[2] L. Sonego b. J. Munar 3-6 6-1 6-2
Dal nostro inviato ad Umago
Lorenzo Sonego non tradisce e raggiunge Matteo Arnaldi nelle semifinali del Plava Laguna Croatia Open. Il tennista torinese esce vittorioso da una battaglia di circa due ore contro Jaume Munar. Partita che inizialmente era stata tutta di marca iberica e poi è diventata un monologo del tennista torinese. Si sapeva che lo spagnolo era un giocatore da prendere con le molle sulla terra (quest’anno sul mattone tritato ha ottenuto il suo migliore risultato a livello ATP, la semifinale a Santiago del Cile, ed ha conquistato 13 delle 14 vittorie stagionali), ma il suo approccio al match è stato perfetto. Il 26enne tennista di Maiorca spingeva forte da subito, supportato da un servizio che con la prima superava sempre abbondantemente i 200 km/h e da dei colpi da fondo molto veloci e profondi. Insomma, nella prima mezz’ora di gioco Munar faceva… il Sonego: metteva i piedi sulla riga da fondo e comandava gli scambi. Il n. 43 del mondo era in palese difficoltà e cercava l’aiuto delle prima palla per uscire dall’impasse. Lo spagnolo però continuava a proporgli palle che il torinese non riusciva a gestire al meglio. Il risultato certificava implacabile la situazione: 5-0 Munar, che arrivava a set point sul servizio Sonego. Qui l’allievo di Gipo Arpino aveva un sussulto d’orgoglio e annullava la palla del bagel. A posteriori, capiremo che è stato un vero e proprio turning point del match (“Era importante reagire e non lasciargli vincere facile quel set. Sì, fare quel game mi ha aiutato”, ci ha confermato in conferenza stampa il tennista azzurro). D’improvviso la palla di Munar iniziava a viaggiare meno e di conseguenza riduceva la pressione su Sonego, anche se era ancora il n. 104 ATP a giocare più vicino alla linea di fondo. Sta di fatto che “Lollo” accorciava sul 5-3 e qui era bravo il suo avversario, che giocando un game perfetto incamerava il primo set per 6-3.
Ma il match in realtà era già cambiato. Lo dimostrava l’inizio del secondo parziale, con Sonego che si involava in men che non si dica sul 4-0. Munar non riusciva più a tenere alta l’aggressività come nella prima parte dell’incontro e quindi ora era il torinese a tenere in mano in pallino del gioco e a farlo muovere, costringendo a colpire spesso da posizioni scomode. Ad un passo dal 5-0, sul 40-0, Sonego aveva un piccolo passaggio a vuoto e si ritrovava a dover annullare due palle break. Ci riusciva e conquistava poi il game, dopo una serie di scambi lunghi e intensi (ce ne sono stati molti nel corso del match). Poco dopo era 6-1 Sonego, con il pubblico del Grandstand che iniziava a inneggiare sempre più rumorosamente a favore del torinese, con alcune delle guardie della sicurezza che intervenivano per placare i tifosi più rumorosi (in alcuni casi forse con un po’ troppa solerzia, ma questa è solo l’opinione di chi scrive).
Munar capiva che la partita gli era sfuggita di mano, provava a restarci attaccato, ma l’energia non era quella della prima mezz’ora: il servizio era sceso di velocità, come anche il resto dei colpi dell’arsenale maiorchino. Ora Sonego era stabilmente con i piedi dentro il campo e il n. 104 del mondo poteva solo remare da fondo. Arrivava così subito il break a favore di Lorenzo, con Munar che protestava imbufalito con l’arbitro perché il pubblico aveva esultato prima che lui arrivasse sulla bella palla corta di Sonego. In termini di regolamento aveva assolutamente ragione, non sappiamo cosa sarebbe cambiato però nei fatti, dato che più della palla facile messa di là – che Sonego avrebbe poi battezzato con una facile volèe – difficilmente avrebbe potuto fare. Otteneva però che poco dopo l’arbitro minacciasse uno spettatore di espulsione perché aveva nuovamente esultato anche durante il punto successivo, Però otteneva anche che il Grandstand, per la gran parte composto da spettatori italiani, si trasformasse nella curva Maratona – ricordando la fede torinista di Sonego – tutta a favore del loro connazionale. In tutta quella confusione il tennista piemontese perdeva un attimo la concentrazione e si ritrovava sotto 15-40, ma si riprendeva subito e confermava il break salendo 2-0. A quel punto cadeva sul campo anche una cavalletta a completare il momento un po’ surreale del match. Match che però ormai aveva preso la direzione di Torino: Sonego adesso dominava, quando Munar cercava di stargli a ruota negli scambi, anche prolungati, da fondo, finiva ormai quasi sempre fuori giri. Lo spagnolo metteva in scena ancora un paio di siparietti con l’arbitro, dichiarandosi addirittura “derubato” di tre punti, ma Sonego era imperturbabile, mentre sugli spalti ad ogni protesta del giocatore maiorchino si alzava alto il coro “Lorenzo, Lorenzo” (“Bello il tifo a favore, ma è vero che è stato un po’ eccessivo”, ammetterà lo stesso Sonego nel post match). Dopo aver ottenuto il secondo break nel quinto gioco, il n. 43 ATP saliva 5-1 e chiudeva poco dopo 6-2. Arriva così la prima semifinale per Lorenzo Sonego in questo 2023, nella quale si troverà di fronte Stan Wawrinka: partita intrigante, che l’organizzazione ha giustamente programmato nella sessione serale di domani, non prima delle 21.