Prima di passare in rassegna la carrellata delle sfide di 2°T al Omnium Banque Nationale di Montreal andate in scena nella sessione diurna e pomeridiana del WTA 1000 2023 del Quebec, che a fine giornata allineeranno il tabellone agli ottavi, diamo conto della conclusione del match fra la tds n. 3 Elena Rybakina e la n. 584 WTA – in gara grazie ad un invito degli organizzatori – nonché finalista all’Australian Open 2021 ma anche semifinalista allo US Open 2020 Jennifer Brady.
La partita era stata interrotta nella nella nottata di martedì, prevista come secondo incontro della sessione serale sul Centrale al termine di Giorgi-Andreescu, sul 6-6 del primo set prima che potesse disputarsi il tie-break.
Riscese in campo nel secondo match dell’ordine di gioco sul medesimo impianto, come da protocollo quando un match viene sospeso e la sua conclusione rinviata alla giornata successiva, ad aggiudicarsi la frazione al game decisivo è stata l’ex n. 13 WTA per 7 punti a 3. A quel punto, la campionessa di Wimbledon 2022 dopo aver sciupato la chance di servire per il set sul 5-4 ha riequilibrato la contesa – nuovamente – con l’esito in bilico decisosi al tie-break (7 a 5), prima di trionfare 6-3 al terzo con break determinante materializzatosi sul 4-3 dopo 2h36‘ di gioco – chiaramente non considerando la sospensione.
Al 3° round, per la 24enne moscovita – 12 aces totali nel match – ci sarà la campionessa dello US Open 2017 Sloane Stephens che ha usufruito del ritiro di Azarenka.
[12] B. Bencic b. [Q] A. Parks 6-3 5-7 6-4
Nel primo incontro di giornata, in questo Day 3 di Montreal, sul Court 9 la testa di serie numero 12 Belinda Bencic ha superato in 2h41‘ di lotta intensissima la qualificata statunitense Alycia Parks – gioiellino del movimento femminile d’Oltreoceano – con il punteggio finale di 6-3 5-7 6-4.
All’esordio nel torneo, la 22enne di Atlanta aveva avuto la meglio nel derby a stelle e strisce su Lauren Davis vincendo 6-2 il set decisivo mentre l’oro olimpico in singolare a Tokyo 2021 – anche se i Giochi Olimpici giapponesi, rimandati di un anno a causa della Pandemia da COVID, pur non disputati nel 2020 mantennero la denominazione ufficiale inizialmente prevista – ha fatto il proprio ingresso nel torneo ahinoi eliminando nettamente la romagnola Lucia Bronzetti.
Non si erano mai affrontate prima d’ora, la n. 47 WTA e la tennista elvetica, e in questo loro primo incrocio in Tour alla fine a spuntarla è stata l’esperienza della n. 13 del mondo che nonostante i 14 aces della rivale – mitigati tuttavia da ben 11 doppi errori – si è rivelata nel complesso, come era facilmente intuibile dalla mappatura delle caratteristiche tecniche, nettamente più solida e consistente della più giovane avversaria (anche se fra le due vi sono soltanto 4 anni di differenza, dal punto di vista della conoscenza dei meccanismi tennistici a certi livelli il gap è sicuramente più ampio), regalandosi agli ottavi la sorpresona di Church Road Vondorusova.
[4] J. Pegula b. [LL] Y. Putintseva 6-4 6-4
Tutto semplice, routine da ordinaria amministrazione per la quarta favorita in Quebec Jessica Pegula nel confronto con la ripescata kazaka Yulia Putintseva (n. 61 WTA), alla quale ha inflitto un doppio 6-4 in 1h25′ di gioco. Ad eccezione del game inaugurale del match, dove la 29enne di Buffalo ha concesso le prime ed uniche (2 in totale) palle break della sua partita, per il resto l’impegno odierno della figlia di Terrence – Proprietario dei Buffalo Bills, squadra della National Football League, e del team facente parte della National Hockey League: i Buffalo Sabres – è filato completamente liscio senza alcun imprevisto lungo il cammino nel secondo turno canadese, che ora proseguirà agli ottavi dovendo fronteggiare la nostra trottolina di Castelnuovo di Garfagnana Jasmine Paolini: giunta al 3° round grazie al successo per walkover su Madison Keys.
Dunque ottimo esordio per approcciare all’evento 1000 di scena in Canada per JP, considerato il bye di cui ha goduto ai trentaduesimi. Invece si conclude la corsa dell’alternate nativa di Mosca dopo il debutto vittorioso sulla croata di passaporto States Bernarda Pera.
