Come è naturale che sia, tre delle quattro WC assegnate dall’ultimo Master 1000 dell’anno sul suolo americano sono state concesse a giocatori a stelle e strisce. In pole position c’è il nome di John Isner, che a Cincinnati ha raggiunto la finale nel 2013, sconfitto poi da Rafa Nadal, la semifinale nel 2017 e difende i quarti dello scorso anno. Con un record di 23-15 al Western & Southern Open il gigante americano parteciperà all’evento per la sedicesima volta in carriera, dieci in più di Mackenzie McDonald che proprio in questo torneo, nell’anno in cui il recordman di ace arrivava in finale, ha debuttato da diciottenne nel circuito ATP. Nel suolo di casa il 28enne di Berkeley si è sempre trovato bene, infatti proprio a Washington nel 2021 ha centrato la sua prima finale nel circuito maggiore, persa per un soffio da un ancora diciannovenne Jannik Sinner. L’anno scorso lo statunitense è entrato per la prima volta nella top 50 e tutt’ora non è distante dal best ranking. Staremo a vedere come si comporterà nei 1000 nordamericani.
Le altre wild card sono in possesso di J.J. Wolf, l’ennesimo statunitense in questa lista, che l’anno scorso ha sì perso al primo turno a Cincinnati, ma in dodici mesi ha avuto una crescita esponenziale che l’ha visto arrivare sino alla 39esima posizione del ranking da cui è lontano solo per pochi posti. Negli Stati Uniti, da americano DOC, il 24enne – che non potrebbe giocare più in casa di così dato che è nato nella città di Cincinnati – sa esprimere il suo miglior tennis sul veloce, quindi meglio tenerlo d’occhio. Ultimo ma non per importanza è Stan Wawrinka, l’unico degno di una wild card oltre ai giocatori di casa. Certo, non ha bisogno di presentazioni, ma il fresco finalista di Umago vorrà giocare il suo miglior tennis anche sul cemento americano, a maggior ragione in un torneo in cui non è mai arrivato sino all’ultimo atto. Spazio a Stan.