di fondo e, una volta preso il ritmo delle palle profonde di Trevisan, ribatte colpo su colpo fino ad indurre all’errore Trevisan. Daria piazza un altro break nell’ottavo game e resta concentrata al momento di chiudere il set: Trevisan torna ad alzare le traiettorie ma non basta, al secondo set point la numero 11 del mondo piazza un dritto lungolinea vincente che sigilla il 6-3 in 46 minuti.
Secondo set: quando sembrava spacciata, Trevisan risorge
Non si spegne la luce nel gioco di Kasatkina che inizia il secondo set con la stessa intensità del primo, e anzi ci aggiunge pure qualche decibel in più, forse contagiata dalla sua avversaria. Trevisan invece è un po’ troppo fallosa, spesso in lunghezza, e perde due volte la battuta in avvio. Questo suo gioco falloso potrebbe venire spiegato da qualche problema fisico, dato che sul 2-1 e servizio tutto in favore della russa, viene chiamato in campo il fisioterapista richiesto proprio da Trevisan.
Match point annullato e tie-break dominato
Che ci sia dell’altro a condizionare negativamente il gioco di Martina oltre la stanchezza diventa evidente verso quella che sembrava essere la fine del secondo set quando, tra in punto e l’altro, l’azzurra quasi si trascina in campo. Forse anche per questo che gioca un po’ più sciolta e, tirando a tutto braccio, aumentano sia i vincenti che le discese a rete. Sorprendentemente questa tattica funziona e addirittura prima annulla con coraggio un match point sul suo servizio, e poi a zero sigilla il contro break nel decimo game quando la russa è al servizio per chiudere il match. 5 pari quindi. Si va a oltranza e il pubblico, che nelle quasi due ore di match era rimasto per lo più silente, aumenta il coinvolgimento a sostegno di Trevisan che ormai di fatto fa punto solo con vincenti. La conclusione più degna per quanto visto è il tie-break dove la prima a passare in vantaggio è proprio l’italiana grazie a una risposta di rovescio incrociato seguita da un’altra risposta profonda, questa volta di dritto. Kasatkina ci mette del suo sbagliando con più frequenza anche dei passanti alla sua portata e si cambia campo sul 5-1 per Martina. Chiudere il tie-break sarà una formalità per 7 punti a 2.
Terzo set: esaurire le energie
Per pareggiare il match si direbbe che Trevisan abbia dovuto ricorrere a tutte le energie rimaste nel suo serbatoio, e all’inizio del parziale decisivo, è chiaro che l’equilibrio tanto faticosamente raggiunto non è destinato a durare. La numero 11 del mondo non lascia neanche un game all’italiana, proprio come accaduto in precedenza a Cocciaretto
E. Andreeva b. [6] L. Bronzetti 4-6 6-0 6-2
Termina al primo turno la corsa al Palermo Ladies Open della finalista della passata edizione: Lucia Bronzetti infatti, che vuole riscattarsi dopo il k.o. al debutto a Wimbledon contro la rumena Cristian, viene eliminata da Erika Andreeva che cercava continuità dopo un periodo altalenante fatto da diversi alti e bassi. Non c’era nessun precedente tra le due giocatrici.
Un match decisamente intenso sin dai primi scambi. Il tramaccio è piuttosto chiaro: Andreeva spinge, Bronzetti subisce e cerca di difendersi al meglio. E’ la russa a partire meglio: comanda, tira, fa correre l’azzurra e va velocemente avanti 3-1. Proprio quando riesce ad andare in vantaggio, la sorella di Mirra fa confusione dal punto di vista tattico, sbagliando diverse scelte, prendendosi troppi rischi. Quando la romagnola riesce a ribaltare l’inerzia dello scambio e costringe Andreeva alla difensiva, spesso ottiene dividendi. Il break viene recuperato e infila una serie di quattro giochi consecutivi che portano la finalista di Bad Homburg sul 5-3 e a chiudere il primo parziale 6-4 con un turno di servizio autoritario: molto reattiva all’uscita dalla battuta e profonda con le sue esecuzioni.
