Da Amburgo, il nostro inviato
Poteva essere un battesimo complicato quello di Andrey Rublev all’Hamburg European Open, visto il titolo appena conquistato a Bastad e dato che pescare Bernabe Zapata Miralles in un primo turno su terra potrebbe non apparire proprio come una manna dal cielo. Da questa premessa ad arrivare per tre volte ad un punto dalla sconfitta, però, ce ne passa. Entrambi ci hanno inevitabilmente messo del loro, tanto lo spagnolo – gettando ripetutamente il cuore oltre l’ostacolo – quanto il russo, che si è fatto rimontare da 5-3 nel primo set e, in generale, non ha ottenuto granché dal servizio. Ciò che contava, in ogni caso, era vincere, e il 25enne di Mosca ci è riuscito per la 40esima volta in stagione, la quarta annullando match point.
Qualche problema in meno del n°2 del seeding ha avuto la testa di serie n°1 Casper Ruud, comunque costretto a restare in campo per due ore. È crollata solo dopo aver intravisto il traguardo la resistenza di Sebastian Baez, riuscito per alcuni tratti nell’impresa di dominare il norvegese su terra (in una versione, va detto, comunque piuttosto negativa). Non è bastato: il n°4 del mondo accede agli ottavi e lì raggiunge il qualificato cileno Cristian Garin, in una sfida che si preannuncia molto interessante.
[2] A. Rublev b. B. Zapata Miralles 5-7 6-1 7-6(7)
È un esordio tutt’altro che banale quello del n°2 del tabellone dell’ATP500 di Amburgo. Andrey Rublev trova infatti sulla sua strada un determinatissimo Zapata Miralles, che fin dai primissimi scambi prova a mettergli i bastoni tra le ruote, reggendo bene lo scambio da fondo e mostrando tutta la sua attitudine a giocare su questa superficie. Che sia una partita combattuta lo si capisce già dai primi due giochi, per completare i quali servono 14 minuti e all’interno dei quali entrambi offrono (e annullano) una palla break, tenendo la battuta ai vantaggi. È quasi sempre il russo dettare lo scambio, ma la difesa dello spagnolo è altrettanto coriacea. Il n°7 ATP si procura almeno una palla break in tutti i suoi primi quattro turni di risposta, trovando il break in due occasioni ma senza riuscire a difendere a lungo nessuno dei due. Il primo, ottenuto nel terzo game, sfuma subito. Il secondo invece Andrey se lo porta fino al 5-3, ma da quel momento uno scatenato Zapata Miralles conquista quattro game consecutivi, annullando anche due set point e strappando 7-5 la prima frazione.
Il grande sforzo profuso per rimontare, tuttavia, inizia a presentare il conto al n°54 del ranking, che perde subito il servizio in avvio di secondo set e sembra accusare qualche problemino alla gamba. Ogni game è comunque una dura battaglia e le palle break non mancano di certo: il russo deve cancellarne due per salire sul 2-0, prima di non sfruttarne un’altra per il doppio break. L’allungo ulteriore, comunque, arriva poco dopo e taglia le gambe a Zapata, brekkato nuovamente nel quinto gioco – in cui aveva annullato altrettante opportunità di break prima di cedere. Rublev troverà un terzo break per pareggiare il conto del set con un 6-1 che però non deve ingannare, visto che è stato un parziale ben più equilibrato di quanto non si possa pensare. E anche nel terzo se ne avrà la conferma.
A differenza dei primi sue set, però, nell’ultimo sono poche, quasi nulle le chance in risposta. Tolte le quattro palle break che la testa di serie n°2 annulla nel gioco inaugurale, nessuno dei due giocatori riesce mai a conquistare più di due punti in risposta, almeno fino al 5-6. Qui Rublev va ripetutamente a due punti dal match, ma alla fine lo spagnolo riesce a salvarsi e ad approdare ad un tie-break che sarà lo specchio dell’intera partita: epico. Zapata Miralles forza l’errore del suo avversario nel primo punto e con due prime robuste sale 3-0, ma prima del cambio campo viene riagganciato grazie anche ad una prodigiosa piroetta del russo.
L’inerzia sembra lentamente spostarsi in direzione Spagna, ma il 26enne valenciano non riesce a convertire nessuno dei tre match point. Il merito, però, è tutto di un Rublev che – nonostante abbia passato tutto il set ad imprecare e a lanciare urla spaventose – nel momento chiave non perde mai la lucidità, trovando due fantastici dritti e una grande prima per salvare i match point avversari e chiudendo 5-7 6-1 7-6(7) alla prima occasione dopo quasi tre intensissime ore. L’avversario al secondo turno del n°2 di Russia sarà Daniel Altmaier.
[1] C. Ruud b. S. Baez 6-3 1-6 6-3
Le scorie di Bastad sono evidentemente ancora presenti anche nelle gambe di Casper Ruud, che proprio come Rublev soffre parecchio nel suo match d’esordio ad Amburgo (pur senza arrivare a dover salvare match point). Oltre a ciò, il norvegese pare non gradire particolarmente le condizioni di gioco, dato che dopo un paio di game si rivolge al giudice di sedia lamentandosi del campo, definito come il peggiore campo in terra battuta su cui ha giocato in questa stagione. Ciononostante, il n°4 al mondo annulla una palla break sull’1-1 e allunga nel quarto game, portandosi sul 4-1 senza strafare. La reazione di Sebastian Baez non si fa attendere e, dopo aver cancellato due opportunità di doppio break, l’argentino ottiene il break a zero, salvo poi riperderlo nel game successivo e consegnare praticamente il set al suo avversario: 6-3.
È però scattato qualcosa nel sudamericano, che infatti comincia la seconda frazione decisamente più convinto e pimpante. Per prima cosa ottiene subito il break, grazie anche ad un doppio fallo dello scandinavo causato da un fallo di piede, quindi sul 4-1 se ne prende un altro, certificando un dominio tanto inatteso quanto netto. Ruud pare scarico e sulle gambe, stranamente molto falloso da fondo e anche un po’ nervoso, mentre Baez non perde occasione per incitarsi e caricarsi, impattando il computo dei set con il definitivo 6-1.
Il n°4 del ranking si aggrappa alla battuta in avvio di terzo set, approfittando di servire per primo e mantenendosi avanti. Dopo un avvio tutto sommato tranquillo, nella fase calda arrivano i botti, con tre break consecutivi. Due portano la firma di Casper, che alla fine riesce a portare a casa una vittoria sudata ma molto importante, più con la mentalità che ti porta ad essere top5 che con il solo tennis. Ma questi, si sa, sono successi che danno ancora più fiducia. Dopo quasi due ore il 24enne di Oslo si impone 6-3 1-6 6-3 e supera il primo turno. Agli ottavi lo attende un osso duro come Cristian Garin.