Scoppia il caso Zvonareva a Varsavia. La tennista russa, classe 1984, avrebbe dovuto disputare il WTA250 in programma la prossima settimana nella capitale polacca, cui parteciperà anche la n°1 del mondo e padrona di casa Iga Swiatek. Si comincia però a parlare del torneo un paio di giorni prima del suo inizio, per via della decisione di non fare entrare in Polonia Vera Zvonareva, impossibilitata dunque a partecipare alla manifestazione.
“Vera Zvonareva ha cercato di entrare nel nostro paese con un visto concesso dalla Francia, su un volo proveniente da Belgrado” – si legge in un comunicato dal ministero dell’Interno polacco, che le ha impedito di entrare nel paese. Il motivo del mancato permesso per l’ingresso sarebbe legato alla “sicurezza dello stato e alla tutela della pubblica sicurezza“.
L’ex n°2 del mondo rientrerebbe infatti in una lista di persone indesiderate stilata dal ministero, che nella sua dichiarazione ha poi proseguito: “la Polonia si oppone fermamente ai regimi di Putin e Lukashenko (presidenti di Russia e Bielorussia, ndr), non permettendo alle persone che sostengono le operazioni russe e bielorusse di entrare nel nostro paese“.
La giocatrice, di conseguenza, è rimasta bloccata nell’area di transito dell’aeroporto della capitale, prima di reimbarcarsi e lasciare il paese, direzione Podgorica.
Prontamente sono arrivate anche le dichiarazioni da parte della WTA, espressasi così su twitter: “La WTA è a conoscenza della situazione che vede protagonista Vera Zvonareva a Varsavia. La sicurezza e il benessere di tutte le giocatrici rientrano tra le massime priorità della WTA. Vera ha lasciato la Polonia, valuteremo più avanti questa situazione con il torneo“.
Nonostante le raccomandazioni del CIO (Comitato Olimpico Internazionale) di ammettere atleti russi e bielorussi come neutrali, il tema degli ingressi in determinati paesi resta spinoso. Tornando indietro soltanto di qualche mese, vi avevamo raccontato le disavventure di Vitalia Diatchenko, bloccata 18 ore in aeroporto e impossibilitata a spostarsi dal Cairo a Nizza. Il motivo fu che la compagnia aerea LOT, polacca, non le consentì di volare in quanto russa.
La sensazione è che purtroppo non sarà l’ultima volta che dovremo affrontare questi argomenti, mentre la speranza è che il torneo di Varsavia possa essere ricordato più per motivi tennistici che ragioni extra-campo.