La 19enne russa prosegue a mostrare una tenacia fuori dal comune e dopo una game fiume, alla seconda palle break passa avanti 2-0 e servizio, complice anche una volée di rovescio larga di un soffio di Bronzetti. L’italiana non tiene testa al gioco lineare della russa anche se non si tira indietro quando lo scambio si fa lottato, cercando spesso per prima a piazzare l’accelerazione vincente. Andreeva però le è superiore e domina il secondo set 6-0. Nel set decisivo l’equilibrio dura appena tre game, dopo il quale la numero 159 del mondo piazza una serie di cinque game consecutivi, dal 1-2, ottenendo la vittoria sulla numero 53 col punteggio di 4-6 6-0 6-2.
[5] J. Paolini b. A. Rus 6-4 5-7 6-2
All’una e mezza di notte e dopo mille peripezie, la testa di serie numero 5 Jasmine Paolini festeggia la vittoria contro la numero 62 del mondo Arantxa Rus. Match ad alta velocità visto lo stile di gioco verticale delle due tenniste che ha regalato tante emozioni e ha visto la tennista italiana quasi sempre in controllo, con un leggero passaggio a vuoto pagato a caro prezzo (break nel secondo set ad un passo dal tie-break) ma brillantemente superato con un terzo set vinto in controllo. 6-4 5-7 6-2 in due ore e 18 minuti, inclusa la pausa per la luce che se n’è andata a tratti nel finale.
Primo set: tutto sotto controllo per Jasmine
La mancina olandese sfruttando le sue lunghe leve fornitele dal suo metro e 80 cm, predilige un gioco lineare e offensivo, stile che non disdegna affatto neanche Paolini. Il match produce sin da subito scambi brevi ed entusiasmanti con le due tenniste che, non amando palleggiare più di tanto, cercano appena possibile il colpo risolutivo. Paolini è quella che dispone di maggior precisione e tenuta da fondo ed infatti passa lei per prima in vantaggio. Un break nel quinto game viene mantenuto a suon di dritto vincenti che lasciano di sasso Rus, e in 36 minuti Jasmine chiude 6-4. L’italiana è in totale controllo del match e lo resterà fino al sesto game del secondo set.
Secondo set: Rus sfrutta al massimo la minima chance
Il primo passaggio a vuoto della numero 52 del mondo arriva dopo un’ora di gioco: Jasmine manda sul nastro una palla corta e con qualche altro errore gratuito concede il primo break del suo match. La grande fiducia nei propri mezzi di cui dispone sta sera però riemerge immediatamente in Paolini che piazza in contro-break immediato, grazie anche al marchio di fabbrica della serata: un fulminante dritto vincente a fil di linea. I problemi per Jasmine però non finiscono qui perché nel dodicesimo game torna a concedere palle break, che però in questo caso valgono anche il set. Inizia anche questo game con una smorzata a rete e i primi due set point li annulla con dei rovesci vincenti spettacolari, ma al terzo il dritto la tradisce. Finisce lungo il colpo e si va alla distanza anche in questo match, quando manca un quarto d’ora all’una di notte.
Terzo set: stessa musica del primo
Dopo il toilet break, le due tenniste riprendono a giocare e sembra esser tornati ai ritmi del primo set, con le stesse gerarchie. L’italiana non solo spinge con maggior disinvoltura e precisione ma anche dal punto di vista della mobilità non accusa la stanchezza e si allunga ad ogni recupero. La palla viaggia velocissima in uscita dalla sua racchetta e il 3-0 ‘pesante’ conferma questa disparità di livello. Se poi anche il servizio comincia a fornire punti diretti alla tennista toscana il divario diventa incolmabile, ed infatti Paolini chiude 6-2 dopo due ore e 18 minuti.