Pochi problemi per i favoriti impegnati al Citi Open nella prima parte di giornata. Grigor Dimitrov, Jeffrey John Wolf e Ugo Humbert hanno superato il secondo turno senza che i loro opponenti odierni, vale a dire Emil Ruusuvuori, Michael Mmoh e Yusuki Watanuki offrissero loro grossi grattacapi. La partita più complessa l’ha avuta certo Wolf; difficoltà che in effetti risaltano da una rapida occhiata al tempo occorso al sedicesimo favorito in gara per avere ragione, comunque in due set, del coetaneo e connazionale nato a Riyad. Dopo aver strappato il servizio a Mmoh nel sesto game del primo, Wolf ha avuto sette set point in risposta in un ottavo gioco da venti punti e, sprecatili, se n’è procurati altri quattro al servizio nel nono, per un totale di undici nel giro di un quarto d’ora: nessuno è stato quello buono, e allora Mmoh ne ha approfittato per rientrare a sorpresa, ma chiamato al poligono per pareggiare a cinque dopo tanta fatica, il povero Michael si è incartato perdendo il servizio a zero e con esso un assurdo primo set.
La seconda parte di una contesa in generale molto spettacolare e irrorata da moltissimi colpi vincenti (alla fine saranno 46 per Wolf, 34 per il suo avversario), ha vissuto ancora sull’altalena. Wolf, coerentemente al resto dell’incontro in ampio controllo per lunghi tratti ma prodigo da par suo al momento di prendere un qualsiasi vantaggio, ha sprecato tre palle break nel corso di un altro game fiume, il terzo del secondo set, e si è ritrovato a rischiare grossissimo di andare al terzo quando il sospirato break l’ha fatto Mmoh, nel nono gioco. Mmoh che si è però portato al massimo a due punti dall’impresa al servizio nel decimo, quando ha restituito il favore demandando ogni decisione al tie break. Qui Jeffrey deve aver pensato che a scherzare con il fuoco non sempre si fa una bella fine, e ha chiuso per evitare possibili scherzi. Nei quarti Wolf attende chi uscirà vincitore dall’incontro tra Gael Monfils e Tallon Griekspoor, sospeso per pioggia sul punteggio di un set pari.
Nella parte bassa del draw l’accoppiamento del primo quarto di finale è invece già definito: lo giocheranno Grigor Dimitrov e Ugo Humbert. Poca storia nei match contro Emil Ruusuvuori e Yusuki Watanuki. Griga ha sciupato qualcosa e messo in mostra qualche problema di troppo al servizio (appena il 54% di prime in campo), ma l’arsenale offensivo ha funzionato (22 vincenti, non pochi per un 6-4 6-3). L’ex erede al trono da Haskovo, pur sempre rimasto principe, si è fatto recuperare un break di vantaggio nel primo set, ma ha giocato il game giusto in risposta quando il finlandese è stato chiamato a servire per il cinque pari. Nel secondo, più lineare, a Dimitrov è bastato il break nel quarto gioco per chiudere la contesa. Ruusuvuori ha lottato, cancellato un primo match point in battuta nell’ottavo game, cercando in ogni modo di procrastinare un finale annunciato: il periodo è quello che è, arriveranno tempi migliori. Per Griga, Humbert sarà un ostacolo considerevolmente più alto: il mancino da Metz ha impiegato un’ora e quattro minuti per demolire Watanuki, in una partita a senso unico in cui ha vinto 57 punti su 89 senza concedere alcuna palla break.