[15] L. Samsonova b. Q. Zheng 6-3 6-2
Partita inappuntabile anche quella della tds n. 15 Liudmila Samsonova, che nella prima sfida disputatasi sul Court 5 – quarto campo per prestigio dell’impianto della città della Foglia d’Acero -, a partire dalle 12.30 locali e perciò con il programma stilato similarmente a quello del Centrale (al contrario del Court Rogers e del Court 9, su cui il sipario della sessione diurna si è alzato un’ora e mezza prima mantenendo lo schedule adottato dall’organizzazione nei giorni precedenti per far fronte ad eventuali precipitazioni viste le previsioni meteorologiche non positive sino a giovedì), si è sbarazzata della n. 24 del ranking WTA Qinwen Zheng lasciando per strada la miseria globale di cinque giochi: 6-3 6-2, lo score conclusivo maturato in appena 1h16‘ di match che proietta l’italorussa alla possibile sfida che la metterebbe di fronte alla n. 2 del tabellone Aryna Sabalenka, qualora la bielorussa rispettasse i pronostici e battesse Petra Martic.
Con questo successo, la 24enne russa si porta sul 4-2 nel computo totale degli scontri diretti che l’hanno vista protagonista contro la 20enne cinese: il primo in assoluto venne disputato sul suolo del Bel Paese, nel 2021 a Palermo, chiusosi con il medesimo punteggio andato agli archivi a Montreal soltanto che a parti invertite. Dopodiché, affermazione nella finale di Tokyo di un anno fa per Liudmila (doppio 7-5) e poi gli ultimi tre H2H prima di quello canadese, tutti andati in scena nel 2023: semifinale di Abu Dhabi, vittoria per 6-4 1-6 6-4 Russia, non passano due settimane e dopo soli 10 giorni si rincontrano sempre negli Emirati Arabi, questa volta a Dubai ma il match non si disputa per il ritiro dell’asiatica; infine a Miami nel mese di marzo rimonta riuscita alla classe 2002 5-7 7-6(5) 6-3 al termine di una battaglia da 3 ore e 8 minuti.
[10] D. Kasatkina b. A. Blinkova 6-2 7-5
Nel secondo scontro consumatosi sul Court 9, a seguire Bencic-Parks, l’allieva di Flavio Cipolla Dasha Kasatkina insignita della decima forza del main-draw ha maramaldeggiato per un set e allungato al foto-finish nella ripresa in 1h35‘ di gioco per estromettere dal torneo la connazionale Anna Blinkova (n. 34 WTA).
Nel derby fra “Senza Bandiera” Daria ha saputo andare oltre i 7 doppi falli commessi e presentarsi così, dopo anche il convincente debutto sull’osticissima Elise Mertens, agli ottavi di finale dove ad attenderla ci sarà la ceca Marie Bouzkova in un incontro che metterà a confronto stili opposti.
[14] K. Muchova b. S. Cirstea 7-5 6-4
La finalista del Roland Garros 2023 Karolina Muchova supera indenne per 7-5 6-4, attraverso un’ottima prestazione, un ostacolo molto più infido di quello che poteva apparire a molti: ossia la semifinalista in marzo del WTA 1000 di Miami Sorana Cirstea, curiosamente la rumena sconfisse proprio la n. 17 WTA – al 3°T – in quella sua fantastica corsa in Florida nell’ultimo di tre precedenti disputati (2-1 Repubblica Ceca), nonché unico vinto dalla 33enne di Bucarest.
La 26enne di Olomouc ha tenuto fede al suo status, oramai conclamato a giocatrice di vertice – perché per quanto concerne la categoria del “talento a tutto campo”, già vi apparteneva – dopo la conquista della finale parigina – in 1h49‘ di gioco ed ora è pronta a fare tutto il necessario per vendicarsi proprio dell’ultimo atto di Bois De Boulogne: infatti la sua avversaria di terzo turno è nientepopodimeno che Iga Swiatek.
[9] M. Vondrousova [WC] C. Wozniacki 6-2 7-5
Finisce dopo un’unica partita la favola del rientro di Caroline Wozniacki, ritornata nel circuito e alle competizioni a distanza di tre anni e mezzo dall’ultima recita in quel di Melbourne all’Asutralian Open 2020.
D’altra parte se l’esordio contro l’australiana Birrell rappresentava l’ideale ritorno alle gare dopo il lunghissimo digiuno, un 2°T già così probante che opponeva la 33enne di Odense – ex n. 1 WTA – alla recentissima e freschissima campionessa di Wimbledon Marketa Vondrousova non poteva che essere un banco di prova, per confermare il successo al debutto, estremamente arduo e difficilmente espletabile come mansione richiesta considerato il numero ancora del tutto irrisorio – praticamente nullo – di partite ufficiali disputate dalla classe ’90.
Perché si sarà pur allenata alla grandissima la campionessa danese che alzò il titolo dell’Open d’Australia nel 2018, ma come si sa gli incontri dei tornei sono ben altra cosa. Per la mancina ceca, 24enne nativa di Sokolov e due volte finalista Major – oltre al trionfo londinese di poche settimane fa, ricordiamo la sconfitta contro Barty nell’edizione 2019 dell’Open di Francia – decisive al fine della conquista del primo set, che nonostante dal punteggio appaia quasi a senso unico ha vissuto un momento ai suoi albori in cui la situazione poteva girare diversamente da come poi invece effettivamente si è risolta, sono state le due palle break frantumate dalla tds n. 9 nel suo primissimo game di servizio. Salvataggio che difatti ha successivamente dato il là al break ceco nel gioco successivo, ufficializzato al terzo break point del terzo gioco.
