Nella giornata dedicata agli ottavi di finale del Nordea Open sono impegnati tutti insieme Casper Ruud, Alexander Zverev e Andrey Rublev, anche se il match più combattuto è quello inaugurale tra Bernabe Zapata Miralles e Sebastian Ofner. Alla fine è l’austriaco a prevalere, regalandosi Ruud ai quarti. Chi vince troverà in semifinale uno tra Lorenzo Musetti e il sorprendente Filip Misolic, in campo domani alle 11. Nella parte bassa invece sarà derby argentino tra Federico Coria e Francisco Cerundolo, mentre nell’ultimo quarto uno scintillante Alexander Zverev attende Rublev. Di seguito il racconto dei match.
[1] C. Ruud b. A. Shevchenko 6-2 6-4
Parte in discesa l’esordio di Casper Ruud in terra svedese, visto che Alexander Shevchenko è piuttosto falloso in avvio e cede subito la battuta a zero. Pur senza fare nulla di particolare il norvegese allunga sul 3-0, cercando come sempre di manovrare lo scambio con il dritto. Dal canto suo il russo ha bisogno di qualche minuto in più per sbloccarsi tanto nel punteggio quanto a livello di gioco. Nel quinto gioco ha due opportunità per rientrare in partita, che arrivano però più per demeriti del suo avversario che per meriti suoi. Il n°1 del seeding è però bravo a risalire da 15-40 e a vincere un game da 16 punti che, di fatto, è la pietra tombale sul primo set. In chiusura di parziale arriva un altro break per Casper, che approfitta ancora di qualche incertezza del n°96 del mondo e archivia 6-2 una prima frazione non spettacolare.
Il secondo set si apre con una sorpresa, ossia il break a freddo ottenuto da Shevchenko grazie anche ai due doppi falli del suo rivale. Il vantaggio però dura poco, perché Ruud torna a macinare gioco e nel quarto game riemergono le incertezze del 22enne di Rostov sul Don, che restituisce il break. Nella fase centrale del set si segue fedelmente l’ordine dei servizi, ma l’impressione è che il norvegese possa dare la spallata decisiva all’incontro da un momento all’altro. Sotto 3-4 Shevchenko rischia tantissimo, ma annulla due palle break consecutive e sale sul 4-4, ma nel decimo gioco spegne completamente la luce. Con un game da dimenticare il russo chiude la sua avventura a Bastad, consegnando il match a Ruud, che ringrazia e approda ai quarti di finale: 6-2 6-4 in poco più di un’ora e un quarto. Per il n°4 del mondo ai quarti ci sarà Sebastian Ofner, che ha rimontato Bernabe Zapata Miralles.
S. Ofner b. B. Zapata Miralles 4-6 6-4 6-4 (di Matteo Trombacco)
Occorrono 45 minuti allo spagnolo Zapata Miralles per avere la meglio sull’austriaco Ofner nel primo parziale del match: 6-4 il punteggio finale, che vede l’iberico cedere per primo la battuta nel terzo gioco, salvo poi riprendersi il break nel quarto. Il parziale procede senza scossoni fino al 4-3, quando il tennista di Valencia strappa nuovamente il servizio ad Ofner che opera immediatamente il contro break. Il 6-4 finale si concretizza grazie al terzo break del set da parte del numero 53 ATP che, dopo aver disinnescato due palle break, chiude il parziale al secondo set point. A fare la differenza, nel primo set, i 5 ace e 0 doppi falli da parte di Bernabe (2-1 la statistica per l’austriaco), nonostante le 3 palle break su 6 conquistate da Sebastian e le sole 4 su 9 del suo avversario.
Parte tuttavia immediatamente in salita il secondo set dello spagnolo che, nel primo turno di battuta, offre due palle break all’avversario: la seconda è quella giusta e dopo un buon game Ofner sembra aver trovato la chiave di volta della partita, ma non è così. Il successivo game vede, infatti, il tennista di Buck an der Mur restituire il break allo spagnolo a zero. Il nuovo scossone del secondo parziale avviene nel sesto gioco, sul servizio dell’austriaco che, dopo aver cancellato due palle break, sale sul 3-3. Break che, invece, riesce ad Ofner nel gioco successivo: sfruttando un passaggio a vuoto, forse figlio della delusione del game precedente, Sebastian si porta 4-3 e servizio, riaprendo di fatto la partita. 6-4, alla fine, il risultato del secondo set a favore di Ofner e partita in perfetta parità, nonostante i 7 ace a 2 a favore dello spagnolo.
