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Appena uscito sconfitto in maniera inattesa dal Roland Garros, Jannik Sinner lo aveva promesso: “Ritornerò più forte di prima”. È passato meno di un mese e mezzo e possiamo dire che il talento azzurro ha mantenuto la parola. Grazie a un ottimo percorso sull’erba di Wimbledon, Jannik ha infatti centrato la prima semifinale a livello Slam della sua carriera dopo aver già raggiunto i quarti in tutti i major. Un altro step quindi, arrivato nel torneo più nobile del mondo del tennis: l’ennesimo passo avanti all’interno di un percorso in costante salita al di là di alcuni fisiologici momenti di assestamento.
Sinner è diventato il decimo italiano a conquistare una semifinale Slam (il terzo se si restringe il cerchio a Wimbledon) ma Jannik è più giovane di tutti i suoi nove predecessori. Il suo cammino sull’erba londinese si è interrotto solo al cospetto del 23 volte campione Slam (di cui 7 proprio ai Championships) Djokovic che ha comunque eletto il nostro portacolori tra i “leader della nuova generazione”, rimarcando anche le difficoltà avute in un match più equilibrato di quanto non indicasse il punteggio. Nonostante l’azzurro non sia riuscito a portare Nole al quinto set come successo invece l’anno scorso ai quarti di finale, sono parsi evidenti i suoi miglioramenti tecnici (ad esempio al servizio e a rete). Il gap di esperienza, come ovvio, rimane ma è proprio giocando questo tipo di partite che è possibile colmarlo. L’asticella è già piazzata piuttosto in alto, ma pensare di poterla sollevare ancora non è fuori luogo, anzi.