Sul 4-2, infine, Marketa centrando il doppio break ha chiuso i conti del parziale: vinto servendo qualche minuto dopo per il 6-2, andato agli archivi al termine di 41 minuti – a dimostrazione di quello che si diceva prima, un set molto più combattuto dello score che lo rispecchia.
Nel secondo set, la n. 10 al mondo vola subito sul 3-0 “leggero” e sembra mettere il punto esclamativo sul match. Invece qualcuno forse non aveva fatto i conti con la reazione della campionessa vera: Miss Sunshine di personalità e tempra morale è protagonista di una striscia di quattro game consecutivi. Nonostante questi parziali inflittesi a vicenda dalle due giocatrici, è lotta disumana su ogni singolo punto: nei primi otto game della seconda frazione vanno in scena ben quattro break e cinque giochi si decidono ai vantaggi.
Nelle fasi finali, la partita viene decisa dalla maggiore freschezza atletica di Vondrousova che trova l’allungo decisivo sul 5-5 ponendo fine allo scontro dopo quasi due ore di scambi prolungati. Per lei ora la tds n. 6, e profeta in patria a Washington settimana scorsa, Cori Gauff.
[WC] L. Fernandez b. [11] B. Haddad Maia 7-5 5-7 6-3
Non si materializza un’altra delusione per i tifosi canadesi, dopo le premature eliminazioni delle loro stelle Bianca Andreescu e Felix Auger-Alissime – oltre che del veterano Pospisil -, l’ex n. 13 WTA Leylah Fernandez supera, quando l’orologio del Centrale stava per sfiorare le 3 ore di un’incredibile battaglia, nel derby delle Americhe tra il Nord e il Sud peraltro fra due mancine la tds n. 11 Beatriz Haddad Maia.
7-5 5-7 6-3, lo score finale con la 20enne di casa – nel vero senso della parola, dato che Montreal le ha dato i natali – che poteva chiudere anche in due se avesse sfruttato il match point avuto nel decimo gioco della seconda frazione.
Il match: Leylah è poco cinica quando serve, non sfrutta un match point nel secondo set ma alla fine non dà l’ennesima delusione al pubblico di casa
Nella frazione apripista, la mancina brasiliana si porta rapidamente a “freddo” sul 2-0: dopodiché però viene travolta dal ritorno dirompente della giocatrice di casa che si intasca un filotto di quattro games consecutivi ribaltando completamente l’inerzia del set e mettendo a segno due break consecutivi. Tuttavia la finalista di Flushing Meadows 2021 non riesce a consolidare il vantaggio, facendosi rintuzzare immediatamente con il terzo break che va in scena in altrettanti turni di battuta di fila e sprecando malamente il 40-15 iniziale oltre che altre tre ulteriori opportunità ai vantaggi – dunque con quintupla palla game valevole per il 5-2 non concretizzata -. Fosse salita sul 5-2 la 20enne nativa di Montreal, probabilmente adesso staremmo parlando di un primo set senza storia: ciononostante nella sostanza pratica, il risultato è stato lo stesso di quello che avrebbe avvicinato più facilmente l’ottavo game di cui si è appena dato conto. Break sul 6-5 e Canada avanti dopo 1h01′ di gioco.
Risponde però con un altro 7-5 la 27enne di San Paolo, Leylah si salva in un primo momento cancellando una palla break nel primo game del set e da lì’ si da la spinta per portarsi sul 3-1.
Sembrerebbe il punto di non ritorno per la semifinalista al Roland Garros 2023, e invece ancora una volta la tennista di origini ecuadoregne e filippine mostra di non possedere il killer instinct quando bisogna azzannare la preda morente: nuovamente non conferma il break conquistatosi, nel quarto gioco, subendo il contro-break per il 3-2 che rimette tutto in discussione. Se nel parziale inaugurale alla fine riuscì a rimediare evitando così di avere il rimpianto per l’allungo non vidimato, stavolta le cose non vanno come la n. 81 WTA vorrebbe: anzi, il rimorso diviene ancora più ingombrante per la giovane tennista nordamericana quando sul 5-4 in risposta non converte un match point smarrendo subito dopo la bussola dell’emotività e cedendo così funestamente la battuta che garantisce alla sudamericana di sigillare per 7-5 in – addirittura – 1h08′ di complessiva durata del set, il rinvio di ogni discussione.
Il match ball mancato però non toglie dalla sfida la canadese, bensì le conferisce ulteriore linfa vitale e benzina motivazionale per annichilire di fatto la rivale sul rush conclusivo: sventa il pericolo ai vantaggi, senza concedere palle break sul 3-3, e poi appone la firma sulla vittoria con il break che le vale la possibilità di servire per il match sul 5-3. Questa volta non ce n’è per nessuno, a zero Leylah si guadagna la sfida con la finalista all’Australian Open 2022 Danielle Collins che ha eliminato Maria Sakkari.