La situazione agonistica relativa alle condizioni – su cui si è espresso in modo allarmante il finalista di Wimbledon 2003 Mark Philippoussis – di Nick Kyrgios e al suo ritorno in campo, che coinciderebbe con la sua mera seconda comparsata nel Tour del 2023, dopo la sconfitta all’esordio del torneo di Stoccarda dove aveva tentato invano il rientro definitivo alle competizioni, si colora amaramente di un nuovo capitolo: o meglio, dell’ennesimo forfait.
Perché è notizia di poche ore fa, quella della rinuncia del tennista australiano – che nel frattempo ha esibito un nuovo imponente tatuaggio a tema Pokemon – all’ATP 500 di Washington al via la prossima settimana, e dove lo scorso anno Nick trionfò superando agevolmente in finale il giapponese Yoshihito Nishioka.
E difatti proprio per la cavalcata che vide Kyrgios protagonista nel 2022, che questo forfait assume connotati decisamente più pesanti rispetto ai precedenti. Stavolta la cambiale che il 28enne di Canberra non potrà saldare rischia di compromettere seriamente il suo posto nella Top 100: attualmente è n. 35 del mondo con 1.175 punti e perdendone cinquecento scenderà di quasi 60 posizioni.
Del forfait di Nick, ne beneficia il 25enne statunitense – ma nativo dell’Arabia Saudita, precisamente della capitale Riyad – Michael Mmoh (n. 116 ATP): primo giocatore a presenziare nella lista degli alternates.
In maniera indiretta, inoltre, a giovarne di tale rinuncia da parte del finalista dello Slam londinese del 2022, è l’ecuadoriano Emilio Gomez – n. 1 del suo Paese con la sua classifica di n. 139 ATP – dato che qualora ci fosse un ulteriore annuncio di assenza tra i protagonisti previsti – cioè iscritti e facenti parte dell’entry list – ai nastri di partenza del torneo di scena nella capitale States, il sudamericano entrerebbe in tabellone.