La sconfitta nel secondo set influisce su Bernabe che perde anche il primo gioco del terzo set: in soli 8 minuti di gioco Sebastian si porta sul 2 a 0 realizzando 9 degli 11 punti giocati. L’uno-due, sembra piegare le gambe a Zapata Miralles che nel terzo gioco si trova subito a dover difendere quattro palle break, tre di fila sullo 0-40 ed una ai vantaggi, quella decisiva, che porta Ofner sul 3 a 0 nel terzo parziale con ben due break di vantaggio. Un contro break sembra decretare la ripresa dello spagnolo che, invece, perde nuovamente il servizio nel gioco successivo, prima di issarsi nuovamente sul 3-5. È 6-4, alla fine, in un’ora di gioco, nonostante Ofner nel finale debba affrontare ben otto palle break, una sola concessa, negli ultimi tre turni di battuta.
[5] A. Zverev b. T. Monteiro 6-1 6-0
Va velocissimo invece Alexander Zverev, indubbiamente in una delle sue migliori versioni del 2023. La partita contro il malcapitato Thiago Monteiro è un autentico assolo del tedesco, che domina in lungo e in largo dal primo all’ultimo 15. Pronti via e Sascha si porta subito sul 3-0, attentissimo da fondo ed efficiente come sempre al servizio. La reazione del brasiliano è strettamente legata ad un eventuale calo del suo avversario, che purtroppo per lui non arriverà mai. Più si va avanti e più pare aumentare il divario tra i due, anche perché il n°5 del tabellone acquisisce sempre più fiducia e lascia al suo avversario appena le briciole.
Non è neanche semplice, dal punto di vista di Monteiro, affrontare una partita del genere. E non solo per l’evidente differenza di qualità e pesantezza di palla, ma anche perché sa già che ogni piccolissima chance a sua disposizione potrebbe essere l’ultima. Zverev si rilassa leggermente sul finire di primo set, ma annulla un break point sul 5-1 e chiude 6-1 poco dopo, mentre nel secondo parziale c’è ancor meno partita. Soltanto nel quarto gioco il n°19 del ranking offre un’altra palla break, ma non ha alcun problema a sventarla. Funziona tutto, dal servizio ai fondamentali, fino alla palla corta e al gioco a rete. In un’ora esatta l’ex n°2 ATP trionfa 6-1 6-0 su un Monteiro impotente, che non può che sorridergli sconsolato a fine partita ma è comunque gentile e disponibile nel firmare autografi uscendo dal campo. Ai quarti di finale Zverev affronterà Andrey Rublev, seconda testa di serie.
[2] A. Rublev b. [Q] P. Kotov 6-3 7-6(4)
Servono un paio di game ad Andrey Rublev per trovare la giusta quadra nel derby russo contro Pavel Kotov, il cui inizio di match è ottimo. Il n°89 ATP breakka a freddo il suo connazionale – che incappa in qualche errore di troppo – poi si fa rimontare da 40-0 nel secondo game, ma riesce a sventare con merito tre palle break e a salire sul 2-0. Il vantaggio di Kotov, tuttavia, durerà ancora per poco, giusto il tempo per Rublev di prendere le misure ed iniziare ad assestare le sue sbracciate letali. In una ventina di minuti lo score si capovolge, con la testa di serie n°2 che mostra un tennis molto solido e aggressivo, strappando due volte il servizio al suo avversario e portandosi sul 5-2. Il n°6 di Russia riesce in qualche modo a rimandare la sentenza del primo set, risalendo da 0-40 aiutandosi con un servizio da sotto che strappa un sorriso al pubblico. Il campione di Montecarlo però bada alla sostanza e, al quinto set point complessivo (il primo sul suo servizio), strappa 6-3 la prima frazione.
Per quanto Rublev sia il giocatore nettamente più forte in campo, lentamente la differenza tra i due riprende ad assottigliarsi, come accaduto ad inizio incontro. Il primo ad offrire chance di break è proprio Andrey, che nel quarto game si aggrappa al servizio per risalire da 15-40 con quattro punti (ed altrettante prime) consecutivi. Sotto 2-3, tuttavia, il n°2 di Russia spegne la luce, gioca il peggior game della sua partita e permette al suo rivale di allungare fino al 5-2. Kotov pare più leggero e spensierato in campo, giocando molto bene fino a quando non arriva il momento di chiudere: anche in quel caso qualcosa si inceppa, per via di un Rublev quasi perfetto in risposta che riesce a riprendersi il break in extremis e a rifarsi sotto: 5-5. Pare ormai tutto apparecchiato per il tie-break, dove il 25enne di Mosca fa la voce grossa, facendo emergere la sua maggiore qualità ed imponendosi 6-3 7-6(4) al terzo match point dopo un’ora e mezza.