[7] J. Pegula b. [1] I. Swiatek 6-2 6-7(4) 6-4
Un’intraprendente Jessica Pegula conquista la seconda finale della sua stagione (la prima fu a Doha, proprio contro l’avversaria odierna) superando una discontinua Iga Swiatek con il punteggio di 6-2 6-7(4) 6-4. È stato un incontro emozionante ricco di colpi di vincenti e di capovolgimenti di fronte, ma anche di errori e di incertezze, soprattutto al servizio. Per 19 volte su 30 il game e andato alla giocatrice alla risposta: un po’ troppo, anche tra tenniste dalla risposta pronta.
Swiatek durante la settimana ha sicuramente concesso importanti chance alle sue avversarie: il merito di Pegula è stato proprio quello di credere fino all’ultimo nella vittoria e nei momenti di pausa della numero 1 del ranking. L’americana consolida in questo modo la quarta posizione nella Race e aspetta la semifinale di mezzanotte tra Rybakina e Samsonova per sapere chi le contenderà il titolo.
Primo set: Pegula si merita il vantaggio
Un primo set decisamente inaspettato, quello che premia Pegula, che dopo un inizio in sali scendi si stabilizza verso la fine del parziale. Pochi errori, un ritmo forsennato dalla parte del dritto e colpi angolati e profondi sono la ricetta adottata dall’americana per anestetizzare Swiatek. Dopo cinque break nei primi cinque game, con un livello di gioco che decisamente stenta a decollare, salvo qualche gran risposta della n.3 al mondo, è proprio lei la prima a tenere il servizio, e instillare fiducia e scioltezza nel braccio. Decisamente contratta, quasi non riuscisse a gestire la pressione, invece Iga spesso incappa in errori banali in manovra, specie dal lato destro, dove rischia anche un po’ di più nel tentativo di stanare all’avversaria. Alla fine, capitalizzando un gioco in crescendo, in cui anche il servizio fa la sua, importante parte, Pegula in neanche 40 minuti chiude un gran primo set. Swiatek da rivedere nello scambio, necessitando inoltre decisamente di più prime.
Secondo set: ancora diversi break e Swiatek vince il tie-break al fotofinish
Come il primo, anche il secondo set, di livello comunque non all’altezza, è fatto di break continui.. La prima a piazzarlo stavolta è Swiatek. Immediata però la reazione dell’americana, che spinge in risposta, muovendo l’avversaria e costringendola sempre a una palla in più, e di conseguenza ancora ad eccessivi errori. Meno precisa, contratta la Pegula che è rientrata in campo: le decisioni sono più appannate, i colpi più fiacchi. Per sua fortuna non è però esagerato dire che letteralmente oggi Iga è l’ombra di sé stessa: rovesci più fuori che dentro, in affanno continuo, anche con incertezze a rete dovute a un netto nervosismo. Ma non da meno la tds n.4, che spreca un vantaggio di 4-3, 40-15 al servizio, che avrebbe ammazzato la partita. Sembra una gara a non vincere, che quasi scivola nel paradosso nei due game che seguono: break regalato ancora da Iga, che trova uno dei migliori game (e peggiori dell’avversaria) della sua partita sul 5-4. E ancor non si conclude la contesa.
Il set arriva allo shootout finale e Jessica scappa. Pegula cambia campo in vantaggio per 4-2 ma la vicenda si capovolge completamente nel giro di pochi minuti. Swiatek annulla il mini-break di vantaggio alla rivale e deve ripetere il punto sul 3-4 per uno schiamazzo giunto dal pubblico. La polacca tiene entrambi i turni di servizio e conquista due set point consecutivi grazie ha un doppio errore dell’americana, il secondo del suo match.
La numero 1 del mondo sente il momento propizio e aggredisce in risposta chiudendo lo scambio con lo smash. Si va al terzo set: per il secondo parziale un’ora e 15 minuti, 17 vincenti per Swiatek, 13 per Pegula.
Terzo set: Iga parte meglio ma si perde sul più bello
L’atleta di Buffalo sembra essere rimasta con la mente alle occasioni perdute nella frazione precedente, perché parte nel set decisivo con diverse imprecisioni e soprattutto con l’avversaria pronta a spingere su ogni palla. Swiatek mette a segno tra il tie-break i primi minuti della partita decisiva un parziale tremendo di 13 punti a zero.
La campionessa di Varsavia ricevi migliore qualità dalla prima palla e toglie il respiro a Pegula con un’azione costante di ribattuta sulla seconda palla. Ma in questo torneo non è la continuità nell’azione la risorsa decisiva della tre volte campionessa di Parigi. La numero 3 del mondo, infatti, sul punteggio di 0-2 tiene in servizio zero e si scuote: a sua volta toglie il servizio alla rivale, che per l’occasione mette a segno solo due prime su cinque, regalando anche un doppio errore.
L’equilibrio appena ricostruito si perde quando la padrona di casa subisce l’ennesimo break facendo ancora peggio sulla percentuale di prime palle: solo una su cinque trova il campo. Quando Iga serve sul 4-3 in pochi si aspetterebbero un nuovo ribaltone, eppure l’americana, considerata generalmente troppo timida in questo tipo di situazioni, prende coraggio. Trova il primo punto con un passante di dritto e riconquista il controbreak lasciando solo un punto alla tennista polacca.
In seguito sale 5-4 chiudendo il game con un ace e affronta senza paura il decimo game, prendendosi il matchpoint con un’azione di pressing da fondo campo e trasformandolo grazie a un clamoroso errore di diritto di una Swiatek troppo fallosa anche stasera.
Ha collaborato Pellegrino Dell’Anno