Ottimo torneo fin qui per il finlandese Emil Ruusuvuori, che al Western and Southern Open di Cincinnati si è guadagnato gli ottavi di finale battendo prima il francese Moutet e poi la testa di serie numero sette Andrey Rublev. Lotta di oltre tre ore contro il russo per il numero 60 del mondo a cui sembrano piacere particolarmente i campi del 1000 americano: tre anni fa, proprio in questo stesso torneo aveva conquistato la sua prima vittoria in questa categoria contro Korda. Molte cose sono cambiate per Emil da allora – risultati, posizione in classifica e visibilità tra le altre –, ma una, invece, è rimasta del tutto invariata. A seguirlo è sempre, infatti, il coach italiano Federico Ricci.
I due collaborano fin da quando il finlandese aveva quattordici anni e l’allenatore emiliano si è trasferito nel paese scandinavo per collaborare a un progetto di Jarkko Nieminen, ex numero tredici del mondo. Ricci ha seguito Ruusuvuori fin dalle prime esperienze junior, anche attraverso momenti di dubbio riguardo all’impegno con il tennis. “Ricordo quell’estate”, dice il coach, “ha avuto una brutta estate. Penso che abbia perso molto nel primo turno dell’Europeo Under 14 e non volesse giocare e i suoi genitori hanno messo un po’ in dubbio il suo impegno, anche quello di entrare in Academy. Hanno detto: ‘Non so se è pronto a giocare così tanto a tennis’”. Emil ha poi deciso di proseguire con questo sport e a raggiungere ottimi traguardi anche grazie a Ricci.
L’emiliano continua a parlare del suo allievo sottolineando anche quanto il finlandese sia una persona calma e un po’ riservata fuori dal campo e di come viva l’essere diventato professionista. “Certo, stiamo lavorando su tante cose nel suo tennis e sul suo fisico, ma anche sulla resilienza e sull’accettazione delle vita ha scelto un po’ e assicurarsi di ottenere il massimo da essa. A volte gli manca la sua vita tranquilla e facile in Finlandia. E ovviamente qui è molto più frenetica”, continua Ricci.
“Ogni giorno c’è qualcosa in gioco. Ogni giorno hai l’opportunità di migliorare. Hai pressione e devi rimanere forte e devi essere resiliente nel modo in cui vai da un torneo all’altro, da una trasferta all’altra, dalla sconfitta alla vittoria, dalla vittoria alla sconfitta. Devi continuare a lavorare su questo, perché se lo fai sarà molto più facile per te migliorare come tennista”. Ruusuvuori, dopo la vittoria su Rublev, ha l’occasione di proseguire il suo cammino a Cincinnati – ottavi di finale contro l’australiano Popyrin – e di continuare il suo percorso di crescita come professionista.
Sara Zabeo