Da Amburgo, il nostro inviato
[4] A. Zverev b. A. Fils 6-2 6-4
È un sabato ricco di azione all’Hamburg European Open, apertosi nel singolare con la finale femminile e proseguito poi con le due semifinali maschili. Nella prima Laslo Djere ha sfornato una prestazione clamorosa al servizio, tenendo a zero 7 turni di battuta su 9 e infrangendo i sogni di gloria di un impotente Zhizhen Zhang. Non è stato da meno Alexander Zverev, che ha dominato quasi tutti i suoi turni di battuta contro Arthur Fils, tranne nell’ultimo game del match, di gran lunga il più spettacolare. Buon balzo nel ranking per i due finalisti: il serbo guadagna 19 posizioni e rientra in top 40 (è n°38 live), mentre il semifinalista del Roland Garros si porta al n°17, scavalcando De Minaur e Musetti e garantendosi una testa di serie a Toronto. Nella sua Amburgo Sascha cercherà di diventare il primo tedesco a vincere in casa dal 1993, quando fu Michael Stich a riuscirci.
Primo set: Zverev solido, non regala nulla e parte avanti
È un avvio di match molto intenso e combattuto, con entrambi i giocatori subito chiamati a fronteggiare palle break nel loro primo turno di battuta. Fils non riesce salvarsi, Zverev sì (due volte) e parte così avanti: 2-0. Il piano tattico del tedesco è chiaro e semplice: confinare il suo avversario sulla diagonale sinistra, dove l’ex n°2 del mondo è decisamente superiore, per evitare di farlo dominare con il dritto, come accaduto nei quarti contro Ruud. Quando il francese riesce ad esplodere i suoi colpi fa male, ma inizialmente accade molto raramente. Sascha prende fiducia, sbaglia pochissimo e ottiene un altro break, confermato sul 4-0 nonostante si fosse fatto riprendere da 40-0.
Il primo game del 19enne di Bondoufle arriva dopo più di 20 minuti, troppo tardi ormai per contrastare l’avanzata del suo rivale. Che continua a martellare al servizio – non paga la scelta di Fils di rispondere da vicino – e, sotto il tetto chiuso da poco causa pioggia attesa e arrivata pochi minuti più tardi, sale sul 5-1. Zverev è solido e molto attento, abile a caricarsi sulle spalle le 10.000 persone del Centrale e a farle esaltare dopo 35 minuti. Questa la durata di un primo set lottato, di fatto, soltanto all’inizio, terminato 6-2 in favore del teutonico.
Secondo set: Fils paga ancora la falsa partenza, Zverev va in finale
“Sarà difficile giocare meglio di così“ – aveva ammesso il giovane Arthur dopo la sua strabiliante vittoria su Casper Ruud. Dai livelli di quel quarto di finale siamo indubbiamente lontani, ma i meriti vanno anche in parte attribuiti ad uno Zverev sempre concentrato e in partita, che continua a far toccare poche palle dalla parte del dritto al suo avversario. Anche all’alba del secondo set il n°19 del ranking piazza subito il break, confermato sul 2-0. La partita si gioca ormai sui turni di battuta del 26enne di Amburgo e questa non è certo una gran notizia per il n°71 ATP, che nel sesto gioco prova ad approfittare di un leggero calo di Zverev, riacciuffandolo da 40-0, pur senza riuscire a procurarsi una palla break.
L’atteggiamento del francesino è comunque quello giusto, che lo porta ad annullare una palla break sul 2-4 e a restare in scia, rendendosi protagonista di un paio di punti da highlights. Anche Sascha però non trascura l’aspetto legato allo spettacolo, trovando una demi-volée pazzesca che torna nel suo campo in apertura di ottavo gioco e continuando a mantenere le distanze di sicurezza. Fils disputa una seconda metà di secondo set davvero di gran qualità, ma purtroppo per lui non può bastare. Il prossimo n°10 della Race to Turin (n°9 in caso di titolo) fa tesoro del break conquistato in avvio, si aggrappa al servizio per annullare una palla break in un decimo gioco a dir poco spettacolare e, dopo un’ora e mezza, sfrutta il quarto match point e si impone 6-2 6-4. Domenica cercherà il 20esimo alloro – l’ultimo è arrivato alle ATP Finals 2021 – nella finale n°31 a livello ATP (19-11 il bilancio finora), la prima dal Masters1000 di Madrid 2022 e, soprattutto, la prima dopo l’infortunio alla caviglia patito al Roland Garros di quello stesso anno.
Sarà Laslo Djere l’avversario di Zverev all’ultimo atto
Nella prima semifinale maschile di giornata c’è stato un dominio inconstrastato di Laslo Djere, che ha lasciato la miseria di cinque giochi a Zhizhen Zhang. Il primo set è stato a dir poco clamoroso da parte del serbo, che non ha perso neanche un punto al servizio, vincendo 5 turni di battuta su 5 a zero. Impossibile, per il cinese, opporre resistenza ad un avversario così lanciato, che non è riuscito a sfruttare tre palle break nel quarto gioco, ma nell’ottavo – alla quinta chance complessiva – ha trovato l’allungo che gli è valso il primo set: 6-3.
Dopo oltre mezz’ora il n°79 ATP riesce finalmente a conquistare un punto in risposta, trascinando il suo avversario ai vantaggi nel secondo game del secondo parziale, pur senza spingersi più in là. Non perdona, al contrario, il 28enne di Senta poco più tardi, raccogliendo altri due break (entrambi a 15) e tenendo ancora a 0 i suoi ultimi due turni di battuta. Finisce 6-3 6-2 per Djere in un’ora di dominio, con sette game al servizio su nove vinti senza perdere un singolo punto e un impressionante 27/28 con la prima di servizio. Per lui sarà la quinta finale a livello ATP, la seconda in un ‘500’ dopo quella vinta a Rio de Janeiro nel 2019 contro Félix Auger-Aliassime.