Intervistato in occasione del Palermo Ladies Open, Flavio Cipolla, ex numero 70 del mondo e attuale allenatore di Daria Kasatkina (che era presente al torneo siciliano come testa di serie numero 1, eliminata da Paolini) ci racconta com’è nata la collaborazione con la tennista russa.
Non è certo usuale avere un italiano che allena una tennista russa. Com’è nata questa collaborazione? Come vi siete avvicinati?
Flavio Cipolla: Ci siamo avvicinati a febbraio, in realtà non ci conoscevamo. Mi ha contattato il suo manager John Morris, che io già conoscevo, avevamo già avuto un contatto l’anno precedente e mi ha chiesto se ero libero. Lei si è separata dal suo vecchio allenatore (Carlos Martinez, ndr) e mi ha chiesto se potevamo fare un paio di settimane di prova. Sono andato e abbiamo fatto un paio di settimane di prova. e abbiamo continuato iniziando questa collaborazione.
Tu avevi un gioco molto tattico, usavi molto lo slice. Pensi che questa cosa possa aver influito sulla scelta di Daria, visto che anche lei predilige molto queste giocate?
Flavio Cipolla: Guarda questo non lo so, dovresti chiederlo a lei. Sinceramente non gliel’ho mai chiesto però non credo mi conoscesse bene. non so se mi conosceva bene come giocatore quindi questa è una domanda che dovresti fare a lei.
Un primo bilancio dopo questi sei mesi di collaborazione?
Flavio Cipolla: Primo bilancio direi molto positivo diciamo, personalmente, mi trovo molto bene. La ragazza è molto carina e mi piace molto, è una gran professionista e anche una lavoratrice. Il lavoro è semplice. Nel senso che nel quotidiano è molto semplice. Quindi sono contento. Come risultati piano piano le cose stanno migliorando sempre di più dall’inizio. Speriamo di andare sempre più migliorando. […] Non abbiamo obiettivi di risultati o di ranking. Ci siamo fissati più che altro degli obiettivi di gioco, di miglioramento.
In passato hai allenato Giannessi, Pospisil e anche altri italiani. Volevo sapere se trovi differenze nell’allenare una donna rispetto ad allenare un uomo.
Flavio Cipolla: Sicuramente. Sì io ho allenato sempre maschi, sempre uomini. In realtà è la mia prima esperienza nella WTA, con una donna. Sicuramente è diverso. Sono diversi sia il gioco, sia la tattica. Sia la parte mentale. Anche, per certi versi, la comunicazione. È sicuramente diverso. Però mi sta piacendo, insomma. Sono anche aiutato probabilmente dal fatto che umanamente c’è molto feeling. Quindi si è sicuramente diverso.
Ecco, infatti sappiamo che lei è molto attiva su YouTube con il suo canale. Questa cosa, a quanto sembra, non è un disturbo nell’aspetto lavorativo?
Flavio Cipolla: No, no assolutamente. Lei è molto concentrata sul tennis e su quello che fa. Disturbo no, anzi la trovo anche una cosa interessante perché praticamente documentano la vita che fanno. Quindi ogni settimana dove vanno, il torneo, la città. Poi fanno delle interviste carine anche con altre giocatrici. Ma la maggior parte del lavoro lo fa la fidanzata. E quindi no io ci vedo una cosa carina che non è sicuramente una distrazione.
Una domanda sulla tua carriera. Sei stato numero 70, hai 12 partecipazioni nei tabelloni dei principali Slam e cinque titoli Challenger. Però una delle tue prime finali ITF fu contro Djokovic a Belgrado nel 2004. Cosa ti ricordi di quel match. Già c’era un sentore di quello che sarebbe potuto diventare Djokovic.
Flavio Cipolla: Sì me lo ricordo bene, mi ricordo bene quel torneo e quella partita. Lui era molto giovane, aveva, credo, 16 anni. Io anche ero giovane come lui e mi ricordo che già si vedeva che era molto molto forte. Che avrebbe fatto cose eccezionali. Ho anche una foto dopo quella finale insieme a lui. Tra l’altra finale sia in singolo che in doppio.