[Q] D. Lajovic [8] J. Sinner 6-4 7-6(4)
Non una giornata da ricordare per i colori azzurri, al Western and Southern Open, con i tre giocatori italiani tutti costretti a tornare a casa. Dopo Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego, a cedere, con anche più rumore, è Jannik Sinner, n.8 del tabellone. Le fatiche della settimana da sogno di Toronto sono emerse nel suo match di secondo turno contro Dusan Lajovic, in una forma smagliante, rasentante quella di Montecarlo 2019, e probabilmente mai vista sul cemento. La gran differenza l’ha fatta la qualità del servizio, arma fondamentale per tenere alla distanza l’azzurro, oltre a una precisione e decisione negli scambi decisamente invidiabile. Quarta vittoria su un top 10 del 2023 (tra cui quella su Djokovic a Banja Luka) per Dusan, autore di una partita di livello tale da lasciare poco da recriminare a Sinner, che avrà ora qualche giorno di riposo in più per prepararsi al meglio in vista dello US Open.
Il match – il tennis espresso è di ottimo livello, con Sinner che gioca con qualche piccola sbavatura, di fronte a un Lajovic molto propositivo. Ottimo al servizio il serbo, pronto tatticamente, con un uso fitto anche di slice e soprattutto di colpi angolati e profondi, rischiosi, per evitare che l’azzurro acquisisca il proprio ritmo e trovi le condizioni per martellare con il dritto. La prima palla break, sorprendentemente, è a favore del serbo, che trova un paio di punti di altissimo livello, tra cui un gran passante stretto in corsa, per mettere paura, nel settimo gioco. Un Sinner non perfetto, che va un po’ fuori giri con un paio di colpi, accusando l’arguzia e l’ottimo ritmo tenuto nel palleggio dall’avversario, con un errore di lunghezza concede il servizio. Non trema Lajovic, proseguendo a servire con costanza e incisività, disegnando le soluzioni più varie e andando a stanare la forza di Jannik onde sfruttare anche suoi errori, dettati da fretta e voglia di rimontare. 6-4 in 44 minuti il punteggio del primo parziale, in cui si nota anche come le tre partite già giocate pesino sulla fiducia del serbo, in pieno ritmo per quanto riguarda la velocità del campo e le condizioni ambientali.
Un game di quasi 10 minuti e 4 palle break introduce i giochi alla battuta di Lajovic nel secondo set. Sinner mette pressione in risposta, cerca angoli difficile da gestire e riesce a ben leggere il servizio. La prestazione maiuscola del n.66 al mondo però prosegue, e sia con la battuta, sia con una buona successione di palleggi e qualche giusto rischio, riesce a resistere. Si vede però uno Jannik ben più centrato in campo, come mostra un’altra palla break avuta nel quinto game, dove ancora ha poco da recriminare, data la freddezza di Dusan nel gestire il servizio nei momenti cruciali. Ora però, in risposta, a sventolare più in alto è la bandiera azzurra. Nello scambio, specie sul dritto in progressione, c’è una macchina dall’altra parte della rete, e riesce a fare la differenza sul lato destro, sul quale solitamente più va in difficoltà. Proprio quella diagonale lo aiuta, oltre a qualche variazione a spezzare il ritmo, a trovare le sue prime palle break del set. Saranno ben tre, in un game da 17 minuti, dove Sinner spesso va anche a prendersi il punto a rete e cerca angoli e colpi profondi per arrivare al vincente. Segnali di stanchezza, in parte di frustrazione, che emergono in un paio di uscite di dritto lungolinea nel tie-break, dove spreca un mini-break di vantaggio. Regali, che Lajovic scarta ma non ricambia e, ancora una volta con servizi di livello pazzesco, chiude per 7 punti a 4, trovando per la prima volta in carriera gli ottavi a Cincinnati. Affronterà Taylor Fritz, n.9 del seeding, che ha battuto Lorenzo Sonego
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