E chi se l’aspettava. Il francese più circense degli ultimi anni, Gael Monfils, ha ottenuto una vittoria molto importante su Stefanos Tsitsipas – dopo aver anche sconfitto Chris Eubanks al primo turno – al secondo turno del National Bank Open di Toronto. Due set gli sono bastati al transalpino, che dopo aver sofferto per l’infortunio al polso che lo ha tenuto lontano dai campi per un po’, ora sembra aver ritrovato la sua maggior potenza e forma fisica, come anche lo confermano i numerosi video che mostrano i suoi traccianti di dritto difficili da vedere a occhio nudo. Sentiamo, quindi, cos’ha fatto sapere ai giornalisti in conferenza stampa l’ex n. 6 al mondo.
D: Questa è la tua prima vittoria contro un top ten quest’anno. Quanto sei soddisfatto della tua performance?
Monfils:“Ho giocato un match solido oggi. Sono stato molto contento del modo in cui mi stavo muovendo in campo, e per me spostarsi al meglio è sempre la chiave. Inoltre, ho servito delle prime a una velocità molto elevata nonostante qualche doppio fallo di troppo (sette, ndr) che, a dire il vero, ci può stare, poiché ho spesso spinto anche con la seconda. Ho anche messo in campo molte risposte. Parecchie volte sono stato in controllo del punto e non gli ho lasciato prendere in mano il pallino del gioco. Sono contento anche dei dritti e dei rovesci potenti che ho giocato. Quindi, in sostanza, gran performance a parer mio oggi”.
D: Attualmente sei quarto per vittorie in Canada se si guardano i giocatori ancora in attività. Cosa c’è in questo paese che ti fa sprigionare il tuo miglior tennis?
Monfils: “Mi piace giocare qua. Grande energia, bello stadio e sempre un’atmosfera piacevole. Amo giocare sia qua a Toronto che a Montreal. Entrambi sono eventi che calzano bene col mio gioco, con la mia energia”.
D: Queste due vittorie importanti come ti fanno sentire riguardo quello che senti di poter ancora raggiungere e quale fiducia ti danno per la fine della stagione o, addirittura, per il prossimo anno?
Monfils: “Mi viene da dire che, quando sono quasi al 100% e mi alleno settimana dopo settimana, torneo dopo torneo, sono sempre un avversario tosto. Questo è il motivo per cui gioco ancora: so di poter essere ancora insidioso con questi ragazzi. Sono felice di quello che sto raggiungendo in queste settimane nonostante un po’ di stanchezza. Ho ancora voglia di spingermi avanti in questo torneo e la settimana prossima a Cincinnati; quindi, ho intenzione di non mollare né con il fisico, né con la testa. Non mento: quello che è difficile per me è giocare settimana dopo settimana. Fino ad ora tutto ok, spero di riuscire a tenere duro per ancora un po’ di tempo. Riguardo il prossimo anno non saprei dire, troppo lontano per me”.
D: Ci sono stati sette break point in totale oggi. Tre sul tuo servizio, quattro su quello di Tsitsipas, e tu hai vinto sei di questi sette punti. Come ti apporti a queste situazioni importanti che fanno la differenza in un match?
Monfils: “Ci vado senza paura. Sul mio servizio cerco di mettere in campo buone prime mentre, se c’è la pallina che deve essere giocata, bisogna mantenere la tattica che io e il mio coach abbiamo messo a punto prima del match. Sui suoi turni di battuta, invece, si deve essere il più possibile cinici e non avere timore pensando alla palla break che ci si sta giocando. Penso di essere stato abbastanza fortunato quest’oggi nell’essere riuscito ad annullare le mie palle break concesse e aver concretizzato quelle che ho avuto a disposizione. Ma solamente da due giorni è così, domani magari sarà diverso”.
D: Avendo due genitori tennisti pensi che, quando tua figlia crescerà, ti piacerebbe vederla in mano con una racchetta da tennis per tentare una carriera in questo mondo? E poi, tu ed Elina (Svitolina, ndr) avete mai parlato di un’eventuale partecipazione per un doppio misto in uno Slam?
Monfils: “A essere onesti mia figlia farà quello che vorrà, ma nel profondo spero che in futuro preferirà ad esempio il golf, il calcio, o perché no la pallacanestro. Se, però, vorrà giocare a tennis, giocherà a tennis. Sul doppio misto con Elina, invece, perché no? Sai, sarebbe bello, ma la questione è che io faccio fatica a giocare sia singolo che doppio. In ogni caso, quando mi sentirò prossimo al ritiro, magari proveremo questa esperienza. Speriamo che non sia l’anno prossimo però (sorride, ndr)”.